Nel Consiglio comunale di Sansepolcro Andrea Mathias Laurenzi guida il gruppo “PD-In Comune”, di cui fanno parte anche Chiara Andreini e Marcello Polverini. La delegazione democratica siede all’opposizione dell’amministrazione Cornioli unitamente a M5S, Lega e Forza Italia. Laurenzi, già vicesindaco nella precedente Giunta Frullani, ha ottenuto il maggior numero di preferenze personali, 328, tra i candidati alle ultime elezioni. Con questa intervista si completa il giro di incontri a distanza che TeverePost ha dedicato ai capigruppo consiliari biturgensi. A partire dall’emergenza attuale, si sono commentate la legislatura in corso e le prospettive che attendono il nostro territorio nel prossimo futuro.
Come giudichi l’operato dell’amministrazione durante questa emergenza?
Non è certo questo il momento delle polemiche o delle critiche, in questa fase stiamo collaborando tutti in modo compatto, anche se alcune decisioni non sono state del tutto condivise. Nella pratica sono state messe in atto tutte le misure decise a livello governativo e regionale, perché sono quelli gli ambiti in cui si decide, ai comuni spetta di tradurre e declinare nel territorio le decisioni prese. Di certo non è mancato l’impegno da parte di tutti.
A livello di comunicazione invece non parlerei tanto di amministrazione, quanto delle figura del Sindaco che ha preso tutto lo spazio disponibile, a volte forse sfruttando in modo eccessivo l’emotività del momento.
Personalmente ho trovato molto positiva la comunicazione dell’assessore Vannini perché ha sempre cercato di rassicurare e infondere speranza. Forse poteva essere coinvolta anche di più, sia nelle comunicazioni ufficiali che nella composizione del COC (strano che nel centro operativo per l’emergenza sanitaria non ci sia l’assessore alla sanità).
Come valuti le scelte del Governo e della Giunta regionale?
La mia valutazione è nel complesso positiva, di fronte ad una emergenza di questa portata l’Italia è stata la prima democrazia a gestirla, con vincoli diversi rispetto alla Cina e un’opinione pubblica informata. Ci sono stati momenti di indecisione nella fase iniziale, decidere di chiudere un intero Paese è difficile e la scelta è stata molto dibattuta. Oggi possiamo dire che era necessario. Gli aiuti economici a famiglie e imprese sono stati tempestivi e ora servirà per il futuro un grande piano strategico per l’Italia, in modo da permettere una ripartenza difficile ma necessaria.
Sul fronte sanitario le Regioni hanno agito in maniera diversa: la catastrofe annunciata, in Toscana, da certe forze politiche per la presenza della più grande comunità cinese d’Italia era solo una montatura. Ed è veramente triste vedere come leader nazionali abbiano speculato e continuino a farlo sulle paure delle persone. Credo che la nostra regione si sia dimostrata preparata, in grado di gestire l’emergenza sanitaria e vicina ai cittadini, come la vicenda della distribuzione delle mascherine a ogni famiglia dimostra.
Al di là dell’emergenza attuale, come giudichi l’operato dell’amministrazione nei primi quattro anni di legislatura?
Credo che basti prendere il programma che ha portato a vincere la coalizione per Mauro Cornioli per constatare come non sia stato fatto assolutamente niente di quanto atteso. Nessuna delle promesse di rinascita economica è stata minimamente portata avanti, non ci hanno neanche provato o lavorato, per il settore economico non abbiamo visto nessuna politica attiva. Il rilancio del centro storico è rimasto tutto un sogno, basta guardare la situazione dei nostri negozi pre-covid. In questi quattro anni abbiamo assistito al nulla e sul fronte dei lavori pubblici ancora siamo a livello di progetti e di affidamenti, chissà se vedremo mai un’opera conclusa e non certo per colpa del covid, in quattro anni si potevano fare molte cose. Non entro nel merito della vicenda del secondo ponte sul Tevere, credo però sia l’emblema della difficoltà amministrativa di questo sindaco accentratore, tutto preso dal quotidiano ma assente ingiustificato per quanto riguarda i grandi progetti.
Quali sono la cosa migliore e la cosa peggiore fatta dall’amministrazione?
L’amministrazione ha saputo sostenere i piccoli eventi del paese, capaci di animare e coinvolgere la comunità: il Carnevale ad esempio è una bella festa per i bambini, le associazioni e i cittadini. Bene anche l’aver dato continuità alle politiche dello sport cittadino, nostra grande risorsa.
