Il capogruppo dei Democratici per Cambiare Michele Del Bolgia ha risposto alle domande di TeverePost sulle dinamiche in atto all’interno della maggioranza al governo a Sansepolcro in vista delle prossime elezioni. Con l’ex consigliere provinciale e attuale presidente della commissione attività produttive è stata fatta una panoramica anche sull’operato dell’amministrazione nel quinquennio in conclusione e sugli effetti della pandemia sul territorio.
Cominciamo dai rapporti in maggioranza. Alcune prese di posizione lasciano capire che la coalizione intenda arrivare a fine mandato ma non proseguire oltre in questo assetto, è così?
Ancora è difficile prevedere quale scenario ci sarà alla elezioni. Sicuramente noi come Democratici per Cambiare abbiamo avuto sempre un ottimo dialogo con gli alleati e ci siamo comportati con correttezza e lealtà. Ora bisogna vedere se ci sono ancora le possibilità di costruire qualcosa insieme, se c’è la stessa visione di città e soprattutto se c’è lo stesso modo di vedere come agire nell’amministrazione. Sono tutte cose che dovranno essere ancora valutate.
Quindi non escludi l’ipotesi che si ripresenti la stessa coalizione con lo stesso candidato a sindaco?
In questo momento è difficile poter rispondere a questo, perché ancora mancano i momenti di confronto sia in maggioranza che con l’attuale sindaco per capire quale sarà lo scenario futuro.
Questi confronti erano stati però annunciati per il periodo successivo alle regionali, invece sono passati dei mesi. Lo stallo è dovuto solo alla pandemia?
Come maggioranza è una nostra pecca non essere riusciti ancora a confrontarci sul futuro. È ovvio che la pandemia ci ha messo molto del suo, però probabilmente il fatto che non si sia voluto trovare un momento di confronto dimostra anche che i rapporti sono cambiati rispetto a prima. Noi come DPC siamo aperti al dialogo con tutte quelle forze politiche che vorranno mettersi davanti a un tavolo e andare verso un progetto che rispecchi i nostri valori e la nostra visione di città. In questo momento non avremo preclusioni ma nemmeno ci sentiamo chiusi in un recinto.
Perché i rapporti sono cambiati, è possibile individuare delle responsabilità?
Direi che ci sono state tematiche in cui non abbiamo avuto visioni comuni e ci siamo scontrati. Poi forse è mancata un po’ di comunicazione, non è stata mai fatta un’analisi in maggioranza e probabilmente ritengo siano emerse – non tanto per quanto riguarda noi ma altre parti – anche delle caratterizzazioni di tipo più partitico che all’inizio del mandato non erano presenti.
È credibile lo scenario di un sindaco pronto a cercare altrove supporto per rimpiazzare pezzi di maggioranza?
Anche qui è difficile rispondere, sempre perché non c’è stato ancora il confronto con l’attuale sindaco. Finché non sapremo le sue intenzioni è difficile anche sapere con precisione se ci sono movimenti verso scenari diversi. A mio parere quindi non c’è stata correttezza da parte di coloro che hanno già preso posizione pubblica senza prima comunicarlo al sindaco stesso, a cui peraltro devono molto. Se questa coalizione ha vinto le elezioni, infatti, lo dobbiamo al lavoro di ognuno di noi, ma anche al grande lavoro del sindaco che avevamo scelto.
Che idea ti sei fatto dei movimenti in atto al di fuori della maggioranza?
Sicuramente il centrodestra si sente forte dei risultati elettorali delle europee e delle regionali, visto che mai era capitato che a Sansepolcro ci fosse una maggioranza di elettori di centrodestra. Però dovranno organizzarsi in maniera opportuna, perché da sempre il centrosinistra in questa città ha avuto una capacità organizzativa maggiore e ha avuto figure di maggior rilievo in grado di aggregare forze anche diverse. Centrosinistra che dal canto suo, usando un’espressione calcistica, non parte più come un tempo con un gol già segnato. Dovrà fare tesoro di questo ma credo che abbia tutte le carte in regola per fronteggiare il centrodestra, perché si sa che nelle realtà locali, come abbiamo dimostrato noi come coalizione civica, contano le persone e contano i progetti. Bisognerà poi vedere se ci sarà la possibilità di presentarsi per altri raggruppamenti politici.
