Lunedì termina lo stop alle zone gialle su tutto il territorio nazionale. Nella fascia di rischio moderato si avrà la riapertura di bar e ristoranti all’aperto, anche la sera (la riapertura al chiuso, almeno a pranzo, dovrebbe invece avvenire il 1° giugno), oltre che dei musei e, con rigidi protocolli, dei cinema e dei teatri, serrati ormai da mesi. Torneranno anche gli spostamenti interregionali liberi tra zone gialle, mentre per quanto riguarda le regioni arancioni e rosse lo spostamento sarà possibile o tramite autocertificazione, come è stato finora, oppure mostrando il cosiddetto “certificato verde” che attesta di essere vaccinati, di aver fatto un tampone negativo nelle ultime 48 ore o di essere guariti dal Covid. Nella tabella di marcia del governo anche la possibilità di visite a case private in quattro dal 1° maggio, la riapertura delle piscine dal 15 maggio e quella delle palestre dal 1° giugno, sempre con importanti limitazioni. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5.
Tornando a questo lunedì, il fatidico 26 aprile, dovrebbero essere numerose le regioni che torneranno in giallo. Con ogni probabilità ci saranno tutte quelle confinanti con la Valtiberina, e cioè Umbria, Emilia-Romagna e Marche. Più complesso il caso della Toscana, che al momento è in bilico. L’indice Rt è sceso al di sotto dell’1 e il tasso di nuovi casi ogni 100.000 abitanti è inferiore a 200, ma perché scatti il giallo serve il rispetto di più parametri. Tra questi lascia qualche preoccupazione in maniera particolare il tasso di occupazione delle terapie intensive, ancora piuttosto elevato. L’attesa per conoscere cosa potremo fare dalla prossima settimana è di un altro giorno: come al solito, infatti, le decisioni vengono prese il venerdì.
Intanto, i dati della Valtiberina aggiornati a ieri dicono che il tasso di nuovi casi positivi settimanali ogni 100.000 abitanti è a quota 119. Il comune con l’incidenza maggiore è Sansepolcro, a 148, un dato superiore a quelli dell’ultimo mese ma comunque sensibilmente al di sotto della soglia critica di 250. Seguono – sempre nel conteggio riproporzionato a 100.000 abitanti – Monterchi (116), Anghiari (109), Badia Tedalda (97), Sestino (80), Caprese Michelangelo (71) e Pieve Santo Stefano (33). L’intera provincia di Arezzo, stabilmente sotto il limite da quasi tre settimane, è attualmente a 171.