Lunedì 22 febbraio il Consiglio comunale di Sansepolcro ha approvato il bilancio preventivo 2021 e il piano triennale delle opere pubbliche. Gli atti hanno ricevuto i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari dei gruppi di opposizione. Tra i momenti salienti delle quasi tre ore di dibattito vi è l’acceso botta e risposta, in parte proseguito sulla stampa, tra la consigliera del Movimento 5 Stelle Catia Giorni e l’assessore Riccardo Marzi sul tema del secondo ponte sul Tevere.
Per la rappresentante del gruppo pentastellato la discussione del bilancio ha rappresentato l’occasione per ribadire la posizione del Movimento riguardo alla gestione del progetto di realizzazione dell’infrastruttura, giudicata in modo tutt’altro che positivo. Nello specifico, Giorni ha sollevato una serie di perplessità riguardo agli aspetti tecnici e finanziari legati alla viabilità complementare al ponte, per la quale il Comune siglerà un mutuo da 820mila euro. “Uno dei primi dati del bilancio che abbiamo messo in discussione erano i famosi 300mila euro destinati alla viabilità di collegamento. Abbiamo sempre rimarcato che quei soldi non sarebbero stati sufficienti e che mettere il piano alienazioni come fonte di finanziamento era sbagliato. Ora ci ritroviamo nell’ultimo bilancio con il dato del mutuo da 820mila euro destinati al completamento della viabilità, dopo che per cinque anni cittadini, forze politiche, tecnici e associazioni avevano sostenuto che la cifra non era sufficiente.”
“Non sappiamo se c’è stata incapacità di valutare le cose – ha aggiunto Giorni – ma sicuramente c’è stato fino ad oggi grande pressapochismo da parte di questa amministrazione. Se non ci fosse stata la possibilità di contrarre mutui garantita dal governo Conte, oggi come avremmo ottenuto quelle risorse? Chiedo quindi all’assessore: per la viabilità di collegamento ci sarà bisogno di fare una nuova gara di appalto? C’è già un progetto per questo mutuo? Quali saranno le tempistiche?”
La parola è passata quindi a Marzi, che nella sua risposta non ha risparmiato stoccate nei confronti della consigliera e del modus operandi del Movimento: “La consigliera dà lezioni a tutti, ma in quello che dice non riesco a trovare corrispondenza con la realtà. Probabilmente vive in un mondo parallelo ‘alla Toninelli’. In termini di merito, ci tengo a ribadire che la questione del tracciato del ponte è una bufala e una fesseria, poiché non era possibile farlo da un’altra parte. Bisognerebbe capire bene tutte le dinamiche dietro a questo progetto, per il quale io stesso non ho certo fatto i salti di gioia viste quelle che erano le basi di partenza. Sia io che il sindaco siamo stati in Regione più volte per capire se il tracciato era sostituibile. I tecnici scettici che lei chiama in causa, pochi per la verità, ci hanno presentato progetti alternativi sui quali da Firenze è sempre arrivato il no categorico per questioni legate al finanziamento ottenuto con una legge speciale del Consiglio regionale. Passare ad un altro progetto significava perdere le risorse per farlo. Sui giornali si è parlato addirittura di una qualche possibilità di ottenere finanziamenti privati: io vorrei sapere chi è lo scellerato che lascerebbe tutti quei soldi pubblici sicuri per andare a prendere la seconda strada tra fantomatiche promesse di privati. Stiamo parlando di barzellette.”
Marzi ha concluso la sua ampia replica con una chiosa sul tema della viabilità complementare: “I bilanci andrebbero capiti e studiati. La maggior parte delle poste sono coperte con questi sistemi, qualsiasi tecnico o ragioniere le potrà confermare. Abbiamo individuato una forma di indebitamento molto conveniente per il Comune. Riguardo agli 820mila euro, avrebbe dovuto notare che si sta parlando di due stralci. Il primo da 410mila è quello che ci permetterà di aprire il ponte, mentre il secondo è quello relativo al completamento con interventi quali pista ciclabile, marciapiedi e a tutte quelle situazioni di comfort ‘ipotizzabili’. Dire che il ponte sarà una cattedrale nel deserto è una bufala. Forse qualcuno spera che le cose vadano così, ma in realtà con il primo stralcio potremo mettere in funzione l’opera, in attesa del completamento.”
Dopo una serie di interventi da parte degli altri consiglieri, Giorni ha quindi nuovamente preso la parola per un nuovo attacco all’assessore: “Marzi, che dal 1999 è in consiglio comunale, puntualmente offende invece di rispondere con precisione alle domande. Ho sempre lavorato con umiltà e impegno leggendo le varie carte, e il paragone con Toninelli non lo prendo certo come una presa in giro. Detto questo, il Movimento 5 Stelle non ha mai osteggiato la costruzione del nuovo ponte, che anzi è secondo noi opera indispensabile. Abbiamo sempre contestato il tracciato scelto, come ha fatto lo stesso Marzi in campagna elettorale. Il progetto che ha ricevuto il finanziamento della Regione era ‘preliminare’ e poteva benissimo essere spostato. Sono dispiaciuta se in Regione le hanno fatto credere altro. Sul fatto dei 300mila euro, diventati 800mila in due stralci, l’assessore si è risposto da solo. Se nel secondo stralcio spostiamo interventi fondamentali come l’illuminazione, ad esempio, non penso si debba aggiungere altro. Prendo atto che l’assessore in 15 minuti non ha risposto alla mia domanda sulla gara d’appalto.”
Il battibecco tra i due si è concluso con l’ultimo affondo dell’assessore: “Non ho offeso nessuno, ho solo detto che le cose stanno in maniera diversa. Per quanto riguarda la risposta, è chiaro che serve una nuova gara d’appalto. Ancora dopo oltre quattro anni ha bisogno di chiedere se servirà una nuova gara d’appalto per i lavori pubblici? Lei è quella che si mette a dare lezioni su come amministrare e poi viene a chiedermi se serve una gara d’appalto per dei lavori complementari? Abbiamo fatto tutti i lavori con regolari gare d’appalto e così faremo anche con la viabilità. I tempi? Con interventi analoghi abbiamo svolto le procedure in due-tre mesi o poco più. Salvo problemi diversi potrebbero essere queste le tempistiche.”