Si è svolta questa mattina alla Biblioteca comunale “Dionisio Roberti” la conferenza stampa dedicata alla 19esima edizione di Kilowatt Festival, in programma a Sansepolcro dal 16 al 24 luglio. La rassegna 2021, dal titolo “Questa fervida pazienza”, è stata illustrata dai direttori ed ideatori della manifestazione, Luca Ricci e Lucia Franchi, con la partecipazione dell’assessore biturgense alla cultura Gabriele Marconcini e dei partner economici che da molti anni supportano il progetto.
Un calendario di proposte tornato nuovamente ricco e variegato dopo le ovvie insidie riscontrate lo scorso anno a causa dell’emergenza: saranno oltre 60 gli eventi in cartellone tra teatro, danza e musica live, con il coinvolgimento di oltre 200 artisti. Tra questi, 19 anteprime nazionali, 10 spettacoli di altri paesi europei e 9 eventi selezionati dai Visionari, un gruppo di 67 cittadini della Valtiberina che anche quest’anno hanno attentamente esaminato le proposte inserite all’interno del programma.
Non mancheranno le iniziative dedicate al confronto e alla riflessione sulle grandi tematiche dell’attualità internazionale e locale, con 11 incontri pubblici e l’immancabile ritrovo nella piazza dei Beni Comuni. Allo stesso modo sarà riproposto il consueto Dopofestival, con musica ed esibizioni dal vivo in seconda serata, che quest’anno si svolgerà all’interno dei Giardini di Piero della Francesca.
“Veniamo da mesi che hanno messo a dura prova gli spettacoli dal vivo – ha dichiarato l’assessore Marconcini – eppure, come templi di Vesta, i teatri senza pubblico sono riusciti a custodire quella scintilla vitale che si lega a certi linguaggi artistici. Oggi che il peggio sembra passato, siamo di nuovo qui, a presentare una proposta culturale che si appresta, ancora una volta, ad animare una città intera con la sua radiosa vitalità.
“Il nome dell’edizione di quest’anno vuole rendere omaggio a tutti coloro che a vario titolo operano nel mondo del dello spettacolo, ma anche agli stessi spettatori, la cui pazienza è stata fino ad oggi fondamentale per tenere in piedi il mondo del teatro. Allo stesso modo nella copertina di quest’anno abbiamo voluto raffigurare due giovani nella notte, a simboleggiare le cose importanti che i ragazzi hanno perso in quest’ultimo anno e mezzo di buio. Purtroppo dovremo pazientare ancora, ma pazienza vuol dire resistenza, e resistenza vuol dire speranza” ha spiegato Lucia Franchi.
“Al momento ci sono 800 posti letto occupati presso le strutture locali, lavoreremo con più ristoranti rispetto agli altri anni, ma soprattutto ci sono 1.100 posti già venduti, cioè un terzo del totale. Per prendere parte ai vari spettacoli raccomandiamo vivamente di effettuare il preacquisto del biglietto online, così da favorire il tracciamento e la sicurezza di tutti – ha spiegato Luca Ricci nel suo intervento – Come e più di sempre questa edizione entra con decisione sui nodi sociali del nostro tempo: dalla riflessione sulla parità di genere all’immaginario coloniale proiettato sulle minoranze, dal conflitto tra le differenti possibilità a disposizione delle diverse generazioni, alle forme di tutela della salute pubblica e individuale, fino ad arrivare al ricordo di due anniversari storici che sono stati eventi separatori nella memoria collettiva del nostro Paese, ossia il trentennale degli sbarchi degli albanesi a Brindisi e il ventennale del G8 di Genova. Come sempre, tutto questo è decisamente orientato verso le estetiche e i linguaggi del contemporaneo, che senza essere escludenti o autoriferiti, vogliamo invece che si aprano a un possibile e necessario dialogo tra diversi.”
Il programma di Kilowatt Festival 2021
Padrini del festival i pluripremiati Spiro Scimone e Francesco Sframeli, duo artistico siciliano nato negli anni ’90 i cui spettacoli sono stati rappresentati nei festival europei più prestigiosi, in Argentina e in Canada. Alla loro opera viene dedicato l’incontro pubblico Il teatro è ventre di madre (16 – 17 luglio) che, insieme a critici e operatori del settore, esplora la necessità di un teatro artigianale, che nasce dalla relazione viva tra autore, attore e spettatore. Interverranno: Massimiliano Civica (Teatro Metastasio Prato), Natalia Di Iorio (Le Vie dei Festival Roma), Vincenza Di Vita (ateatro.it), Danio Manfredini (drammaturgo, regista, attore), Gianni Manzella (Il Manifesto), Massimo Marino (doppiozero.com), Sandro Pascucci (Teatro di Cagli), Letizia Russo (drammaturga).
