In vista dell’appuntamento con le urne del 3 e 4 ottobre abbiamo incontrato Nicola Venturini, esponente del Movimento 5 Stelle candidato all’interno della lista Anghiari Unita in appoggio a Mario Checcaglini.
Rispetto a cinque anni fa a livello nazionale sono cambiate molte cose e anche ad Anghiari il Movimento si presenta con un volto rinnovato.
Sì, quest’anno, a differenza di cinque anni fa, c’è stato un confronto da cui abbiamo capito che i nostri princìpi e valori, soprattutto legati a ecologia e solidarietà, potevano essere appoggiati anche da altre componenti politiche come Pd e Leu. Abbiamo preso in parte ispirazione dal governo Conte bis, in cui questa formula era andata benino. Nel tempo ci siamo accorti che posizioni ideologiche nei confronti del Pd non erano a livello locale così corrette. Quindi, se a livello nazionale non si può dire che dobbiamo per forza fare accordi col Pd ovunque, a livello locale ci stiamo trovando bene e abbiamo ritenuto che potesse essere una buona strada quella di stare insieme per aiutarci e non disperdere questi valori. Se ognuno va per la sua strada infatti si rischia che gli altri ti passino avanti.
Mario Checcaglini è la persona giusta?
Noi siamo contenti di Mario perché è una persona vecchio stampo, che fa quello che dice, che ascolta e da cui non ci siamo mai sentiti messi in disparte. Se la nostra rappresentanza porta delle idee o delle critiche lui sa valutare se quella che viene posta è una questione interessante. Molti affermano che sia stato imposto dal Pd regionale o provinciale, ma noi siamo convinti che una persona di 62 anni che va in pensione non debba più sottostare al volere di nessuno. Questo lo ha dimostrato, è una persona libera di pensiero con cui andiamo d’accordo su tanti valori. Lo vediamo anche molto riflessivo: questa cosa può non piacere perché siamo abituati al tutto e subito, invece è una qualità positiva perché ci fa capire che è una persona che ragiona sulle cose prima di prendere posizione.
Come giudicare l’amministrazione uscente?
Appare come un’amministrazione guidata da un sindaco a cui è mancata una squadra. Credo che una persona sola, per quanto possa essere brava, sia in difficoltà se lasciata sola ad affrontare le problematiche e trovare spunti per migliorare il proprio comune. Molte persone attribuiscono a quest’amministrazione un’opera di risanamento economico, ma noi abbiamo analizzato i dati dei bilanci: se invece che il 2011, utilizzato in alcuni documenti, confrontiamo al 2020-21 il 2016, anno di insediamento di quest’amministrazione, non ci sembra che ci sia stato il miglioramento tanto sbandierato. Noi avremmo invece auspicato in questi cinque anni molte più iniziative e più servizi per cittadini, magari con un minor tesoretto di cassa.
Quali sono le questioni principali a cui dovrà dedicarsi la nuova amministrazione?
Una delle cose più importanti a cui tengo anche personalmente è riavvicinare i cittadini alla politica, perché sono convinto che, finché il cittadino non sarà maggiormente presente e non si appassionerà alla politica, sarà complicato instaurare i cambiamenti che sono richiesti in questo momento storico. Faccio l’esempio dei rifiuti, che mostra un dato di raccolta differenziata molto basso: noi possiamo proporre dei nuovi metodi, ma il cittadino deve essere coinvolto, deve essere partecipante attivo, deve capire che il suo ruolo è determinante e che non contano solo le scelte dell’amministrazione. L’amministrazione in questo caso deve servire a prendere dei buoni esempi che vengono attuati in altri paesi e portarli nel proprio, coinvolgendo la cittadinanza. Chiaramente adesso tutto deve ruotare intorno all’ambiente. Se parliamo di rifiuti o di economia, mi aspetto che tutto sia focalizzato su un approccio il più possibile sostenibile alle attività che faremo. Le stesse aziende, se potranno dimostrare un maggior impegno nella direzione della sostenibilità avranno un valore aggiunto dalla clientela che potrà vederli con un occhio diverso: in questa direzione potremo avviare processi di consapevolezza, giornate formative e altre iniziative che accompagnino l’imprenditore a vedere nuovi aspetti del suo fare impresa. Anghiari è inoltre un paese a vocazione turistica, ma anche lì bisogna scegliere quale tipo di turismo: con tutte le risorse naturali, storiche, culturali che abbiamo l’ecoturismo è uno degli elementi da sviluppare, magari attraverso percorsi che esistono già ma non sono messi abbastanza in collegamento. Per esempio bisognerebbe collegare bene il centro storico con il parco del fiume Tevere, con i Monti Rognosi, con la ciclopedonale che andrà da Sansepolcro fino ad Arezzo. Bisognerebbe cioè fare sistema in modo da attrarre turisti da fuori, che potrebbero fare un’esperienza nuova completamente a impatto zero, e in modo da permettere ai cittadini stessi di vivere il paese in maniera diversa
Durante la campagna elettorale ci sono state le visite di esponenti di primo piano del M5S come Conte e Castaldo. Quanto è importante per il territorio il legame con i livelli superiori dei partiti?
Siamo molto contenti di queste visite, perché si tratta di persone che stimiamo molto, che mantengono sempre l’umiltà che li contraddistingue e che ci danno energia e senso di vicinanza. La loro presenza inoltre ci avvicina a idee e progetti che altrimenti sarebbero più distanti, perché ci permettono di instaurare relazione sane. Per esempio si può innescare un ciclo virtuoso nella raccolta differenziata perché sappiamo che nel tal comune del Nord Italia è stato fatto, e i nostri rappresentanti quando vengono in visita non fanno altro che suggerirci quale caso studiare per poterlo portare nella nostra realtà, adattandolo alle nostro esigenze. Il Movimento 5 Stelle nasce come movimento di protesta slegato dai partiti, poi col tempo si è evoluto fino a diventare forza di governo, mantenendo però sempre al centro correttezza e onestà. Avere relazioni a tutti livelli, fra comune, regione e governo centrale per noi oggi è un valore aggiunto molto prezioso.