Love, Death & Robots

Antologia di emozioni, distopia ed estetica avveniristica.

Eccoci al secondo appuntamento con le recensioni, mi mancavate.

Come posso non parlarvi di questo gioiellino che ti arriva per caso (che poi per caso no, le relazioni con i giovani contano e ti tengono vivo) e ti cambia la percezione, l’estetica e anche il concetto di futuro. Una serie fortunata di Netflix che si divide in due Volumi, perché si parla di antologia, e allora puoi assistere a 18 episodi nel primo volume e 8 episodi nel secondo. Parliamo di Love, Death & Robots, guardateli tutti, guardateli bene, godetevi il viaggio.

I racconti sono dei più vari ed è proprio questo che galvanizza, storie distopiche che nascono dalla fantasia di Tim Miller (Deadpool) e dal genio produttore David Fincher (Seven). Ogni episodio, dicevamo, è a se e ogni episodio è creato da un pool di animatori diverso, così assistiamo e abbiamo di volta in volta originalissime esperienze e viaggi etereogenei.

Come dice il titolo stesso della serie, potremmo racchiudere i racconti in queste tre grandi tematiche: Amore, Morte e Robots, e così assistiamo a scene apocalittiche del nostro futuro dove le macchine, gli elettrodomestici prendono il sopravvento sull’uomo, oppure i gatti…

Permettetemi di andare in ordine sparso in questa bellissima vicenda di visione unica. Gli occhi godranno davvero dei disegni e delle animazioni che sono di enorme pregio, poi intendi, non ci facciamo mancare niente, ci sono anche episodi recitati da attori veri in carne e ossa (Era Glaciale Volume 1). Sempre nel Volume 1 c’è una storia bellissima, ironica e agghiacciante (Il dominio dello yogurt) che dura solo sei minuti, con l’incredibile suggestione che lo yogurt prenda il controllo dell’umanità, partendo dall’Ohio.

Molto spesso le storie hanno proprio questo presupposto: l’arroganza e la superbia dell’uomo lo porta alla deriva e a distruggere il mondo.

Come avete capito hanno una lunghezza variabile, dai 6 ai 17 minuti, quindi potete davvero intrattenervi anche per pochi minuti, mentre aspettate vostra figlia che esce da scuola.

Vi ricordo ed è bene precisarlo che questa serie è vietata ai minori di 18 anni.

Dicevo dell’enorme potenza visiva degli episodi che a volte basta a sé stessa, infatti certi racconti si esauriscono in storie semplici, ma la loro carica estetica a volte aggiunge molto di più che qualsiasi parola o snodo di sceneggiatura.

Saltano agli occhi ad esempio le facce dei protagonisti disegnate e pensate senza anima, come se il futuro ci riservasse un’asciugatura dei sentimenti, un’aridità  della percezione, nessun coinvolgimento emotivo. Anche gli scenari e la “fotografia” risultano tetri e con colori seppiati, tipici anche dei videogiochi avveniristici.

In alcuni episodi (Il succhia anime o The sucker of souls, bellissimo in inglese) siete scaraventati in una corsa adrenalinica all’inizio di gran fascino e musica e alternanza di immagini e tutto quello che ci piace dell’azione. E così molto spesso la brevità dei racconti ci permette di vivere in un lasso di tempo cortissimo emozioni, cambiamenti repentini, corse, agguati e inseguimenti che danno alla fruizione un effetto di pugno allo stomaco e grande entusiasmo da film d’azione.

Bello anche lo spunto da alcuni episodi che hanno protagonisti che vivono 204 o 186 anni, e fanno riflettere queste vite oltre la morte, oltre il nostro tempo naturale, oltre l’idea di umano e ci lasciano con una domanda: la vita senza la morte è davvero così interessante?

REGOLA PER LA VITA: Inizio, svolgimento e fine. E se fosse giusto così? Nelle relazioni, nei progetti, nella vita?


Produttori: Joshua Donen, David Fincher, Jennifer Miller, Tim Miller

Creatori e soggettisti Tim Miller

Stagioni 3

Episodi 26

Stato In corso

Paese USA

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