Lunedì 25 gennaio a partire dalle 20:30 il Consiglio comunale di Sansepolcro si è riunito per discutere una serie di tematiche di stretta attualità. La seduta, svoltasi in modalità videoconferenza, si è aperta con le comunicazioni del sindaco Cornioli che hanno riguardato le vicende del distretto socio-sanitario (qui l’articolo con le richieste presentate dai sindaci di Sansepolcro e Bibbiena). Il consigliere Pd-InComune Laurenzi ha approfittato per sottolineare come i democratici si siano mossi in Regione attraverso una mozione dedicata, con il leghista Rivi che ha parlato di “scarso spessore dei rappresentanti aretini in nella Giunta regionale” poiché si è scelto di optare per una mozione in Consiglio anziché una delibera dell’organo esecutivo.
Spazio anche alla vicenda del focolaio Covid alla Rsa San Lorenzo, che ha coinvolto suo malgrado anche lo stesso Laurenzi in quanto operatore presso la struttura. Tutti i partecipanti hanno espresso grande solidarietà al consigliere, colpito dal virus e oggi tornato negativo, e ai familiari dei due ospiti scomparsi domenica (il secondo si è aggiunto a poche ore di distanza dal comunicato trasmesso dal sindaco).
Le comunicazioni si sono concluse con le buone notizie della riapertura dell’ospedale di comunità e del salvataggio in extremis di un concittadino grazie a una postazione DAE.
Le interrogazioni
Il dibattito politico ha preso il via con la discussione dell’interrogazione urgente della consigliera del Gruppo misto Simona Bartolo sul futuro del marchio Buitoni (la risposta del sindaco è disponibile a questo link).
Spazio quindi alla pubblica illuminazione, questione nuovamente sollecitata dal Movimento 5 Stelle: confermando quanto detto nei giorni scorsi dall’assessore Marzi, il sindaco Cornioli ha spiegato i motivi che hanno portato ad abbandonare la pista del project financing: “Erano più i project fermi per ricorsi e cause che quelli portati a termine – ha detto – Nel frattempo si è aperta una finestra importante circa la possibilità di fare dei mutui per investimenti a patto che si risparmi nel Capo Primo e ciò può accadere col risparmio energetico”. Riguardo al nuovo progetto il sindaco ha spiegato che “in questi giorni si è concluso uno studio di fattibilità riguardo a 800mila euro di interventi tramite quattro stralci su altrettante zone che sono il centro storico, le zone industriali Trieste-Riello e Altotevere e la prima cerchia di viali oltre le mura. Il risparmio in bolletta dovrebbe essere oltre il 50%. Stiamo lavorando alla creazione dei bandi”. La consigliera Giorni nella sua replica ha ad ogni modo rimarcato che “nonostante il Covid e i rallentamenti, non credo si possa negare che tanto tempo è stato perso. Sono passati quattro anni, le cose andavano risolte prima.”
Riguardo alla situazione delle imprese operanti nel territorio, questione sollevata da Giunti di Forza Italia, sempre Cornioli ha elencato le diverse attività di monitoraggio effettuate tramite colloqui con i responsabili d’area di tutte le associazioni di categoria e sindacali. “C’è un quadro di massima rispetto alla nostra situazione di comprensorio. Il comparto più in difficoltà è quello del commercio e della ristorazione. Gli interventi di sostegno saranno implementati, e con gli interlocutori si è parlato di spostare e ridurre tasse. Rispetto al mondo produttivo e industriale, ci sono aziende che hanno mantenuto il fatturato e tenuto botta. Anche il mondo agricolo e gli agriturismi hanno difficoltà con Tari ed altre tasse. Guarderemo come poter intervenire sulla Tari e fare un lavoro magari per categorie anziché totale, come si fece anno scorso. Gli interventi di sostegno significativi e importanti non dipendono da noi, ma possiamo dire che il territorio della Valtiberina è tra quelli che hanno tenuto meglio”. Per Giunti è necessario “Monitorare e stare attenti perché il 31 marzo potrebbero esserci novità non belle e il clima a Roma è tutt’altro che positivo.”
