L’intero territorio della provincia di Arezzo resta in zona rossa anche la prossima settimana. La decisione è stata resa nota dopo l’incontro in videoconferenza di questo pomeriggio tra il presidente della Giunta regionale Eugenio Giani e i sindaci. Come previsto dalle attuali normative, mentre la scelta del colore delle regioni spetta al Governo, che ha confermato la fascia arancione per la Toscana, è compito delle regioni stesse individuare eventuali maggiori restrizioni in singoli territori. Come comunicato da Giani durante l’ormai consueta diretta Facebook del venerdì sera, oltre a quella di Arezzo restano rosse anche le province di Prato e Pistoia. Restrizioni massime anche per Empolese-Valdelsa e Valdarno inferiore e per la Versilia, oltre ad altri comuni tra cui quello di Grosseto. Il presidente della Regione, parlando delle province che hanno visto confermate le restrizioni, ha detto che “in tutte e tre i dati, anche se con gradualità, possono far pensare a un decremento dei contagi per il futuro”.
La decisione riguardante la provincia di Arezzo ha fatto séguito comunque ad un peggioramento dei dati complessivi, anche se per quanto riguarda nello specifico la Valtiberina gli ultimi giorni hanno fatto registrare dati significativamente più contenuti di quelli delle scorse settimane. Se si considerano i report dell’azienda sanitaria dal 13 al 19 marzo la nostra valle, che aveva in precedenza superato la soglia dei 250 casi settimanali ogni 100.000 abitanti, è ora scesa a quasi la metà. Ampiamente sotto il limite anche il dato peggiore tra quelli dei sette comuni, quello di Sansepolcro.
Questo non è stato sufficiente a portare sotto la soglia il dato provinciale: sono oltre quota 250 casi ogni 100.000 abitanti sia la provincia nel suo complesso, sia il distretto socio-sanitario Arezzo-Casentino-Valtiberina (il buon dato della Valtiberina è infatti compensato dal peggioramento del Casentino, mentre è solo lieve il miglioramento di Arezzo città).
Nell’incontro tra Giani e i sindaci, ha reso noto il sindaco di Sansepolcro, è stata sottolineata anche “la forte pressione in atto sulla rete ospedaliera”: l’ospedale San Donato di Arezzo risulterebbe infatti saturo e si renderebbe necessario lo spostamento di ricoveri Covid fuori provincia. Il presidente regionale, durante la diretta, ha comunque detto che “il trend confortante” della Toscana, “i vaccini che ergono sempre più un muro contro il Covid e le condizioni climitatiche che verso la primavera possono, come l’anno scorso, portare un decremento dei contagi, ci permettono di cominciare a vedere una luce nel nostro sistema ospedaliero sempre più oberato”.