Sarà inoltre l’occasione per vedere un loro storico spettacolo, Il Cortile (16 luglio), Premio Ubu 2004 come miglior testo italiano e per assistere a Bella Festa (17 luglio) esito del laboratorio condotto con attrici e attori professionisti a Sansepolcro.
Il teatro, tra performance e prosa
Per il teatro sono attesi gli spettacoli di artisti affermati ed emergenti della scena nazionale, a cominciare da Eclissi (dal 16 al 24 luglio, prima nazionale) del trio composto dall’attore e scrittore Alessandro Sesti, dalla musicista Debora Contini e dal compositore elettroacustico Nicola Fumo Frattegiani: una performance per una persona alla volta, che affronta il delicato tema dell’Alzheimer, in cui ciascuno spettatore è invitato ad attraversare un percorso urbano.
Non abbiate paura – Grand Hotel Albania (16 luglio, anteprima), scritto da un maestro del teatro civile quale Francesco Niccolini, già autore degli spettacoli di Marco Paolini. In scena Luigi D’Elia, che racconta dello sbarco a Brindisi, nel 1991, di migliaia di cittadini albanesi e della straordinaria accoglienza della città.
Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich presentano Arturo (17 luglio), Premio Scenario Infanzia 2020, tra i finalisti di In-Box 2021, spettacolo sul dolore per la perdita dei padri, che da autobiografia personale si fa atto collettivo, attraverso la costruzione di un puzzle della memoria che prevede momenti di interazione con gli spettatori.
Torna a Kilowatt Festival Francesca Sarteanesi con Sergio (18 luglio), brillante monologo di una donna che racconta e si racconta al marito. Un colloquio interiore si fa intimo dialogo affettivo e relazione.
Esattamente nel giorno e nell’ora della morte di Carlo Giuliani, venti anni dopo (20 luglio), va in scena GiOtto – studio per una tragedia, di e con Giuseppe Provinzano: il racconto dei fatti del G8 di Genova del 2001 prende la forma della tragedia classica.
Nella stessa giornata va in scena A + A – Storia di una prima volta, di Giuliano Scarpinato – già vincitore del Premio Scenario Infanzia con lo spettacolo Fa’afafine – che con grazia e poesia, affronta i primi accidentati passi di due adolescenti nel mondo del sesso. In scena Beatrice Casiroli ed Emanuele del Castillo.
Debutta in prima nazionale, giovedì 22 luglio, La rivolta dei brutti, di e con Filippo Renda, e con Salvatore Aronica, Francesco Errico, Giorgia Favoti per la regia di Stefano Cordella: la storia di quattro ragazzi che rivivono il meccanismo violento, maschilista e autoassolutorio alla base della strage di Isla Vista (California, 2014), perpetrata da uno studente universitario.
È una performance immersiva e interattiva per 18 spettatori alla volta, Architettura della disobbedienza (23 e 24 luglio, prima nazionale), ideata da Francesco Fassone, scritta da Fabrizio Sinisi e diretta da Emiliano Bronzino, con Maria José Revert e Daniele Timpano. Un lavoro che indaga il concetto di inconscio collettivo della città e si interroga sulle discrepanze tra l’immagine istituzionale e mediatica dello spazio urbano e la percezione soggettiva che ne hanno gli abitanti.
La compagnia Sotterraneo presenta Atlante linguistico della pangea (23 luglio), spettacolo di Daniele Villa, con Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini, che indaga la biodiversità linguistica e culturale, le relazioni umane e l’incomunicabilità. Il lavoro nasce da una ricerca sulle parole intraducibili, ovvero i vocaboli unici che non esistono in altri idiomi, e che qui diventano un’atipica e curiosa drammaturgia.
Debutta in prima nazionale, il 24 luglio, Gianluca, di e con Daniele Turconi: un viaggio nell’universo e nelle opere di Gianluca Tosi, uno dei più grandi artisti dell’ultimo decennio, scomparso prematuramente a poco più di trent’anni. Uno spettacolo che nasce dalla necessità di rimarcare l’importanza delle sue parole, con la consapevolezza che neanche l’arte ci può salvare da noi stessi.
