Concorrerà alla carica di sindaco di Città di Castello l’ex assessore Luciana Bassini, sostenuta nel suo progetto amministrativo da Movimento 5 stelle, Castello cambia, Sinistra civica Progressista e Unione civica Tiferno. Fra le tematiche principali del suo programma spazio a infrastrutture, ambiente e inclusione sociale con impegni concreti di breve, medio e lungo termine.
Da dove nasce l’idea di candidarsi a sindaco di Città di Castello?
È stata una scelta importante che ho maturato nel tempo. Avrei preferito che ci fosse un accordo fra le varie forze politiche, ho aspettato fino alle fine ed ero pronta a fare un passo indietro in qualsiasi momento se si fossero ripresi questi incontri con accordo finale. Questa cosa però non è successa. Sono stata cercata da forze civiche e alla fine ho deciso di candidarmi. È una scelta difficile che richiederà tanto impegno, ma io sono una donna coraggiosa e non mi sono tirata indietro. Non ho spaccato nessuna coalizione, non sono in mano a nessuno e non ho alcuna tessera che mi lega ad alcun partito. Ringrazio comunque il Pd, nel 2016 ero nella loro lista e sono stata eletta con molti voti. Ero alla mia prima esperienza politica, non rinnego nulla perché ho imparato tante cose, per me è stata una bella esperienza. Sono stata dentro una giunta, mi sono impegnata su quello che sapevo fare e l’ho fatto. Ho dato le mie dimissioni perché penso che non avrei potuto fare una campagna elettorale rimanendo dentro una compagine amministrativa.
Come mai non si è arrivati ad un accordo nel centrosinistra?
Credo che alla fine non si sia voluto trovare un accordo. Io mi sono proposta nel trovare altre strade ma ci sono stati muri invalicabili che non lo hanno permesso. Io sono una lista civica, probabilmente la vera lista civica che abbiamo, sono stata appoggiata da una coalizione formata da liste civiche e da un movimento. Voglio ribadire a voce alta che il mio impegno è sul civismo, non ha nessun tipo di dipendenza da altre situazioni.
Quali sono i temi centrali del suo programma amministrativo?
Il mio programma spazia dall’inclusione sociale all’ambiente, tenendo conto dei vari impegni che il programma nazionale sulla resilienza ci impone. È un programma che ha idea ampia sulle infrastrutture, credo molto ad un’apertura di vallata, un sindaco solo non può affrontare le problematiche che sono sul tavolo come, ad esempio, la questione legata alla E78 e alla ferrovia. Ci saranno anche impegni di medio, breve e lungo termine, bisogna riaprirsi al mondo, siamo una città che da tempo è stata condannata alla periferia. Bisogna tornare ad essere quel punto di riferimento che eravamo un tempo. Se rivitalizziamo il centro tutto diventa più semplice anche per chi abita in periferia. I programmi a volte possono sembrare sogni, ma questo non è il mio caso, lavorerò sulle cose più accessibili per poter dare respiro maggiore, vorrei che il mio programma fosse una pagina bianca da scrivere con i cittadini di questo territorio, con chi lo abita. Questa è cosa per me importantissima. Credo che la politica non sia esente da compromessi, ma questi devono essere aperti al benessere della collettività.
Come valuta il lavoro dell’amministrazione uscente?
Non mi piace giudicare, vorrei che si comprendesse bene il fatto che non prometterò mai se non posso mantenere, questo è il mio stile. Ascolterò, valuterò e se le cose si potranno fare si faranno, non farò promesse a vuoto, cercherò di dare risposte. Non rinnego quello che ho fatto, ma ribadisco che vorrei cambiare modo e metodo organizzativo all’interno dell’amministrazione comunale, una macchina complessissima che deve essere sburocratizzata il più possibile. Vorrei costituire un ufficio per la gestione della progettualità europea, siamo fra i pochi comuni che non ce l’ha, sarà una delle primissime cose che farò. Lavorare sulla progettualità europea è una cosa importante, li troveremo risorse per migliorare tutto ciò che si deve. Molte cose sono state fatte, lavoreremo su quello che ancora c’è da fare e migliorare.
In vista di un’eventuale vittoria, ha già in mente la squadra che l’affiancherà?
La mia squadra avrà delle competenze, non ci possiamo più permettere di non averle. Ho già in mente persone che potranno ricoprire dei ruoli. La competenza politica non basta, serve conoscenza legata alle attività e al mondo dove una ha vissuto e lavorato.
In merito all’esclusione di una delle liste che la sostenevano, ci sono novità sulla possibile riammissione?
Sappiamo che la lista non ha passato il ricorso al Tar, ci dispiace per le persone presenti perché ancora non possono mettersi in gioco. È stato comunque presentato ricorso al Consiglio di Stato, entro venerdì sapremo come si è espresso. Per quanto mi riguarda vado avanti con molta tranquillità e serenità, le quattro liste che mi appoggiano sono corpose.
Come state gestendo la campagna elettorale?
La mia non è una campagna elettorale contro qualcuno, ma una campagna elettorale per trovare una strada diversa. Ognuno ha il suo stile di leadership, il mio è legato alla mia esperienza lavorativa, per anni ho messo insieme gruppi di persone, non c’è alcuna polemica da parte mia nei confronti di nessuno. Le liste che sono collegate al mio nome stanno lavorando molto all’interno delle compagini associative e anche nei territorio limitrofi al centro. Vorrei arrivare alle persone con la mia esperienza.
Com’è essere l’unica donna candidata a Città di Castello?
Potrei rispondere in mille modi, ma dico solo che credo non ci sia alcuna differenza fra noi candidati, l’importante è avere la giusta competenza.