Pacchi alimentari: Laurenzi perplesso, il sindaco difende la propria scelta

Il comune di Sansepolcro non opta per il bonus spesa. La responsabile della Caritas spiega a TeverePost il funzionamento del progetto

Volontari pacchi alimentari

È cominciata ieri la consegna dei pacchi alimentari destinati alle famiglie in difficoltà di Sansepolcro. L’amministrazione biturgense ha scelto questa forma di aiuto ai cittadini più colpiti dalla crisi in atto, a differenza della maggior parte degli altri comuni che con i fondi messi a disposizione dal Governo hanno predisposto dei buoni spesa.

Il capogruppo del Partito Democratico Andrea Laurenzi, in un comunicato stampa diffuso ieri sera, ha avanzato dei dubbi in merito. Pur elogiando “il prezioso aiuto della Caritas”, ha sottolineato che il bonus spesa avrebbe garantito ai beneficiari “maggiore riservatezza” e “il rispetto delle esigenze e della dignità di ogni singola persona che conosce le proprie necessità e i propri bisogni”. La nota del PD suggerisce inoltre che tale modalità “poteva dare ossigeno anche ai piccoli negozi”.

Di tutt’altro avviso il sindaco Mauro Cornioli, interpellato questa mattina da TeverePost: “Ci hanno spinto gli obiettivi di riservatezza, con l’anonimato e la possibilità di concordare orari di ritiro senza essere visti da nessuno, e di moltiplicazione del valore. Qui garantiamo un pacco settimanale a tutte le persone che hanno difficoltà ed è un progetto che avrà continuità, che non si esaurirà in questa fase. La Caritas ci fornisce un’esperienza organizzativa straordinaria, e il valore si moltiplica grazie alla possibilità di acquistare i prodotti a prezzi fortemente calmierati e alle donazioni delle aziende della zona. Inoltre in questo modo abbiamo velocizzato notevolmente le procedure, e chi ha fatto richiesta ha già avuto il pacco”.

La stessa responsabile della Caritas interparrocchiale di Sansepolcro, Cristina Franceschini, ha descritto al nostro giornale il progetto: “La nostra esperienza parte dal fatto che, al di fuori dell’emergenza Coronavirus, distribuiamo stabilmente circa 80 pacchi settimanali, 60 nel comune di Sansepolcro e il resto tra Badia Tedalda, Sestino e Pieve Santo Stefano. Operiamo in collaborazione con i servizi sociali, partecipiamo a progetti, conosciamo molto bene il territorio e le famiglie bisognose”.

Proprio questa esperienza ha spinto l’amministrazione a rivolgersi alla Caritas: “In questa fase la ditta G&P Cosmetics ci ha messo a disposizione gratuitamente un capannone nuovo e due magazzinieri. Qui riceviamo le richieste che le famiglie presentano al comune e ci occupiamo di consegnare i pacchi, in forma rigorosamente anonima, attraverso Croce Rossa, Misericordia e Protezione Civile. Da ieri ne abbiamo già distribuiti 75. I prodotti vengono acquistati con le stesse modalità che utilizziamo abitualmente, che ci garantiscono una forte scontistica. Sommato alle numerose donazioni, questo ci permette di allestire pacchi il cui valore effettivo è molto superiore alla spesa. Contengono pasta, pane, tonno, pomodori, legumi, caffè, zucchero, parmigiano, verdura, frutta, farina, uova. Alcuni prodotti, come le uova e la farina, sono difficili da reperire ma per il momento ci siamo riusciti. La prossima settimana, grazie ai Cavalieri di Malta, avremo anche colombe e uova di pasqua. I pacchi sono uguali in valore tra loro, sia per le famiglie della cosiddetta nuova povertà dovuta alla crisi attuale, sia per quelle a cui distribuivamo anche prima, ma sono personalizzati in base alle caratteristiche del nucleo familiare, per esempio se ci sono bambini di differenti età. E quindi abbiamo anche tutti i prodotti per la primissima infanzia, come pannolini, omogeneizzati e così via”.

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