Nella stessa giornata vanno in scena L’amore del cuore dell’autrice inglese cult Caryl Churchill, con Tania Garribba, Fortunato Leccese, Alice Palazzi, Francesco Villano e Chiara Marrani per la regia di Lisa Ferlazzo Natoli, e Fake Folk di e con Andrea Cosentino. Il testo della Churchill mette in scena l’ordinaria perversità dell’istituzione familiare, per spingersi fino a un sabotaggio della parola, del linguaggio, del teatro stesso. Cosentino rivista la tradizionale festa di paese in una irresistibile performance di teatro, cabaret, musica, danza, video che fa la festa alla festa.
Muove i passi dal teatro il collettivo Enchiridion, per approdare al videogioco, con Shakespeare Showdown – With A Kiss I Die, progetto sviluppato all’interno del primo bando delle Residenze Digitali: dal 16 al 24 luglio, sarà possibile giocare con il videogioco di Romeo e Giulietta sviluppato dalla compagnia, che ha visto il coinvolgimento di attori in carne e ossa, come Iaia Forte, Tindaro Granata e Antonella Questa, poi processati digitalmente in pixel art. Un’esperienza virtuale, per uno spettatore alla volta, per vivere in modo straordinario un grande classico di tutti i tempi.
Tutto il dinamismo del panorama coreografico nazionale
Per la danza, primo appuntamento il 16 luglio con Pastorale,del danzatore e coreografo Daniele Ninarello, con Vera Borghini, Zoé Bernbéu, Lorenzo Covello, Francesca Dibiase: terzo lavoro di un ciclo di quattro rituali coreografici, Pastorale esplora il tema della riunificazione e della nostalgia dell’unisono. Seconda parte di un dittico iniziato con AeReA, ARA! ARA! (17 luglio, organizzato in collaborazione con Anghiari Dance Hub) di e con Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, indaga il potere simbolico della bandiera, attingendo alla tradizione folcloristica dello sbandieramento.
Domenica 18 luglio, doppio appuntamento con Nicola Galli che presenta due diverse performance: l’azione urbana itinerante Il mondo altrove: un dialogo gestuale, vincitrice del bando Danza Urbana XL 2021 e lo spettacolo Il mondo altrove, liberamente ispirato ai rituali indigeni dell’America del Sud, ai simboli e alle tradizioni del teatro Nō giapponese, e alla ricerca musicale del compositore Giacinto Scelsi. Sul palco, insieme allo stesso Galli, Margherita Dotta, Nicolas Grimaldi Capitello, Silvia Remigio. Attesa nella la stessa giornata, la prima nazionale di Party Girl, nuovo lavoro di Francesco Marilungo con Barbara Novati, Roberta Racis, Alice Raffaelliche, che, partendo dall’archetipo della prostituta, indaga il corpo come oggetto del desiderio.
Lunedì 19 luglio va in scena Coefore Rock&Roll – theatrical version, di Enzo Cosimi, uno dei coreografi più autorevoli e rappresentativi della danza italiana, che rivisita Le Coefore di Eschilo in salsa rock, con la musica dal vivo di Lady Maru, icona della club culture, e le suggestioni dell’arte visiva e ribelle di Mike Kelley.
Le giornate di martedì 20 e mercoledì 21 luglio sono punteggiate dalle differenti strutturazioni performative del nuovo lavoro, in prima nazionale, dell’artista visivo, performer e ricercatore Alessandro Carboni: si tratta di CONTEXT, un’indagine spaziale in tre formati (solo, duo, trio) e una mostra, attraverso una matrice di triangoli mossi dai performer. Una tessitura visiva e performativa fatta di regole combinatorie ed energie variabili, che diventa un modello narrativo ed estetico, invitando alla contemplazione della serialità, del ritmo, dell’incompletezza.
Lontani ma vicini: i 10 spettacoli di artisti di altri paesi europei.
Artisti da Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Olanda: non poteva mancare a Kilowatt uno sguardo sulla scena performativa europea. Si parte con Root (anteprima, 17 luglio), degli artisti irlandesi Shanna May Breen e Luke Casserly, una performance sulla relazione tra mondo umano e mondo vegetale, coprodotto dal progetto europeo Be SpectACTive!
