La terza prova del campionato del mondo energie alternative ci ha portato in Portogallo. Il nostro arrivo è stato preceduto dall’esplosione di un focolaio di “variante indiana” di Covid-19 nell’area metropolitana di Lisbona. Tutto questo è servito a rallentare gli spostamenti da una parte all’altra del Paese e a rafforzare le misure di sicurezza in aeroporto. La gara portoghese si è sempre svolta, anche in passato, attorno ad Oeiras, oggi grande sobborgo della capitale che si trova a metà strada tra Lisbona e Cascais. Il mare che bagna le spiagge cittadine è l’inizio dell’Oceano Atlantico e la fine del grande estuario del fiume Tago. L’acqua è salata, quindi marina, ma allo stesso tempo Oeiras non subisce l’azione di erosione delle onde oceaniche come le altre cittadine situate più a nord proprio per il fatto di non trovarsi di fronte al mare aperto. La città conta oltre centomila abitanti e una densità urbana molto elevata. Deve molto al fatto che fu per molti anni residenza di Sebastião José de Carvalho e Melo, conte di Oeiras e marchese di Pombal, vissuto per la quasi intera durata del XVIII secolo. Dal suo palazzo e dai suoi giardini prende il via e termina ogni anno l’Ecorally del Portogallo.
Storia del marchese de Pombal
Dopo una carriera diplomatica tra Londra e Vienna fu richiamato in patria da Re Giovanni V che non aveva molta stima di lui. Le cose cambiarono l’anno dopo quando salì al trono il figlio Giuseppe I, che invece apprezzava il marchese al punto di permettergli di guidare il Paese per l’intero regno del sovrano, dal 1750 al 1777. A dire il vero il marchesato di Pombal gli venne assegnato nel 1770 mentre già dal 1759 era Conte di Oeiras. Molto aperto a riformare l’economia e il sistema fiscale, non fu amato dalla nobiltà anche per le severe punizioni come squartamenti, strangolamenti e fustigazioni che ordinava nei confronti degli aristocratici che ordivano piani contro il sovrano o contro il suo potere personale. Il terribile terremoto che colpì Lisbona nel 1755, dal quale il futuro marchese si salvò per miracolo, gli permise di accrescere il proprio potere nella fase di ricostruzione, e molti palazzi ricostruiti all’epoca portano il suo nome ancora oggi. È considerato uno dei padri della sismologia, avendo sostenuto lo studio dei terremoti utilizzando lo strumento dell’inchiesta nei confronti delle persone che erano sopravvissute all’esperienza diretta. Abolì la schiavitù per i cittadini delle colonie portoghesi. La sue fortune terminarono con la morte del sovrano. La figlia Maria I, che regnò assieme al marito Pietro III, gli tolse ogni incarico e gli ordinò di restare sempre ad almeno venti miglia dai sovrani. Maria non gli perdonò mai le incisive azioni contro la nobiltà. Il marchese visse altri sette anni lontano dalla politica attiva nelle sue tenute morendo all’età di 78 anni. Considerando il nome di strade, piazze, palazzi, giardini a lui ancora oggi intitolati sembra di comprendere che la storiografia portoghese lo colloca tra i personaggi positivi nella propria storia.
Oeiras e l’ambizione per il 2027
Sia la parte vecchia di Oeiras che quella nuova, ma anche i numerosi sobborghi che ne fanno una cosa unica con Lisbona, sono una realtà molto vivace non solo come luogo di mare e turismo, ma anche dal punto di vista culturale. Anche per questo Oeiras ha avuto il coraggio di avanzare la propria candidatura a capitale culturale d’Europa per il 2027. La vicina Cascais, luogo d’esilio dell’ultimo re d’Italia Umberto II di Savoia, e la rinomata Estoril, che ospita un importante casinò e il circuito di Formula Uno, non hanno avuto la stessa determinazione. Meno nota delle due ingombranti vicine, Oeiras ha saputo trovare spazio in Portogallo riuscendo a lavorare bene anche politicamente e mettendo a disposizione il proprio territorio per molte iniziative, non ultimo l’Ecorally arrivato alla quarta edizione. Molti i murales presenti e che arricchiscono la città, uno dei più significativi è quello dedicato al 25 aprile, anniversario della Rivoluzione dei Garofani che mise fine, nel 1974, al fascismo portoghese e alle lunghe e sanguinose guerre coloniali. Uno degli ultimi luoghi ad arrendersi durante i fatti del ’74 fu proprio il carcere di Caixas, sempre all’interno del Comune di Oeiras.
Cabo da Roca
Il punto più ad ovest del continente europeo ma anche dell’intero spazio euroasiatico è Cabo da Roca, uno sperone di roccia che domina l’Atlantico ed è meta di molti turisti. Da qui partì nel 2018 la nostra spedizione “Dall’Atlantico a Pacifico”, che attraversò tutta l’Europa e poi l’Asia fino a Vladivostok. “Dove finisce la terra e il mare comincia”, si legge a Cabo da Roca guardando il mare che sbatte le proprie onde 140 metri più in basso. Singolare la similitudine con Capo Nord che ha la stessa conformazione, anche se con una quota altimetrica doppia. Attorno a Cabo da Roca c’è una grande riserva naturale che è stata più volte protagonista delle prove speciali dei nostri rally. Ideale per passeggiate e per incontrare la fauna selvatica, il Parco naturale di Sintra-Cascais vale la pena di essere visitato a piedi o in bicicletta senza alcuna fretta.
Lungo l’oceano
Per la prima volta quest’anno abbiamo visitato i luoghi a nord del punto più occidentale del Portogallo. Bello l’attraversamento di Ericeira, villaggio di pescatori conosciuto come la capitale del surf. La cittadina non è grande e sorge su una scogliera che domina l’oceano. Contigua ad Ericeira, ma nell’entroterra, si erge il monastero di Mafra, una sorta di città nella città per la grandezza dell’edificio religioso. Molto nota è Sintra, con i suoi castelli. Purtroppo abbiamo sostato in quello che è diventato uno dei luoghi più “in” del Portogallo durante una tempesta di vento e pioggia che ci ha negato la soddisfazione di osservare i panorami che circondano Sintra.
Il Marginalíssimo
La cucina e i vini portoghesi non hanno sicuramente bisogno di presentazioni e sia le carni che il pesce hanno entusiasmato i palati di molti visitatori sia in epoca moderna che nel passato. L’organizzazione della gara è davvero a misura d’uomo e non tralascia nulla al caso, anche nell’aspetto dell’alimentazione dei concorrenti. Tuttavia ho deciso di segnalare un locale di Paco de Arcos, sempre sobborgo di Oeiras. Visto dalla strada non sembrava affatto invitante, ma poi abbiamo deciso di entrarci proprio per lo stile decadente che si percepiva da fuori. Non potevamo fare scelta migliore, e non solo per la qualità e i prezzi, ma anche per l’interessante possibilità di cucinarsi da sé pezzetti di carne e pesce direttamente al proprio tavolo. Se capitate ad Oeiras o volete provare qualcosa non lontano da Lisbona vi consiglio di tutto cuore il “Marginalíssimo”.