«Non c’è nessuno come Piero della Francesca, è unico. Siamo di fronte a un’intelligenza sublime. Niente in lui può essere alterato o mutato, è inevitabile come se ce lo avesse dato proprio la natura.»
Con queste parole, riportate ieri dal Corriere della Sera, Milton Glaser aveva descritto il suo rapporto con il genio del Rinascimento.
Graphic designer di fama mondiale, autore tra gli altri del logo “I Love New York” e dei manifesti pubblicitari di Campari e Olivetti, Glaser è morto venerdì scorso, giorno del suo compleanno, all’età di 91 anni. Un artista a 360 gradi – definirlo semplicemente un grafico sarebbe davvero riduttivo – apprezzato in tanti ambiti diversi: fu cofondatore del New York Magazine, curò esposizioni nei più grandi centri culturali al mondo, compresa la Biennale di Venezia, e rivoluzionò i canoni della comunicazione visiva attraverso una serie di intuizioni lungimiranti.
Il suo forte legame con l’Italia è dovuto ai suo studi presso l’Accademia di belle arti di Bologna, dove venne influenzato dal maestro Giorgio Morandi e da alcuni grandi esponenti dell’arte nostrana come Piero della Francesca. L’amore per l’illustre pittore di Sansepolcro culminò nel 1992 con una serie di 49 disegni nei quali Glaser rese omaggio ai capolavori del maestro. Le opere furono esposte in una mostra organizzata ad Arezzo e curata Andrea Rauch in occasione del cinquecentenario della morte dell’artista.
Un altro omaggio al rapporto tra Milton Glaser e Piero arrivò nel 2007, stavolta nella sua Sansepolcro, con una mostra organizzata dal Gruppo Sbandieratori dal titolo “Milton Glaser nella città di Piero”. In quell’occasione l’artista statunitense fece dono all’associazione di una serigrafia con una sua rielaborazione del San Ludovico da Tolosa. All’evento, organizzato all’interno della casa natale del maestro, fu abbinata una pubblicazione di 126 pagine con illustrazioni, studi e riflessioni dello stesso Glaser.
“Sono passati 14 anni da quando avemmo il privilegio di conoscere Milton Glaser, un grande artista, un uomo eccezionale nella sua umanità e nella sua arte. Ma lo voglio ricordare anche come un grande amante di Piero Della Francesca.” ha scritto il presidente degli sbandieratori Giuseppe Del Barna.