Luca Secondi: “Con la cittadinanza necessari dialogo costante e partecipazione attiva”

Intervista al sindaco di Città di Castello a cento giorni dalla vittoria alle urne: "Attivati importanti investimenti"

Lo scorso 18 ottobre, nel turno di ballottaggio, Luca Secondi è stato eletto sindaco di Città di Castello. A cento giorni dal suo ingresso al palazzo comunale abbiamo intervistato il primo cittadino tifernate per conoscere impegni e attività istituzionali dei primi tre mesi di amministrazione.

A poco più di tre mesi dalla sua elezione a sindaco quali sono le considerazioni generali sui primi cento giorni di amministrazione?

Il passaggio da assessore a sindaco in questo particolare periodo ti rende consapevole del peso delle responsabilità e delle aspettative. Il sindaco deve lavorare in squadra e in sinergia con la propria comunità, ma nel momento delle scelte rischia sempre di essere solo, questo peso c’è e si sente. Dall’inizio ho voluto portare avanti un impegno, cercare di allargare il più possibile il sostegno e l’aiuto a qualsiasi persona, si riesce ad ottenere maggiori risultati rimanendo umili e consapevoli che con il supporto di tutti si riesce a fare meglio. L’autorevolezza delle istituzioni sta nella capacità di mettere insieme più soggetti, altrimenti si trasforma in autoritarismo che è tutta un’altra questione. La vera forza che può dimostrare la politica è avere la capacità di mettere insieme più soggetti possibile e trovare la sintesi migliore, fin dall’inizio mi muovo con questo spirito.

Cosa hanno apprezzato maggiormente i cittadini che hanno espresso fiducia nei suoi confronti? 

Ovviamente è un giudizio soggettivo, ma penso che abbiano apprezzato la voglia e la disponibilità all’ascolto dell’altro. La campagna elettorale è stata complicata, è stata divisa sia a destra che a sinistra, forse ad emergere non è stato un aspetto prettamente politico, ma è stata la capacità di trasmettere la mia convinzione di voler scommettere sui giovani e sul futuro di questa comunità. Per me è importante anche condividere i percorsi amministrativi, c’è grande voglia di apertura. Le mie ragioni hanno validità, ma hanno anche la consapevolezza di dover mediare con punti di vista diversi. L’apertura agli altri forse è la carta che mi caratterizza di più e che mi ha permesso, poi, di vincere le elezioni.

Insieme alla sua giunta che riscontro avete avuto dalla cittadinanza?

Dalla cittadinanza traspare una certa empatia nei confronti di questa amministrazione che va sempre ricercata anche attraverso un’azione di dialogo e partecipazione concreta, tanto che prima dell’esplosione della pandemia a dicembre avevamo iniziato un percorso di incontri settimanali nei diversi territori, speriamo di riprenderli il prima possibile. Abbiamo volontà di tornare nei territori e definire con loro le varie priorità per cercare, in maniera comune, di perseguire gli obiettivi. L’amministrazione non può rinchiudersi nelle proprie scelte, se non sono condivise con i cittadini non hanno né valore né riscontro.

Quali sono le richieste maggiori? Sono emerse delle necessità particolari?

Ci sono tante scommesse che non possono essere lasciate indietro, se penso anche al PNRR abbiamo raccolto importanti investimenti che caratterizzeranno i prossimi cinque anni. Come amministrazione puntiamo su tematiche che riguardano le questioni più ordinarie della comunità, ma ci sono anche partite importanti come ad esempio il tema della sanità che mi sta molto a cuore. Ritengo che rivendicando la salute dei miei concittadini rivendico il 90% delle esigenze di una comunità, parlando degli aspetti socio-sanitari parliamo naturalmente delle fragilità della terza età, delle malattie croniche e le necessità di ospedalizzazione, tocchiamo molti aspetti della vita di ognuno di noi. La tutela della salute è la tutela della dignità delle persone, il mio percorso nel mondo del volontariato mi ha permesso di confrontarmi con queste realtà e di rivendicare, ancora con più forza, questi aspetti.  

Dall’insediamento in comune quali sono stati i primi progetti a cui avete lavorato?

Abbiamo spaziato su tanti ambiti e aspetti. Il mio percorso da assessore ai lavori pubblici mi fa guardare ai fondi del PNRR come potenziali elementi di attivazione di investimenti pubblici. Fin da subito abbiamo avuto l’opportunità di avere un finanziamento dal governo di 5 milioni di euro per nove progetti che abbiamo presentato, interventi di riqualificazione del centro storico. Stiamo completando i lavori delle mura urbiche e, per far questo, siamo anche in contatto con la sovrintendenza per un ulteriore finanziamento da un milione e mezzo. Abbiamo una partita da milioni di euro di edilizia scolastica, molti cantieri sono già aperti. Stiamo lavorando per un progetto sulle startup, c’è già un lavoro embrionale e dopo l’approvazione del bilancio attiveremo questo progetto che si è allargato; infatti, non sarà solo startup, ma anche una possibilità per chi esce dal percorso scolastico di avere una postazione gratuita a disposizione per lavorare e sviluppare i propri progetti.

Quali impegni condivide con la sua giunta?

All’interno della giunta, pur essendo giovane, sono quello che ha un percorso amministrativo più lungo, sono l’elemento che dà informazioni rispetto a situazioni pregresse e consiglia anche alcuni aspetti gestionali e operativi. Per me gli assessori hanno piena autonomia di operare, sia per il rispetto del ruolo sia per la distribuzione operativa che, naturalmente, mi alleggerisce l’onere di stare sul pezzo in ogni fronte. C’è rapporto di fiducia molto importante, c’è supporto dal punto di vista amministrativo, ma gli assessori sono pienamente autonomi.

Dal PNRR arriveranno importanti finanziamenti per la rigenerazione urbana della città, fra gli interventi spicca il progetto di completamento del percorso ciclopedonale delle mura urbiche

È un bell’intervento, sarà combinato con un altro lavoro che partirà quest’anno sulla variante del Cassero, un intervento da 850 mila euro che cambierà la viabilità dell’ansa del Tevere creando un accesso di mobilità dolce al centro storico. Questo progetto si collega con quello presentato e finanziato che va a costeggiare la cinta muraria per permettere una gestione di mobilità dolce all’interno del centro storico. In termini economici e non solo, fa gli altri progetti finanziati spicca la riqualificazione di San Domenico per renderlo auditorium, un’offerta molto importante per la città.

In questi 5 anni da sindaco cosa spera di ottenere per Città di Castello?

Se devo avere un sogno sicuramente realizzare piazza Burri, il comune ha messo a disposizione piazza Garibaldi per la realizzazione di questo spazio che però spetta in primis alla Fondazione, come amministrazione daremo massimo supporto perché ciò avvenga. In generale penso che riusciremo ad ottenere ottimi risultati, per quanto riguarda l’edilizia scolastica stiamo potando avanti tanti lavori, un risultato veramente importante. Sono stati già attivati importanti investimenti per la riqualificazione del centro storico, da questo punto di vista in prospettiva sono tranquillo. Ciò che però farà la differenza, non soltanto per questa amministrazione, sarà la realizzazione di piazza Burri.  

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