L’ultima seduta del Consiglio regionale della Toscana prima delle elezioni di settembre si è conclusa nei giorni scorsi con un nulla di fatto sul tema della ripubblicizzazione del servizio idrico. La proposta di legge in merito, presentata dal gruppo consiliare “Toscana a Sinistra” già da tre anni, non è stata infatti votata a causa della mancanza del numero legale. A determinarlo la scelta di abbandonare l’aula annunciata dapprima dai consiglieri del Partito Democratico e poi da quelli della Lega. Tommaso Fattori, capogruppo di “Toscana a Sinistra”, ha definito l’accaduto “l’ennesimo patto contro la ripubblicizzazione”.
Sul tema è intervenuto con forza il Comitato Acqua Pubblica di Arezzo: “Se davvero ce ne fosse stato bisogno”, spiega in una nota il movimento per la ripubblicizzazione, “i due partiti maggiori, apparentemente in opposizione, ci hanno confermato come non esista differenza quando si tratta di mirare al profitto. L’occasione poteva essere eccellente”, continua il comunicato, “per dare una svolta alla gestione del servizio idrico, in senso democratico e partecipativo, nel rispetto e nella tutela di salute e ambiente; e rispondere finalmente alla volontà popolare espressa con i referendum del 2011. Invece i due schieramenti hanno sabotato il voto, accampando giustificazioni davvero risibili”. Il Comitato prosegue spiegando che “in tutti questi anni la maggior parte dei politici ha continuato a parole a dichiararsi a favore della ripubblicizzazione, per poi sostenere e facilitare in ogni modo la logica privatistica dello sfruttamento e del mercato: vedi, tra l’altro, le proroghe concesse a tutte le aziende idriche della regione. Siamo alla vigilia delle elezioni regionali”, conclude la nota, “tanto più è doveroso allora chiedersi a quali principi, a quali valori si ispirino davvero i candidati delle due maggiori e opposte coalizioni in campo, centrodestra e centrosinistra”.
In Valtiberina, sulla mancata votazione in Consiglio regionale è intervenuto l’assessore biturgense ai beni comuni Gabriele Marconcini: “L’ultima occasione utile per ripubblicizzare l’acqua prima delle elezioni è stata neutralizzata dai consiglieri del PD e della Lega”, ha scritto su Facebook, “che hanno fatto saltare il numero legale. Questa consiliatura, quindi, si chiude così, con un nulla di fatto, dimostrando ancora una volta che da Roma a Firenze tutti sono bravi a fare proclami in favore dell’acqua pubblica. Peccato, però, che questi non trovino mai una concreta traduzione pratica. Peccato davvero, anche perché i Comuni, una volta tanto, avevano già votato all’unanimità un atto d’indirizzo per rendere pubblica la gestione dell’acqua in Toscana”.