“Via del Regliarino: perché non valutarne l’apertura almeno a livello pedonale?” A questa interrogazione l’assessore ai trasporti Del Siena ha risposto spiegando che il Comune non può intervenire, poiché c’è stata una precisa richiesta di Rfi di chiudere tutti i passaggi a livello irregolari. “Dopo alcuni anni è stata sospesa (non chiusa) la corsa e di fatto è vietato anche camminare. L’unico modo per riaprirlo è farsi dichiarare ufficialmente chiusa la stazione e ovviamente non lo faremo”. Per Giunti questo è “il classico caso di burocrazia all’italiana.”
Riguardo alla piattaforma digitale del turismo, sempre Del Siena ha spiegato che il sito VisitSansepolcro, donato dalla società MG Sales, era il primo passaggio di un progetto più ampio, poiché per un portale ha bisogno di azioni quotidiane per l’ottimizzazione nei motori di ricerca. “Abbiamo investito 2mila euro per implementare il sito con azioni di web marketing con la società che ha realizzato il sito e l’ufficio CED, puntando anche sull’email marketing.” Giunti si è detto non soddisfatto poiché “si dovrebbe lavorare con cifre molto più elevate.”
Riguardo alle politiche culturali e alla gestione del Museo, questione sollevata dalla consigliera Pd Andreini, l’assessore Marconcini ha fornito un lungo elenco di quelli che sono stati gli interventi di miglioramento apportati alle sale museali, dagli impianti elettrici alla spolveratura delle opere passando per la manutenzione del tetto, ai quali si sono aggiunti nuovi progetti e servizi. “Entro la fine del mandato presenterò una relazione esaustiva su tutto quello che è stato fatto al museo dal 2017 ad oggi.”
L’assessore ha quindi fornito aggiornamenti sulle opere in restauro della Deposizione del Rosso Fiorentino e l’Assunzione e Incoronazione della Vergine di Raffaellino del Colle. Sul comitato scientifico, Marconcini ha spiegato che “non si è ancora riunito perché c’è necessità di nominare nuovi commissari al suo interno. Questo organismo deve avere tuttavia prerogativa di consulenza e pianificazione.” Andreini non si è ritenuta per niente soddisfatta della risposta: “è una situazione da campagna elettorale anticipata”.
Respinta la mozione della Lega
Dopo aver approvato con i voti della maggioranza il punto sull’istituzione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione ed esposizione pubblicitaria e del canone di concessione per l’occupazione delle aree e degli spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile, l’assise si è conclusa con un lungo dibattito legato alla mozione presentata dal consigliere Alessandro Rivi sulle iniziative per il sostegno alla maternità e alla prevenzione delle condizioni che portano all’aborto (qui tutti i dettagli delle richieste inoltrate dal Carroccio). Oltre un’ora di botta e risposta tra forze di maggioranza e opposizione, ma anche tra le stesse minoranze.
“Vorrei sapere come si può dire che non funzionano i consultori – ha detto Torrisi – Vorrei sapere qual è l’obiettivo vero della mozione, magari in modo laico e disancorato da elementi ideologici e religiosi”. Per Francesca Mercati “è comunque giusto riflettere se gli strumenti nel territorio siano sufficienti o meno. In questo caso vale la pena aprire il campo ad un’azione più ampia. Vediamo quello che è possibile fare per sostenere la vita sviluppando il tema nei tavoli della commissione”. La stessa richiesta è stata poi confermata dal consigliere Antonelli, mentre per la pentastellata Giorni “Lo scopo della mozione è in realtà un altro, visto che si parla di ‘risposta immigrazionista’. Parlavamo di comunità energetiche e ci dicevano che era una mozione ideologica: per la consigliera Mercati invece questa non lo è. C’è una mera volontà di suscitare interesse politico-elettorale.”
Per Laurenzi “il 90% delle volte che si discute una mozione ideologica la maggioranza usa sistematicamente il giochino della commissione. Uno stratagemma visto più volte e anche oggi con questa mozione che ritengo fortemente ideologica e ricca di pregiudizio.”
Oltre all’autore dell’atto Rivi, anche Tonino Giunti ha confermato il suo voto favorevole poiché “negli ultimi venti anni non sono state fatte politiche serie per la famiglia. E il Comune può dare un messaggio importante in un periodo difficile per la natalità”. L’atto è stato respinto con i voti contrari della maggioranza e dei gruppi Pd-InComune e 5 Stelle.