Focus sulla scena francese con gli spettacoli, tutti in prima nazionale, di Marion Siéfert, Linda Hayford, Gurshad Shaheman, Eric Arnal-Burtschy.
Il 17 luglio debutto per Le Grand Sommeil, performance di teatro/danza sul passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza, dell’autrice, regista e performer Marion Siéfert, con l’attrice e danzatrice Helena de Laurens.
In arrivo l’ambasciatrice francese del popping Linda Hayford (18 luglio), con Processing, per vivere tutta l’energia della danza di strada tra funk e hip hop.
Atteso per il 19 luglio, Gurshad Shaheman, autore franco-iraniano, regista, performer e traduttore, una delle voci più affascinanti della scena contemporanea francese. La sua opera Il pourra toujours dire que c’est pour l’amour du prophète ha debuttato al Festival di Avignone nel 2018 ed è stata riconosciuta dalla rivista culturale francese Les Inrockuptible come la più bella del festival.
A Kilowatt Festival 2021 porta, per la prima volta in Italia, i primi due capitoli della trilogia Pourama Pourama: Touch Me e Taste Me, che raccontano l’infanzia iraniana e il rapporto con i genitori, attraverso il contatto e la relazione con gli spettatori e una cena iraniana condivisa.
Per cosa vale la pena combattere? Se lo domanda, e ce lo domanda, l’artista e coreografo Eric Arnal-Burtschy in Why We Fight, che sarà presentato sabato 24 luglio. Parallelamente al lavoro artistico, Eric Arnal-Burtschyè stato arruolato nell’esercito francese e ha partecipato alle operazioni militari in Sahel.
Tre gli spettacoli olandesi in cartellone: Neptune, della coreografa americana residente in Germania, Lois Alexander; La Codista di Marleen Scholten; If You Could See Me Now del coreografo Arno Schuitemaker. Neptune (prima nazionale, 19 luglio) è un grido di liberazione del femminismo nero, una vibrante performance di danza, visual art e suoni, per immaginare una nuova narrazione del femminile.
Parzialmente basato sulla storia vera di un milanese che ha perso il lavoro e si è inventato il mestiere del codista, una persona che si mette in coda per gli altri a pagamento, La Codista (20 luglio), di e con Marleen Scholten, è una riflessione comica, politica, assurda e trasparente sul tema dell’identità e dell’attesa. Nella stessa giornata, If You Could See Me Now di Schuitemaker (prima nazionale) è una danza liberatoria che rimodella la club dance, a ritmo di elettronica, scatenando pura energia. Mercoledì 21 luglio sarà possibile partecipare al percorso urbano ideato dal duo estone austriaco Sööt/Zeyringer (prima nazionale): Connecting Views nasce all’interno del progetto europeo Be SpectACTive! dalla collaborazione tra 26 cittadini di Sansepolcro e un gruppo di persone residenti a Vienna.
Selezione Visionari: i 9 spettacoli selezionati dai cittadini dell’Alta Valtiberina
Da 15 anni Kilowatt fa dell’audience engagement uno dei propri caratteri distintivi, con l’obiettivo di aprire i processi creativi ai cittadini, in una continua osmosi e ascolto tra palco e platea. Sono 9 gli spettacoli della Selezione Visionari, i lavori scelti dal gruppo di 38 Visionari (gli “spettatori-non-addetti-ai-lavori”) che durante tutto l’anno ha vagliato, una per una, 245 proposte di spettacoli per sceglierne 8 da presentare al festival. Un nono spettacolo è stato scelto da un gruppo di 29 Visionari under 18, chiamati Visioyoung, all’interno di due classi delle scuole superiori di Sansepolcro e Città di Castello.
Gli spettacoli della Selezione Visionari andranno in scena il 21, 22 e 23 luglio; al mattino, gli incontri, aperti a tutto il pubblico, approfondiscono l’analisi dei lavori andati in scena la sera precedente, coinvolgendo gli artisti delle compagnie ospiti e i Visionari stessi che li hanno scelti.
