Natura, cultura e gastronomia, la proposta vincente della Valtiberina

A piedi o in bicicletta, seguendo Piero, San Francesco o la Linea Gotica: gli assessori dei Comuni della vallata sulle prospettive del “turismo lento” e sui punti di forza del territorio

Percorso Alpe della Luna

Torniamo sul seminario online organizzato nei giorni scorsi dall’Unione dei Comuni e da Meet Valtiberina sul tema del turismo lento. Ne avevamo già parlato riferendo l’intervento di apertura del presidente della fondazione ArezzoIntour Marcello Comanducci, che aveva sottolineato l’esigenza di fare una promozione complessiva del territorio superando scelte campanilistiche. Oggi sintetizziamo gli interventi degli assessori al turismo dei Comuni valtiberini.

Luca Galli, del Comune di Sansepolcro, si è concentrato in maniera particolare su quello che ha definito “un trend in forte crescita”, la mountain bike. “La nostra vallata ha grandi potenzialità”, ha detto, “e dobbiamo lavorare per essere in grado di intercettare turisti per il fine settimana o per periodi anche di tre-quattro giorni. Come Comune ci abbiamo puntato molto, abbiamo sviluppato con il Cai una serie di percorsi, di livello basso, medio e alto, e abbiamo realizzato cartine che abbiamo iniziato a promuovere. La perla di questo progetto sarà la realizzazione della ciclabile della vecchia ferrovia, un’opera finanziata da Regione e Comuni per un percorso di poco più di 20 chilometri che tocca Sansepolcro, Anghiari e Monterchi. Si tratta di una ciclostrada, con l’alternarsi di strade bianche, immerse nella natura e in paesaggi che per noi a volte sono scontati ma che per il turista sono stupendi. E sono adatti a tutti, con pendenze che non superano il 4-5%. Oltretutto”, ha detto Galli, “l’itinerario è ben collegato ad Arezzo, perché dalle Ville a Palazzo del Pero si può percorrere in sicurezza la vecchia strada, quindi si può pensare a un pacchetto per un turista che per esempio si trova a Firenze, va in treno ad Arezzo e da lì con una bici a noleggio arriva a Sansepolcro. Non è un progetto per quest’estate, ma per il 2021 contiamo di sì”.

Per il sindaco di Anghiari Alessandro Polcri, delegato anche al turismo, è importante che “per la prima volta tutta la Valtiberina – sia i Comuni dell’Unione montana che Pieve Santo Stefano – sieda insieme a un tavolo per il turismo. Da anni come Comuni abbiamo avuto una visione di insieme per il turismo a livello di sentieri, cibo, benessere. Quello che dobbiamo fare di più”, ha detto, “è fare pubblicità, marketing del territorio: è necessario non solo avere la sostanza, il contenuto, ma anche saperlo veicolare nei nuovi social”. Polcri ha messo in luce anche l’importanza di comunicare la Valtiberina come “territorio Covid-free”, un elemento positivo alla luce del fatto che “oggi il turista straniero ma anche quello italiano scelgono la meta anche in funzione della sicurezza sanitaria. E un altro tema importante”, ha aggiunto, “è quello dell’Ambito turistico della Valtiberina, che abbiamo avviato con un concetto di sussidiarietà, di strategia corale, e con un altro concetto che è quello della matrice: il turismo parte non solo dalle nostre bellezze ma dagli eventi che fanno da collettore, portano tante persone nei nostri circuiti. Per noi è stato un dolore sospendere la Mostra mercato dell’artigianato, ma non dobbiamo pensare di annullarla”. Al contrario, ” dobbiamo valutare un rinvio ad agosto, settembre, ottobre, perché non possiamo avere uno spirito disfattista. Con paradigmi diversi, dovremo fare comunque gli eventi garantendo la sicurezza”.

L’assessore di Caprese Michelangelo Ilaria Finocchi ha definito il proprio Comune “luogo simbolo del turismo lento”. Ha quindi descritto alcuni dei posti che da questo punto di vista sono i più significativi, citando, oltre al Museo casa natale di Michelangelo recentemente riaperto, anche luoghi legati a San Francesco. A partire dell’eremo della Casella, “tappa d’obbligo dalla Verna verso Caprese lungo un itinerario molto bello e semplice da percorrere anche per chi ha problemi motori”. Finocchi ha citato inoltre altri due luoghi legati al santo di Assisi, la chiesetta di Zenzano e la chiesa di San Polo, che secondo la leggenda sarebbero state teatro di miracoli. “Oltre ai luoghi francescani”, ha detto l’assessore, “altri percorsi sono quello dalla Faggeta al Monte Foresto, tornando di nuovo per la Casella, percorribile anche in mountain bike, e il vecchio sentiero dal castello di Caprese all’abbazia di Tifi, che l’amministrazione si impegnerà a valorizzare ancora di più”. L’intervento di Ilaria Finocchi si è concluso con un riferimento ai prodotti enogastronomici tipici, come salumi, formaggi e birra artigianale.

