Nonostante i tanti problemi burocratici affrontati in un periodo storico in cui viaggiare è particolarmente complesso, l’equipaggio della Milano-Cortina-Tokyo può celebrare la fine dell’itinerario di andata arrivando più a est di Tokyo, pur senza entrare in Giappone. La meta è stata l’isola russa di Sachalin, a nord dell’arcipelago giapponese, da cui dista 43 chilometri. Del resto, la parte meridionale dell’isola ha fatto perfino parte del Paese del Sol Levante tra il 1905 e il 1945.
L’ingresso in Giappone, simbolicamente sostituito da un incontro con il console nipponico a Sachalin, è stato impedito dalle stringenti normative Covid che hanno reso inutili gli inviti ufficiali in possesso dell’equipaggio, composto dal biturgense Guido Guerrini e da Domenico Raguseo, e del vespista Fabio Cofferati, che con loro ha condiviso la maggior parte dell’itinerario. Gli avventurieri esprimono comunque la massima soddisfazione: “Mai un’auto si era spinta così lontana dall’Italia usando quasi esclusivamente gas naturale. Il punto più orientale del viaggio, nei pressi dell’impianto di liquefazione di gas naturale del porto russo di Korsakov, corrisponde a 143° di longitudine est contro i 139° della capitale del Giappone, ormai indietro di due ore di fuso orario rispetto a Sachalin”, spiegano.
Gas naturale, dicevamo. Infatti il veicolo guidato da Guerrini e Raguseo è una Toyota C-HR ibrida elettrico-benzina a cui è stato installato un impianto a metano e biometano, per una tecnologia frutto della partnership tra tre importanti realtà italiane: Snam, Landi Renzo e Piccini Paolo Spa. Il viaggio è stata anche l’occasione per testarne il rendimento e immagazzinare moltissimi dati (alcuni sono riportati nel sito ufficiale della spedizione).
Il cammino riprende ora in direzione contraria e si concluderà tornando nelle due città che ospiteranno le Olimpiadi invernali 2026, Milano e Cortina, da cui tutto era cominciato il 10 e 11 luglio scorsi.