Nella prima giornata della Selezione Visionari, il 21 luglio, sono in programma: Untold, un viaggio introspettivo attraverso il teatro delle ombre, realizzato dalla compagnia UnterWasser; Togliatti Mon Amour di Carlotta Piraino, un percorso nell’anonimato per le vie della prostituzione romana, nato dall’incontro con un cliente della prostituzione da strada; Your Body is a Battleground di Adriano Bolognino, con Rosaria Di Maro, presentato alla Biennale danza di Venezia 2020, una coreografia che indaga il ruolo della donna nella società contemporanea, ispirata all’omonima opera dell’artista visiva Barbara Kruger.
Attesi per la giornata del 22 luglio: Bisbigliata Creatura (anteprima), di Mariella Celia e Cinzia Sità, coreografia sulla riscoperta della percezione materiale del corpo sensibile, per esplorare il mondo a partire dal corpo, dal senso tattile e cinestetico; Eroicamente scivolato, spettacolo generazionale sul più giovane, sconosciuto e comicamente sventurato personaggio dell’Odissea, di e con Filippo Capparella, per la regia di Omar Giorgio Makhloufi; Supersocrates, dedicato alla figura rivoluzionaria e sovversiva del calciatore brasiliano Socrates in lotta contro la dittatura, di e con Eleonora Spezi e Matteo Salimbeni.
Venerdì 23 luglio, la compagnia Dimitri/Canessa presenta Ad esempio questo cielo,con Federico Dimitri e Andrea Noce Noseda, regia di Elisa Canessa, centrato sulla figura di Raymond Carver, uno dei grandi nomi della scrittura del secondo Novecento. A seguire Granito (prima nazionale), primo spettacolo di danza del Collettivo Munerude che affronta il tema della trasformazione della materia, e Vomito di e con Lorenzo Terenzi, una parabola tragicomica sui nostri pregiudizi.
Prospettive: le giornate di studio per riflettere e immaginare il futuro
Oltre all’incontro pubblico intorno all’opera di Scimone Sframeli (16-17 luglio), Kilowatt propone altri momenti di riflessione e confronto, tra i quali il convegno Next Generation Dance (18 luglio),in collaborazione con Anghiari Dance Hub, e Beyond the Pandemic: the new concept of Participation (20-21-22 luglio), nell’ambito del progetto europeo Be SpectACTive!
Next Generation Dance è un’occasione per discutere proposte concrete in vista dei nuovi assetti legislativi che a breve riformeranno il settore dello spettacolo e della danza. Interverranno Selina Bassini, Giulia Melandri (Rete Anticorpi XL), Enzo Cosimi (Compagnia Enzo Cosimi), Anna Cremonini (Torino Danza), Francesca D’Ippolito (Progetto CReSCo), Donatella Ferrante (Ministero
della Cultura – Spettacolo), Lucrezia Gabrieli (Compagnia Lucrezia Gabrieli), Marinella Guatterini (Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi), Velia Papa (Marche Teatro), Giulio Petrucci (Collettivo Giulio & Jari), Maurizia Settembri (Fabbrica Europa Firenze), Gerarda Ventura (Anghiari Dance Hub).
Beyond the Pandemic: the new concept of Participation riflette sul concetto stesso di partecipazione, sconvolto dalla pandemia. Come immaginiamo di risemantizzare questa nozione? Cosa desideriamo che sia la partecipazione da qui ai prossimi 5 anni? Come essa si collega al civil engagement?
