L’opera realizzata in questi giorni dal writer Ninjaz al cantiere della chiesa di Sant’Agostino è solo l’ultimo dei numerosi interventi di street art effettuati in questi anni a Sansepolcro. Da tempo, infatti, anche la città del maestro del Rinascimento Piero della Francesca si è aperta alla creatività dei linguaggi contemporanei sia attraverso iniziative spontanee di artisti di strada locali e non, sia tramite progetti pianificati da enti e associazioni volti alla diffusione di opere che diano un senso o restituiscano nuova linfa a luoghi e spazi inutilizzati del paese.
L’amministrazione comunale, e in particolare l’assessore alla cultura Gabriele Marconcini che non ha mai fatto mistero del suo legame con queste nuove forme di espressione, ha creduto fortemente nella possibilità di combinare i linguaggi dinamici della strada con gli stili rigorosi delle discipline classiche di cui il Borgo è una storica roccaforte. Il grande successo che sta ottenendo la mostra di Piero e Banksy, inaugurata lo scorso 19 giugno al Museo Civico, è certamente l’esempio più eclatante di come due artisti di epoche molto distanti possano dialogare facendo leva su alcuni connotati comuni, come l’attitudine alla pittura muraria, ma anche attraverso quelle divergenze, solo apparentemente invalicabili, capaci di regalare un’esperienza unica e suggestiva ai visitatori di ogni età.
All’indomani del lavoro firmato da Ninjaz, Marconcini ha annunciato che nei prossimi giorni un altro writer conosciuto raggiungerà il centro storico per abbellire con le proprie creazioni alcuni angoli del paese assieme ad altri artisti locali che potranno dare il loro contributo. Insomma, un periodo di grande fermento per l’intero movimento.
Non chiamatelo vandalismo
La street art è una particolare forma di espressione dell’arte moderna che si manifesta nei luoghi pubblici – in molti casi senza effettive autorizzazioni – attraverso una serie di tecniche tra cui bombolette spray, stencil, colori acrilici con pennelli e molto altro.
L’arte di strada non deve essere confusa con gli atti vandalici in quanto è da considerarsi una categoria a parte e sostanzialmente differente. In precedenza la street art veniva erroneamente vista come un’espressione di vandalismo giovanile, un modo di imbrattare le città con immagini, forme inutili e antiestetiche. Oggi, grazie al contributo di alcuni rivoluzionari esponenti di fama mondiale come lo stesso Banksy, la street art è considerata una vera e propria forma d’arte.
Street art al Borgo: alcune opere
L’intervento di street art più significativo effettuato a Sansepolcro è certamente quello che nel settembre 2018 ha visto la realizzazione di due grandi pitture sulle pareti del cavalcavia della E45 alle porte della città. A gestire il progetto furono il Comune e l’associazione culturale CasermArcheologica attraverso fondi stanziati da Anas Spa, che ogni anno riserva una piccola voce del proprio bilancio per questo tipo di interventi.
Il primo murales, dipinto dall’artista e poeta milanese Ivan Tresoldi insieme al biturgense Mattia Chus Martini, si ispira alla vegetazione della Valtiberina con riferimenti alle geometrie di Luca Pacioli e ai cammini dei pellegrini. Il secondo, affidato a Nicola Alessandrini e Lisa Gelli, fa riferimento all’immagine poetica degli uccelli migratori presenti nella fauna locale, per rappresentare la moltitudine di culture e di esperienze che si intrecciano sul territorio.
Sansepolcro è anche una delle mete predilette di Blub, artista fiorentino autore delle ormai celebri figure con la maschera subacquea. Le sue opere, che rendono omaggio a personaggi storici di ogni epoca, vengono realizzate con la tecnica ad acrilico e sono presenti su gran parte degli sportelli delle cabine elettriche del centro storico. I lavori di Blub sono molto gettonati da turisti e giovani che condividono le varie opere sui social.
Un altro celebre intervento di street art riguarda le svariate decine di punti interrogativi che comparvero in tutta la Valtiberina tra il 2015 e il 2016. Realizzati con un semplice stencil e una bomboletta spray, a quanto ci risulta questi simboli non sono mai stati attribuiti ad un artista in modo ufficiale, tanto che accanto ad uno di essi comparve la scritta ‘anonimo’.
Un altro street artist affermato che ha scelto Sansepolcro per le sue opere è Clet Abraham, artista francese famoso per la sua sticker art attraverso la quale dona un nuovo aspetto ai cartelli stradali veicolando un importante messaggio di ironia e denuncia sociale. L’obiettivo è cambiare il modo di vedere le cose ma senza prendersi troppo sul serio.
Quando si parla di arte di strada ed esperienze underground locali, un doveroso pensiero non può che andare ai ragazzi della Muretto Blasters, l’associazione che nel 2005 diede vita al progetto dello skatepark nell’area Campaccio. Un luogo tutt’oggi frequentatissimo dagli appassionati di skateboard, dove anche molti aspiranti writers del territorio hanno mosso i primi passi. Nelle prossime settimane saremo felici di raccontarvi questa realtà attraverso un ampio approfondimento sul nostro sito.
Sempre restando in zona Campaccio, vogliamo infine rendere omaggio all’unica parete imbrattata (oggi rimossa) capace di diventare a modo suo una sorta di rappresentazione artistica dell’euforia e delle esagerazioni collettive di quell’incredibile notte del 9 luglio 2006. I frenetici festeggiamenti dei giovani biturgensi per la vittoria del Mondiale culminarono in una scritta a caratteri cubitali di rara bruttezza, ma forse proprio per questo in grado di fare breccia nel cuore dei tanti studenti che popolano quest’area della città.