Sulla cosa peggiore c’è l’imbarazzo della scelta. Nel 2016 un sogno aveva illuso le persone che tutto fosse molto facile, che bastava mettere Mauro Cornioli al comando e come per magia l’acqua sarebbe tornata pubblica, il centro si sarebbe animato, i turisti sarebbero arrivati e ci sarebbe stato lavoro per tutti. Purtroppo è andato tutto in maniera molto diversa, i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
In una cassaforte ancora ci sono le buste di un bando per l’affidamento di servizi informatici mai andato in porto: spese pazze e non giustificate sulla pelle dei cittadini che abbiamo denunciato, alle quali non è stata data alcuna giustificazione. Inoltre, l’ordinanza anti-accattonaggio, di cui non si parla più, è una macchia indelebile. Si è voluto dare voce alle paure dei cittadini scaricandole sulle persone più deboli con un atto durato un mese e (per fortuna) mai più riproposto, solo spettacolo e consenso. Mi è molto dispiaciuto vedere tutte le forze politiche di maggioranza che cercavano di giustificare quell’ordinanza così anomala e discriminante.
Qual è la cosa più importante che l’amministrazione dovrebbe fare prima della fine della legislatura?
Dopo aver ereditato 5.000.000 di finanziamento, compreso il co-finanziamento ottenuto con la vendita di un bene di proprietà dell’Ente a fine mandato Frullani, credo che debbano fare di tutto per iniziare i lavori sul secondo ponte sul Tevere. È stato perso veramente tanto tempo nel disbrigo di pratiche amministrative, segno della difficoltà a dare priorità agli uffici. Ora non c’è più tempo da perdere, dopo tutti questi anni la città ha bisogno di questo nuovo collegamento.
Qual è la proposta di un altro gruppo di opposizione che avreste voluto fare voi?
Una proposta dei 5 Stelle, quella di fare un concorso di idee per la piazza. Un’idea importante perché la piazza è preziosa, è luogo di socialità, di incontro, di commercio e ospita eventi, sarebbe stato molto bello discuterne pubblicamente chiamando architetti ed esperti ad aiutarci. Sappiamo tutti com’è andata invece: un arredo discutibile e costoso, 60.000 euro spesi senza nessun pensiero o progetto.
Quali sono i rapporti con gli altri gruppi di opposizione?
All’opposizione si trovano tutti i gruppi politici della città perché Sansepolcro è governata da forze più o meno civiche. Tra di noi, pur con le dovute differenze i rapporti sono buoni e di scambio, si scaldano quando ci sono all’orizzonte competizioni elettorali per le quali ognuno lavora per la propria parte. C’è confronto e discussione anche informale, rispetto personale oltre gli steccati, fare opposizione unisce.
Come vi preparate alle elezioni regionali?
Per le elezioni regionali eravamo ad un buon livello con la scelta del candidato, Eugenio Giani, e la costruzione di un’alleanza di centro-sinistra solida. Purtroppo questa brusca interruzione ha rallentato anche il nostro lavoro sul territorio per dare sostanza all’alleanza di tutto il centro-sinistra e trovare insieme istanze e contenuti per la nostra valle.
Come vi preparate alle comunali dell’anno prossimo e quale scenario politico ipotizzate che ci sarà?
Dopo questi anni di vuoto servono contenuti e azioni concrete. Ci stiamo concentrano su questi aspetti perché Sansepolcro è una città ferma che si sta deprimendo sempre di più ed ha bisogno di una scossa. Stiamo cercando di confrontarci con i cittadini e le realtà del territorio per dare una risposta a tutte le questioni che in questi anni non sono neanche state toccate: sociale, il ruolo di Sansepolcro nella Valtiberina, l’Unione dei Comuni, la vocazione economica del nostro territorio…
A livello personale, per quelle che erano le tue aspettative prima di dedicarti ad attività politico-istituzionali, come giudichi oggi la tua esperienza?
La mia prima esperienza amministrativa è stata in maggioranza, ho avuto onere e onore di rivestire la carica di vicesindaco. Ora stiamo completando un mandato sul fronte opposto, minoranza o opposizione che dir si voglia. Esperienza impegnativa, faticosa, fatta di studio, critica, proposta. Da un punto di vista personale una grande occasione di crescita, con la forte responsabilità di rappresentare tanti cittadini che non hanno votato questa amministrazione, consapevole di svolgere un ruolo fondamentale di democrazia e tutela della pluralità di espressione.