Dedichiamo in questi giorni alla rubrica di TeverePost sui “valtiberini nel mondo” uno speciale natalizio, in cui alcuni dei nostri conterranei che abbiamo intervistato nei mesi scorsi ci raccontano come festeggiano il Natale e il Capodanno. Ecco le testimonianze di quest’oggi.
Anna del Bolgia – Shanghai, Cina
Va premesso che in Cina il 25 dicembre non è un giorno festivo. Io mi sono presa un giorno libero dal lavoro per poterlo passare assieme ai miei più stretti amici qui a Shanghai, una sorta di famiglia locale quando sono lontana dall’Italia. Stasera faremo una cena per la vigilia mentre domani faremo un gran pranzo e una gran cena, quindi non mancherà il modo di celebrare il Natale. La metà dei miei amici sono cinesi, quindi quando ho chiesto ad una delle mie migliori amiche se preferiva che valorizzassimo di più il 24 o il 25 mi ha risposto di fare come meglio credevo, visto che come a tutti i cinesi quest’aspetto non interessa, se non per lo stare assieme a noi e scambiarsi i regali. Il Natale qui non è una festa religiosa e viene vissuto solo l’aspetto commerciale. Nelle principali città i centri commerciali sono pieni di addobbi natalizi e di canzoni di Natale come sottofondo. Questo colma la nostalgia di casa, anche se è tutto decisamente finto. Anche i mercatini di Natale abbondano e sono anche carini. Il primo gennaio è invece un giorno festivo, nonostante in Cina si festeggi il Capodanno cinese che cade a cavallo tra fine gennaio e febbraio in base al calendario lunare. L’aver previsto anche il primo gennaio come giorno festivo è forse un tentativo di uniformarsi al resto del mondo e al fatto che ormai in Cina vivono anche molti stranieri. Io il capodanno lo passero in montagna. Andrò in una delle montagne più famose della Cina, la Montagna Gialla, dove spero di vedere anche un po’ di neve.
(L’intervista del 28 novembre – La Cina di Anna Del Bolgia: “Shanghai è casa mia”)
Michele Bruschi – Basilea, Svizzera
Rispondere alla domanda di TeverePost è servito anche a trovare il tempo di pensare a cosa fare per Natale e Capodanno. Va premesso che siamo in una situazione speciale, col cambio di lavoro di Leticia non abbiamo chissà poi quanti giorni liberi. In secondo luogo siamo in una città attaccata sia alla Germania che alla Francia, e non poter varcare i confini ci limita i campi di azione. All’interno della Svizzera non ci sono particolari limiti di movimento, ma solo del numero di persone presenti nello stesso luogo. Per fare di necessità virtù abbiamo deciso di goderci i rapporti interpersonali più intimi. Recentemente anche per il compleanno di mio figlio abbiamo deciso di non fare una festa ma di ripetere tante piccole occasioni di incontro dove al massimo potevano esserci due nuclei familiari. La stessa filosofia la applicheremo alle nostre vacanze di Natale e Capodanno. Stasera faremo una cena con degli amici indiani e ticinesi mentre domani pranzeremo con dei miei colleghi di lavoro, e la sera con amici australiani. Il 26 e 27 andremo tra Losanna e Ginevra a passare dei giorni in riva al lago da ulteriori nostri amici. Il Capodanno lo passeremo in montagna, solo la nostra famiglia in una baita dove i nostri bimbi potranno giocare sulla neve.
(L’intervista del 14 aprile – Michele Bruschi: “Riconsiderare il nostro modello di benessere”)
Leonardo Trappoloni – Mosca, Russia
Quest’anno sono bloccato qui in Russia e non posso tornare in Italia come di solito ho sempre fatto in passato per trascorrere le feste in famiglia. In Russia il 25 dicembre è un normale giorno lavorativo, questo per noi italiani può apparire strano, ma del resto per i cristiano-ortodossi, la maggioranza della popolazione russa, il Natale è il 7 gennaio e di conseguenza è in quel momento che avviene la ricorrenza. Trascorrerò il “nostro” Natale assieme ad altri italiani che conosco e che vivono a Mosca. Faremo un cenone per stare insieme, scambiarci gli auguri e provare a ricreare quell’atmosfera che rimane comunque orfana delle proprie famiglie. Il Capodanno da sempre in Russia è una grande festa, probabilmente quella più sentita, nella quale arriva a consegnare i doni Nonno Gelo, la versione locale di Babbo Natale, dovrei riuscire ad allontanarmi da Mosca. All’interno dei confini russi si può viaggiare liberamente e credo che andremo alcuni giorni a Soči a sciare. Nonostante Soči sia sul Mar Nero, a pochi chilometri ci sono gli impianti sciistici di Krasnaja Poljana costruiti per i Giochi Olimpici invernali del 2014. Sono molto curioso di vedere questo luogo che visiterò con la mia fidanzata.
(L’intervista del’8 maggio – La Russia di Leonardo)
Amedeo Poggini – San Paolo, Brasile
Con la mia famiglia ci siamo trasferiti da San Paolo, adesso siamo in campagna a circa 90 chilometri dalla città. Lo abbiamo fatto per una questione di sicurezza e visti i tempi anche per una maggiore tranquillità e qualità della vita. Certo, devo muovermi di più rispetto a prima ma è meglio per la nostra famiglia che si è appena allargata. Due settimane fa è nato Paolo, uno dei motivi per cui preferivo programmare questo periodo della nostra vita in un luogo più tranquillo rispetto a San Paolo. Le festività quest’anno non saranno nulla di particolare, ma ci godremo la natura che abbiamo intorno, mentre a fine anno probabilmente inviteremo alcuni dei parenti di mia moglie, anche perché oltre a quello di Paolo in famiglia ci sono stati ben altri due arrivi negli ultimi mesi. Festeggeremo la fine di questo 2020 molto pesante e difficile per tutta l’umanità, ma che nella nostra famiglia ha anche portato tanta gioia. Faremo il passaggio tra i due anni in mezzo ai nuovi arrivati augurandoci un 2021 più prospero e tranquillo!
(L’intervista del 28 maggio – Te lo do io il Brasile!)