Giunge ai titoli di coda l’esperienza amministrativa di Alessandro Polcri alla guida dell’Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana. Nelle scorse settimane si è tenuta l’ultima riunione della giunta presieduta dal primo cittadino di Anghiari. Entro la fine di settembre, o al massimo nei primi giorni di ottobre, avverrà il passaggio di consegne con il collega Franco Dori, sindaco del Comune di Sestino e prossimo presidente designato secondo gli accordi siglati dalle amministrazioni.
A spiegare meglio i passaggi burocratici necessari al cambio di presidente è stato lo stesso Polcri: “In realtà per statuto il nuovo presidente dovrà essere eletto dall’assemblea. Dopo il sindaco di Sansepolcro, quello di Badia e poi quello di Anghiari, la scelta cadrà su Sestino in virtù di una sorta di accordo bonario, concordato anni addietro da tutti Comuni presenti nell’Unione, che per la successione dei presidenti prevede un criterio di carattere demografico. La proposta è già stata elaborata, ma poi dovrà essere l’assemblea ad approvare il nome. In base allo statuto, ci siamo accordati per effettuare il passaggio proprio in questo periodo, quindi di fatto Dori ricoprirà il nuovo incarico a partire da ottobre e per i prossimi due anni.”
Riguardo invece al biennio di gestione dell’ente comprensoriale del sindaco anghiarese, nei giorni scorsi avevamo pubblicato una breve relazione sulla gestione associata del turismo, uno dei punti chiave del suo mandato. Assieme a questo, Polcri ha poi illustrato alcune azioni intraprese per il riassetto della macchina organizzativa dell’ente comprensoriale: “Associare servizi e funzioni è stato il mantra in questi due anni. Il risultato più gratificante è stato ufficializzato proprio nella nostra ultima giunta quando, sulla base di un atto di indirizzo approvato dal Consiglio, abbiamo impiegato 120.000 euro in favore dei piccoli comuni per riorganizzare l’ente Unione Montana anche attraverso alcune nuove assunzioni, alcune di queste già fatte. Sulla base di un cronoprogramma, gran parte dei servizi passeranno all’Unione. Questo viene fatto per efficientare ed economicizzare la gestione dei comuni.
Polcri ha altresì precisato che “I servizi non si centralizzano, ma si mantengono radicati sul territorio, consentendo invece di investire sulle figure apicali. Negli anni ci siamo accorti che i piccoli comuni sono sguarniti di figure che possano dare un’indicazione più settoriale, perché nessuno si trova nelle condizioni di poter investire sul dirigente. Qui si gioca su fabbisogni e sulle realtà comuni: i territori con poche migliaia di abitanti hanno molto spesso le medesime esigenze. All’interno dei singoli comuni rimarrebbero le strutture e le persone, ma diciamo che le figure centrali saranno sempre più legate all’Unione dei Comuni. In sostanza, questo significa che i comuni manterranno la propria autonomia, ma al tempo stesso potranno contare su figure specializzate che altrimenti gli costerebbero troppo e che vengono messe a disposizione dall’ente comprensoriale. L’Unione dei Comuni, il cui bilancio gode di ottima salute, un domani diventerà un service, un ente al servizio dei piccoli territori ai quali permetterà di colmare precise mancanze. Questa è una svolta storica, poiché era mai stato fatto niente di simile.”
“Saremo la prima Unione dei Comuni della regione a riorganizzare l’ente in modo così sistematico – conclude – Mentre gli altri hanno mantenuto quelle che erano le indicazioni generali, noi cercheremo di fare un passaggio successivo, ossia quello di riorganizzare l’ente a tutto tondo. Non solo sociale, dunque, poiché cercheremo sempre più di ampliare il ventaglio dei servizi associati. Evidentemente va detto che, per come è stato approvato l’atto in Giunta ad agosto, questa Unione dei Comuni sarà a due velocità: da una parte i piccoli comuni, caratterizzati come detto da esigenze simili, dall’altra Anghiari e Sansepolcro che invece opteranno per una gestione in autonomia per poi passare verso un’Unione dei Comuni di fatto. Fino ad oggi era una sorta di club dove ogni comune gestiva solo pochi servizi e senza avere una spinta politica forte. Da ora in poi le cose cambieranno.”