Luca Secondi: “Non ci sarà nessun accordo con le parti escluse, i trasformismi non ci piacciono”

Il candidato a sindaco commenta i possibili scenari in vista del ballottaggio nel comune tifernate. “La coerenza è fondamentale, non perderò mai la faccia, nemmeno per una tornata elettorale”

Ultimi giorni di campagna elettorale a Città di Castello in vista del ballottaggio di domenica 17 e lunedì 18 ottobre. Si iniziano a scaldare gli animi e non mancano commenti sui possibili scenari futuri all’interno del comune tifernate. Il candidato Luca Secondi si dice pronto ad affrontare la sfida con l’avversaria Luciana Bassini e rimarca con convinzione la scelta di non instaurare accordi con le parti escluse.

In vista del ballottaggio ci saranno accordi con le parti escluse nel primo turno?

Nessun accordo, riteniamo che la nostra proposta sia già di per sé vincente, riesce a parlare a tutti i cittadini. I trasformismi non ci piacciono, noi siamo coerenti, l’ho dimostrato io stesso candidandomi sempre nella formazione politica dove ho militato, in linea con la mia appartenenza, i miei valori e le mie idee. Non posso dire lo stesso dell’altra parte perché chi contende la carica di sindaco era stato eletto nel Pd e ha avuto ruolo di giunta nel Pd, poi si è candidato con le forze che erano di opposizione in primis Movimento 5 stelle e Castello Cambia. La coerenza paga nella vita e questo si deve dimostrare nella politica che deve dare l’esempio alla comunità. Io posso perdere o vincere, nella vita succede, ma quello che non posso perdere è la faccia e questa non la perderò mai, nemmeno per una tornata elettorale.

Due dati saltano all’occhio: la poca affluenza nel primo turno e i quasi 9000 voti al centrodestra. Come vi avvicinerete a questa parte di elettorato?

Ritengo che la politica quando fa queste mosse di trasformismo tenda ad allontanare i cittadini. È ovvio che, se va bene chiunque, c’è una logica di disaffezione nei confronti della politica. Quello che chiedo io alle nuove generazioni, ma anche a chi ha una maturità maggiore, è di dare fiducia a un gruppo di trentenni e quarantenni che si sentono la responsabilità di guidare questa città e lo fanno con correttezza e con la vera competenza. Un dato da non sottovalutare è che nelle mie liste abbiamo la densità maggiore di laureati e di giovani e questo è un dato di fatto. Se si scommette sulle nuove generazioni, cioè persone che portano avanti con coerenza i propri valori, allora la politica può avere anche la possibilità di recuperare una fetta di elettorato, ma in questa tornata l’invito a tutti quanti è di pensare a una città differente, il cambiamento si fa nei fatti non nella retorica. Abbiamo la capacità di reperire in entrambi i bacini, chi si è mobilitato in una prima istanza può avere anche poca voglia di ripartecipare, ma noi lo invitiamo dimostrando che il nostro è il progetto più serio e realizzabile. Ci sono due visioni di città diversa, da una parte c’è una politica con pensatori e ideologie degli anni ’70 e ’80, da noi c’è una nuova generazione che vuole provare a fare qualcosa di positivo per la nostra città, la dicotomia è ben chiara.

La sua squadra di governo sarà scelta più sulla base delle preferenze o delle competenze?

La competenza per me è elemento sostanziale perché si deve gestire l’amministrazione di un comune. Invito a guardare i curriculum di chi partecipa a queste tornate elettorali, a partire dal mio che è schiacciato fortemente su una professionalizzazione amministrativa. Da questo punto di vista, anche l’offerta che viene data ai cittadini è diversa, da una parte una specializzazione amministrativa molto forte, dall’altra c’è una visione molto ideologizzata della politica. Nella mia giunta, oltre alla competenza, rispetterò ovviamente le forze politiche che hanno partecipato, nelle stesse forze ci sono tanti ragazzi laureati e specializzati. Il vicesindaco sarà scelto fra le migliori energie della città.

Come giudica la campagna elettorale dell’altro candidato?

Guardo alla mia campagna, non guardo in casa d’altri. L’invito che faccio, che serve sempre, è avere uno stile non rancoroso. Le guerre di cui sento parlare questi giorni appartengono ad una generazione lontana da me, i rancori fra queste personalità non mi interessano.

Nei primi 100 giorni da sindaco quali saranno i primi tre impegni in tema di salute, economia e cultura?

Per quanto riguarda la salute, farò un coordinamento fra mondo del volontariato e sanità del territorio, ci sono delle battaglie politiche e delle sfide di civiltà che devono essere raggiunte. Da una parte riguardano l’assistenza domiciliare che deve essere implementata, dall’altra bisogna potenziare quello che è il sistema dei servizi per l’infanzia e parlo soprattutto delle fragilità di tanti bambini. Per quanto riguarda il sociale, le risposte che bisogna dare ai cittadini devono essere offerte attraverso il sistema del volontariato che sono quelle braccia più accoglienti che permettono di mantenere la dignità delle persone bisognose di aiuto. Per quanto riguarda la cultura, partiamo con la progettazione del caffè letterario e la trasformazione del teatro comunale in un ambiente 4.0 adatto per le  dirette streaming e per creare prodotti culturali. A livello economico, invece, partiamo con la progettazione dell’incubatore di startup presso la zona industriale di Cerbara.

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