Manuela Malatesta, assessore a Monterchi, ha parlato del Museo della Madonna della Parto, che ha riaperto i battenti venerdì con la prospettiva di essere operativo tutti i fine settimana di giugno e la speranza di tornare a regime da inizio luglio. “Fortunatamente abbiamo una bella struttura con la possibilità di ospitare almeno una ventina di persona nelle diverse stanze”, ha spiegato Malatesta. “I protocolli sono impegnativi e la riorganizzazione porta via tempo, ma confidiamo nel buon senso delle persone. Siamo contenti perché verso la fine della quarantena abbiamo ricevuto diverse chiamate per richiedere l’apertura del nostro museo, sono molti quelli hanno voglia di ricominciare per esempio a fare il percorso legato a Piero della Francesca. Nel nostro territorio sono già aperte strutture a Pieve e Caprese”, ha detto, “mi auguro che anche Anghiari e Sansepolcro possano riaprire al più presto e che questo tipo di turismo possa ripartire in sicurezza”.

È quindi intervenuto Luca Gradi per il Comune di Pieve Santo Stefano, ricordando la riapertura su prenotazione del Piccolo museo del diario e sottolineando l’importanza dei Cammini di Francesco. “La pro loco sta tracciando percorsi complementari”, ha detto, “per provare a trattenere un giorno in più il turista che viene da queste parti: abbiamo natura e cultura che si prestano, dalle opere di Piero della Francesca ai panorami dell’Alpe della Luna”. Anche Gradi ha evidenziato la rilevanza della parte culinaria, citando il ‘tortello pievano‘, e parlato degli eventi su cui puntare: “Con la pro loco stiamo lavorando ai contenuti, grandi manifestazioni a carattere rievocativo o religioso portano sempre tanta gente nella nostra zona. Aspettiamo risorse e come Comune stiamo venendo incontro agli operatori, agli agriturismi, alle attività ricettive cercando di intervenire con un occhio di riguardo, al di là di quello che potrà fare lo Stato. Allo stesso tempo cerchiamo di facilitare al massimo le attività anche nel paese con il suolo pubblico e la creazione di una zona pedonale. Pieve Santo Stefano”, ha specificato, “non è mai stato un Comune a grande vocazione turistica ma ci stiamo lavorando. Abbiamo anche investito nel nuovo sito comunale, che ha richiami a tutti i portali turistici della zona. Cerchiamo di lavorare in squadra e nutriamo qualche moderata speranza”, ha detto Gradi in conclusione.

Da Badia Tedalda, Antonio Cominazzi ha sottolineato la ricchezza di avere un territorio non omogeneo che permette di differenziare l’offerta facendo un discorso a rete. Per Cominazzi andrebbe valorizzato ancora di più l’ambiente, avendo a disposizione un sistema che conta Sasso di Simone, Alpe della Luna, Monti Rognosi fino alle Foreste Casentinesi. L’assessore al turismo di Badia ha parlato della riapertura su prenotazione del locale Museo, di cui a breve verrà nominato il direttore, della realizzazione del percorso della Linea Gotica grazie alla collaborazione tra la stessa Pro loco e il Cai, di altri percorsi attrezzati con i finanziamenti delle aree interne, della possibilità di effettuare turismo a cavallo. “Come Ambito turistico”, ha anche detto, “siamo nati da poco, ci sono difficoltà legate anche al Covid, ma vogliamo andare avanti sulla strada della promozione, perché farci conoscere è fondamentale, essendo zone di confine. Lo spirito della legge regionale è proprio quello di cercare di decongestionare le grandi città d’arte per cercare di fare conoscere le piccole realtà. È un’opportunità per dare stimolo a noi e a tutto il mondo associativo, senza il quale non faremmo niente, ed è un segnale anche per gli operatori, che dobbiamo sostenere abbattendo il più possibile le imposte”

Del Comune di Sestino, a causa della sopraggiunta assenza del delegato al turismo Elia Santi, ha parlato la moderatrice del dibattito Benedetta Crociani: nell’intervento conclusivo del seminario, ha citato le esperienze legate alla dimensione della natura garantite da aree come la Riserva naturale del Sasso di Simone e il Parco faunistico di Ranco Spinoso e la possibilità di coniugarle con la riscoperta dei borghi, come la piccolissima frazione di Monterone.

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