Questa settimana vogliamo dimostrarvi che a volte, anche avendo poco tempo a disposizione, possiamo preparare ricette casalinghe all’apparenza elaborate. La polenta per esempio fa pensare a molto tempo sopra una pentola bollente girando un mestolo. Il condimento poi deve essere saporito e ricco!
La nostra carissima amica e socia di lungo corso, Maria Grazia Borghini, ci dimostra come preparare un piatto sprint, ma allo stesso tempo ricco e gustoso come richiede la tradizione. Una polenta da leccarsi i baffi!
Ingredienti
- 100 g di salsiccia
- Costiciole di maiale
- Carne macinata
- Pancetta
- Cipolle, carota e sedano
- 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
- Pepe nero macinato al momento
- Sale qb.
- 50 ml di vino bianco secco
- 250 ml di passata di pomodoro
Per preparare la polenta
- 500 ml di acqua
- 125 g di farina di mais per polenta a cottura rapida
- 5 g di sale grosso
- 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
- 25 g di Parmigiano Reggiano
Preparazione
Sbriciolare la salsiccia rimuovendo il budello in cui è insaccata.
Lavare il rosmarino, selezionarne le foglie e tritarle finemente con la mezzaluna su un tagliere.
Pulire la cipolla, carota e sedano e tritarli finemente.
Mettere in una padella l’olio, la cipolla, carota e sedano e metterla sul fuoco.
Far dorare dolcemente, quindi alzare la fiamma e unire la salsiccia, , le costicciole, la carne macinata e un cucchiaino di rosmarino tritato, una macinata di pepe e fare uniformemente colorire a fiamma media.
Unire il vino e fare evaporare a padella scoperta. Inclinarla da un lato e con un cucchiaio togliere il grasso in eccesso.
Unire la passata di pomodoro, lasciar riprendere calore e cuocere per 20 minuti a fiamma bassa coperto.
Quando il sughetto sarà pronto e ben ristretto, preparare la polenta.
Mettere a bollire una capace pentola con l’acqua, verificandone l’esatta proporzione sulla confezione del tipo di farina utilizzata.
Unire il sale grosso, l’olio extravergine di oliva e versare a pioggia la farina mescolando con una frusta per evitare che si formino grumi.
Cuocere mescolando continuamente con un cucchiaio di legno, a fiamma media per il tempo indicato per il tipo di farina scelto.
Verso fine cottura unire il Parmigiano grattugiato.
Quando la polenta è pronta , lasciate rapprendere per un momento e con un cucchiaio prendete delle piccole porzioni e disponetele su un vassoio. Alternate uno strato di polenta con uno strato di sugo.
Cospargere con le scaglie di Parmigiano Reggiano e servire immediatamente.
Ais Delegazione di Arezzo – Gruppo operativo Valtiberina Toscana consigliano:
a cura di Antonella Greco
Carissimi lettori di questa rubrica, oltre che della buona cucina siete anche amanti del trekking? Abbiamo un posto davvero incantevole da consigliarvi, sono le “Rocche” posizionate sulla riva sinistra del Tanaro ( in Piemonte). Un paesaggio meraviglioso frutto dell’erosione millenaria che ha cambiato il corso del fiume stesso, almeno così è scritto nei libri di scienza. Ma vi è anche una leggenda, e cioè che le Rocche sono state scavate dal Diavolo “tutto d’un fiato, in una sola notte infernale”. Ma perché vogliamo mandarvi proprio lì?
La riva sinistra del Tanaro, vicino ad Alba verso il cuneese, si chiama Roero, come la famiglia nobile di conti che vi ha abitato dal medioevo fino al Settecento. Proprio lì crescono le viti di Nebbiolo che danno vita all’omonimo vino, il Roero Docg. Quando si acquista una bottiglia di Roero, occorre controllare che sulla bottiglia nn ci sia anche il nome Arnais, perché in quel caso invece di un vino nero, stiamo acquistando un vino bianco prodotto con uve Arnais almeno al 95%.
Il piatto qui proposto, è complesso ed ha sapori decisi con spiccata aromaticità e richiede un vino robusto, profumato ed armonico. Il Roero Docg si presenta rosso rubino con riflessi granato (se lasciato invecchiare), ha profumi di fiori appassiti, incenso, humus, sottobosco e foglie secche. Anche un sentore di balsamico. Il tannino delicato e l’alcol aiutano a ripulire la bocca per gustare appieno il boccone successivo.
Nunc est bibendum!
I consigli di Augusto Tocci
Rosmarino – Specie di arbusto dalle foglie ad ago, alto fino a due metri, fiorisce da aprile fino a settembre e cresce spontaneo nella regione mediterranea, soprattutto in prossimità del mare. Ma spesso si incontra anche allo stato coltivato. Foglie e fiori sono largamente utilizzati in cucina per aromatizzare le pietanze. Non di rado alcuni cuochi usano i rametti di rosmarino come stuzzicadenti per chiudere e profumare al tempo stesso spiedini e involtini.
Pulizia e conservazione – Essendo molto diffusa la coltivazione della pianta nell’orto o nel vaso sul balcone, in genere si preleva il rametto di rosmarino all’occorrenza, per cui non si presentano problemi di conservazione e pulizia. Ma quando si acquista al supermercato, conviene provvedere a un accurato lavaggio e, se necessita conservarlo, va fatto in frigo, avvolto nel film di plastica.
Le proprietà – Sia le foglie che i fiori contengono olii volatili,principi amari e saponina, per cui possono essere impiegati contro i disturbi digestivi e mestruali. Oltre ad agire positivamente sull’apparato digerente, ha proprietà antisettiche, combatte gli stati influenzali e calma l’apparato respiratorio nei casi di asma e tosse.