Pasqua rossa in tutta Italia, ulteriori restrizioni in Toscana

Ma c'è la deroga per la visita a domicilio nella propria regione. In provincia di Arezzo tasso di casi settimanali ogni 100.000 abitanti sceso sotto la soglia

La Toscana, in zona rossa da lunedì scorso, con ogni probabilità resterà nella fascia di rischio massimo anche dopo il fine settimana di Pasqua. Nel frattempo per i giorni festivi del 4 e 5 aprile è stata sottoscritta dal presidente della regione Eugenio Giani un’ordinanza che prevede la chiusura di tutti gli esercizi commerciali (anche alimentari, fiorai, macellerie) che possono solo consegnare a domicilio previa ordinazione online o telefonica e non in negozio. Per bar e ristoranti, così come rosticcerie, gelaterie e laboratori di pasta fresca, invariata la possibilità di effettuare sia consegna a domicilio che asporto. Possono restare regolarmente aperte solo farmacie ed edicole.

Nei tre giorni che vanno da oggi a lunedì la zona rossa è estesa all’intera Italia. Rispetto alle misure abitualmente in vigore nella fascia di rischio massima, in questo fine settimana sarà possibile in deroga lo spostamento presso un’abitazione privata all’interno della regione di residenza in massimo due persone, esclusi i figli minori di 14 anni, per una volta tra le 5 e le 22. Per il resto, anche nel proprio comune si potrà uscire solo per motivi di lavoro, salute o necessità, oppure per attività sportiva individuale o passeggiate nei pressi dell’abitazione.

Intanto il tasso di nuovi casi settimanali ogni centomila abitanti è sceso, seppure di poco, al di sotto della soglia di rischio di 250 sia in provincia di Arezzo che nel distretto socio-sanitario Arezzo-Casentino-Valtiberina, che ormai da settimane superavano il limite. Considerando solo la Valtiberina, il dato è invece basso ormai da tempo, con il tasso proporzionato a 100.000 abitanti attualmente a quota 112 casi.

Exit mobile version