Parteciperanno: Zuzana Bednarčiková (Tanec Praha, CZ), Lluís Bonet Agustí and Giada Calvano (Universitat de Barcelona, ES), Alessandro Carboni (Formati Sensibili, IT), Luisella Carnelli and Elettra Zuliani (Fondazione Fitzcarraldo, IT), Gianluca Cheli, Giuliana Ciancio, Maria Gabriella Mansi (Be SpectACTive!), Eliza Ceprazaru and Vicentiu Rahău (Teatrul National Radu Stanca Sibiu, RO), , Annalisa Cicerchia (Università di Roma Tor Vergata, IT), Sandrine Courouble, Camille Daloz, Bastien Molines, Angèle Picgirard (Occitanie en Scène, FR), Zvonimir Dobrović, Nina Maštruko (Domino, HR), Bas Ernst, Dewi van de Weerd (Embassy of the Netherlands in Italy), Sónia Fernandes, Marta Martins, Cláudia Matos, Mara Neves, Susana Pires, João Proença (Artemrede, PT), Lucia Franchi, Luca Ricci, Michele Rossi (Associazione CapoTrave/Kilowatt), Pietro Gaglianò (Scripta Festival), Stefan Kaegi (Rimini Protokoll, DE), Cristian Londoño (Café de las Artes Teatro, ES), Chiara Organtini, Virag Major (Reshape), Bojan Milosavljevic and Marija Popović (SKC Novi Sad, RS), Pierluigi Sacco (Università IULM, IT), Georg Schnetzer (Österreichische Kulturforum Roma, IT), Anna Šimončičová, Miroslav Zwiefelhofer (Divadelná Nitra Festival, SK), Katja Somrak, Lana Srebot (Plesni Teater Ljubljana, SI), Tiina Sööt (Sööt/Zeyringer AT-EE), Julia Sterner (Université de Montpellier, FR), Famke Struyve (Buda Kunstencentrum Kortrijk, BE), Sandrine Teixido (Université de Toulouse, FR), Barbara Tosti (Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, IT), Willie White (Dublin Theatre Festival, IE), Eva Wolfesberger (Brut Wien, AT)
Dopofestival: gli immancabili concerti, per tornare ad abitare la notte tra musica e convivialità
Non esiste festival senza dopofestival. E così anche quest’anno si torna ad abitare la notte, per la prima volta ai Giardini di Piero della Francesca, con i concerti a cura di effettok, in collaborazione con Associazione Alice, M.Arte 360 e Birrificio Altotevere. In programma i concerti di Pavimento Fertile, Arco, Throat Patterns e Fabrizio Fancelli aka Fance, Bruno Dorella, Girless, Wow. Djset a cura di Michele Mandrelli, Dj Collo, Majhoulo.
La piazza dei beni comuni: i temi della sostenibilità e la valorizzazione del territorio
Torna la Piazza dei Beni Comuni, presso i Giardini di Piero: uno spazio di incontri e dibattiti sul concetto di sostenibilità e sulle sue declinazioni ambientali, economiche, sociali e culturali. Una collaborazione organica e naturale tra CapoTrave/Kilowatt e Progetto Valtiberina, per tracciare un sentiero di idee e pensieri che ci aiutino a muoverci, come comunità, verso un futuro ricco di nuovi stimoli e sostenibile. 7 appuntamenti, sempre alle 19 ai Giardini di Piero, per discutere di finanza etica, della partecipazione culturale, dello storytelling urbano: venerdì 16 luglio Diamo i numeri! Impresa ed economia civile con Massimiliano Bruni, direttore generale di Prog. Valtiberina e Carlo Andorlini, Legambiente Italia; sabato 17, Da smart city a social city. Ripensare i luoghi e gli spazi urbani, con David Gori, presidente di Progetto Valtiberina ed Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola; domenica 18, Botanica urbana, passeggiata nel centro storico alla scoperta delle erbe spontanee, a cura del Circolo degli Esploratori; mercoledì 21, Connecting Views, percorso urbano con le artiste Tiina Sööt & Dorothea Zeyringer; giovedì 22, Il futuro del cibo. Agricoltura e filiere sostenibili, con Jacopo Orlando di Progetto Valtiberina, Alessia Uccellini, ristoratrice, cuoca, architetto del gusto, e chef Pietro Leemann, ristorante Joia, una stella Michelin; venerdì 23, Borgo code: riscoprire il centro storico un QR code alla volta, a cura di Koinervetti; sabato 24, Prospettive circolari: turismo lento e vie di Francesco, con David Gori, presidente di Progetto Valtiberina, Giovanni Ramaccioni, Circolo degli Esploratori di Sansepolcro e lo scrittore Antonio Moresco.
Kilowatt festival è un progetto dell’Associazione CapoTrave/Kilowatt diretta da Lucia Franchi e Luca Ricci. Si ringraziano, per il sostegno, il Comune di Sansepolcro, la Regione Toscana, il Ministero della Cultura, l’Unione Europea, l’Ambasciata di Francia in Italia, l’Institut Français e la Fondazione Nuovi Mecenati, l’Ambasciata dei Paesi Bassi in Italia, il Forum Austriaco di Cultura e, nell’ambito del “Patto per la Cultura 2021” la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Banca Intesa. Prezioso il supporto di quei sostenitori privati che hanno voluto e potuto rinnovare la fiducia al festival, come Aboca, B&P Assicurazioni, Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia, Caffè River, Coingas S.p.A., Fonte de Medici, Lucos srl, Pasta Toscana, Piccini Paolo, Unicoop Firenze.