Anche in Valtiberina il voto del referendum non ha lasciato spazio ad equivoci. Con una media del 69% circa a favore del Sì nei sette comuni del versante toscano, la nostra vallata ha espresso pienamente la volontà di procedere al taglio dei parlamentari previsto nella riforma costituzionale elaborata dal Governo.
Nel corso della sua lunga diretta radiotelevisiva, il collega Antonello Antonelli di Errevutì ha interpellato alcuni rappresentanti locali dei due diversi schieramenti. Per il No, sono intervenuti due esponenti del comitato valtiberino costituitosi nelle scorse settimane: l’anghiarese Giacomo Moretti ed il biturgense Guido Guerrini. A commentare la vittoria del Sì era invece presente Catia Giorni, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Sansepolcro.
Ad aprire il giro di considerazioni è stato Guerrini, che ha evidenziato come i tagli nella politica non abbiano mai realmente prodotto un innalzamento della qualità. “Veniamo da 25 anni di tagli delle assemblee, vedi Sansepolcro passata da 30 consiglieri a 16, ma anche la Provincia dove da 30 sono diventati 12, peraltro non eletti dai cittadini, e infine la stessa Regione che da 65 consiglieri è passata a 40. Abbiamo visto che così facendo sono rimaste fuori dalle istituzioni quelle ‘anime buone’ che portavano avanti battaglie per il territorio. La Valle del Tevere, sia toscana che umbra, da questo referendum esce devastata e col tempo capiremo il perché.”
Sulla stessa scia l’intervento del collega Moretti. “Il taglio verrà pagato in prima persona dal M5S: hanno fatto il lavoro per altri che verranno. Oggi troviamo un parlamento delegittimato nel numero dei suoi componenti che non avrà neppure l’autorevolezza per votare il Presidente della Repubblica. Chi ha spinto per il sì deve prendere atto delle conseguenze e ammettere che non c’è più rappresentanza dal punto di vista costituzionale. È molto probabile che dalla Valtiberina o dalla provincia di Arezzo non avremo più rappresentanza parlamentare. Vedremo a questo punto chi porterà la nostra voce a Roma, o nella stessa Firenze.”
Catia Giorni, collegatasi alcuni minuti dopo con la trasmissione, ha precisato che questa vittoria “sarà solo il primo passo di una serie di importanti riforme volte a rendere il Parlamento molto più operativo e le procedure molto più snelle. Vorrei sottolineare come questa vittoria sia da attribuire innanzitutto al Movimento 5 Stelle, unica forza ad essersi spesa fortemente per questo risultato. Riguardo alla rappresentatività dei territori, in realtà è un fenomeno che avviene in pochi casi: credo che l’esempio della Boschi eletta a Bolzano sia lo specchio della situazione. Serve solo lavorare bene”. Riguardo al risultato marginale delle regionali, Giorni spiega che “Purtroppo si è trattato di una competizione differente dove gli schieramenti erano già netti in partenza e trovarsi ‘terzi in comodo’ non è semplice. Non mi aspettavo un risultato importante, a differenza delle politiche” Tornando al referendum, Giorni ha rivendicato l’importanza del risultato “alla luce della campagna importante per il No che è stata fatta anche da alcuni candidati locali e da personaggi che ci hanno messo la faccia e che ora dovranno prendere atto di ciò che è successo.”