La Toscana dovrebbe restare ancora in zona arancione. Dopo che nei giorni scorsi, e in particolare mercoledì, le prospettive di un passaggio al rosso sembravano molto concrete, l’allarme pare rientrato sulla base di dati che dovrebbero mantenere la regione per un soffio al di sotto della soglia critica di nuovi casi.
L’eventuale passaggio della Toscana in zona rossa, naturalmente, provocherebbe in automatico il prolungamento delle restrizioni massime anche nel nostro territorio. Qualora – come oggi sembra più probabile – la regione dovesse restare arancione, tornerebbero invece ad essere decisivi i dati riguardanti la provincia di Arezzo, in zona rossa da ormai due settimane.
Il tasso dei nuovi casi settimanali per 100.000 abitanti nella nostra provincia (sulla base dei report della Asl nei sette giorni compresi tra il 19 e il 25 marzo) è di poco superiore al limite di 250, e pertanto la prospettiva è che le misure attualmente in vigore vengano estese anche alla prossima settimana. Questo porterebbe diretti alla zona rossa prevista per tutta Italia nel periodo pasquale (3-5 aprile).
Da segnalare, comunque, che ormai da due settimane la Valtiberina è scesa al di sotto del limite, attestandosi ad oggi a 132 casi settimanali su 100.000 abitanti, quasi la metà del dato critico. Tra i sette comuni, a superare la soglia è solo Pieve Santo Stefano, che con 7 casi negli ultimi 7 giorni raggiunge il tasso 293. Prendendo in considerazione l’intera zona-distretto Arezzo-Casentino-Valtiberina si sale a 289, perché la cifra contenuta della Valtiberina è compensata da dati più elevati in Casentino e nel capoluogo.
La parola definitiva sarà comunque data nel pomeriggio o in serata, dopo un nuovo incontro online tra il presidente della Giunta regionale Eugenio Giani e i sindaci della provincia.