Quale ti sembra la situazione di Sansepolcro dopo molti mesi di pandemia?
Quando abbiamo fatto la precedente intervista [lo scorso 22 ottobre] non pensavo che sarebbe tornato un periodo così negativo come quello cominciato tra fine ottobre e metà novembre. C’era la convinzione che dopo la prima ondata saremmo ripartiti con forza e avremmo saputo contenere il contagio. Invece abbiamo avuto una seconda ondata, a Sansepolcro anche più pesante, con nuove restrizioni, attività ancora chiuse e quindi un giro economico che è sceso. Sono comunque sempre convinto che i biturgensi siano persone con una grande voglia di ripartire, con una grande carica e una grande iniziativa, e penso che ora il periodo più brutto stia passando e si possa ripartire. Sicuramente non sarà facile, e l’amministrazione dovrà fare il possibile, quindi andranno riconvocate le categorie per capire quale dovrà essere il nuovo piano di ripartenza, dopo che il primo è stato in parte messo in discussione dai nuovi eventi che speravamo non accadessero.
Nell’intervista che hai citato avevi preso una posizione netta sul tema parco commerciale: oggi qual è la situazione?
Stiamo andando verso quello che doveva essere: va portata in consiglio comunale l’interpretazione del regolamento urbanistico con cui si darà in maniera chiara l’indicazione su come procedere. A quel punto chi ha presentato il progetto potrà andare avanti seguendo le regole che in realtà sono state dettate da sempre, ma che il regolamento urbanistico aveva reso un po’ nebulose. Questo passaggio in consiglio comunale sarà fondamentale per mettere nero su bianco quello che sarà. Io sono dell’idea che quello che spetta agli imprenditori interessati è giusto che venga fatto, però non vanno fatte forzature. Inoltre è compito dell’amministrazione puntare più sulla capacità attrattiva di Sansepolcro dal punto di vista turistico che sulla capacità commerciale diffusa all’esterno del centro storico, che non valorizza la città.
In generale quale giudizio dai dell’operato dell’amministrazione durante la legislatura?
Positivo, perché credo che questa amministrazione sia riuscita ad operare bene in vari fronti. Prima di tutto sull’ordinario, che non va sottovalutato. Le precedenti amministrazioni avevano poco contatto con il cittadino, questa invece si è distinta per un contatto diretto e per essere sempre presente. Questo ha portato anche a risolvere piccoli problemi che spesso sono i problemi quotidiani delle persone. Poi c’è stata progettualità: alcuni progetti, iniziati con la precedente amministrazione, come ponte sul Tevere e scuole, sono stati portati avanti con forza e credendoci; altri sono nati da questa amministrazione grazie alla capacità di intercettare bandi regionali su cui abbiamo puntato fortemente e su cui si sono avuti risultati. Per fare solo alcuni esempi, i bastioni di Santa Lucia, che hanno uno scopo sociale ma possono essere anche una risorsa turistica, nel momento in cui la situazione migliorerà un po’; la stazione, una zona di degrado che potrà essere rivalorizzata; il bando che ha permesso di mettere in sicurezza il centro storico. Il lavoro dell’amministrazione ha quindi avuto queste due caratteristiche fondamentali, e probabilmente quella che è un po’ mancata è stata una terza che si è andata a perdere col tempo e ha anche fatto perdere un po’ di entusiasmo, cioè la visione della città: andava definita meglio, anche se ritengo che nemmeno le amministrazioni precedenti abbiano mai avuto una visione di questa città.