La Rotonda medievale: un gioiello nascosto fra i vicoli di Città di Castello

L’edificio, unico nel suo genere ed esplorato solo nel 1987, molto probabilmente si ricollega alla presenza degli ordini militari cavallereschi in città

Rotonda medievale

Città di Castello ha una storia ricchissima alle sue spalle e, nel corso dei secoli, personalità di spicco hanno vissuto la città in tutto il suo splendore. Famiglie di dinasti, geni della pittura, artisti contemporanei hanno lasciato il proprio segno e la propria traccia nel territorio che ha saputo ben conservare, negli anni, i lasciti provenienti da periodi storici differenti. Succede spesso che, approfondendo la storia di un territorio, si scoprano luoghi mai esplorati prima, edifici celati per secoli, magari inseriti all’interno di qualche mappa storica o qualche libro antico. Proprio così è stata scoperta la Rotonda medievale a Città di Castello, edificio situato in via della Rotonda nell’area che anticamente veniva denominata Prato.

Come ci spiega Isabella Consigli di “Poliedro,” cooperativa che si occupa della gestione dell’edificio, le notizie relative alla Rotonda sono tratte dal libro “La rotonda medievale di Città di Castello” a cura di Francesco Giovannetti. L’edifico ha una struttura molto particolare e unica nel suo genere in città: pianta quadrata con impianto cubico sormontato da una volta non perfettamente circolare. In Umbria, un tipo di struttura simile si può trovare solamente nella cupola di San Pietro ad Assisi, mentre in Italia si possono trovare edifici similari di epoca normanna in Puglia.

L’edificio fu esplorato per la prima volta nel 1987 grazie alle indagini condotte dal Laboratorio Urbanistico partendo dalle indicazioni presenti nella mappa dell’abate Filippo Titi “Veduta di Città di Castello nel secolo XVII”: sue rappresentazioni, però, sono presenti anche negli intarsi degli stalli del coro ligneo della cappella Vitelli nella chiesa di San Francesco a Città di Castello. Grazie alle ricerche effettuate, la Rotonda è databile intorno agli ultimi anni del XII secolo; inizialmente edificio isolato ed esterno alla cerchia muraria, nel ‘400 fu annessa ad altre abitazioni adiacenti e, in questo periodo, fu modificato il suo interno realizzando un solaio per permettere la creazione di un piano superiore, tanto che ancora si notano gli antichi scalini ormai incassati all’interno di un muro.

Sulla destinazione d’uso dell’edifico, diverse sono le ipotesi: sicuramente, le modifiche della struttura ad edificio abitativo denota la perdita di una sua originaria destinazione. La volta a vela di ispirazione orientale rimanda alla presenza degli ordini militari cavallereschi presenti in città. Non lontano dalla rotonda, infatti, sorgeva la chiesa templare di Santa Maria della Carità, il campo delle esercitazioni militari, piazza di San Giovanni in campo, l’ospedale dei Cavalieri di Malta. Il suo particolare posizionamento, nella zona fra la cinta muraria duecentesca e quella medievale risalente all’ XI secolo, fa presupporre che la Rotonda, originariamente, fosse edificio di culto ubicato in area suburbana, probabilmente annesso ad un’area cimiteriale.

Il rimando agli ordini militari è spiegato dal fatto che la Rotonda è contrassegnata da una precisa scelta architettonica e particolari tecniche edilizie, risultato di una trasmissione di elementi di tradizione non occidentale, caratteristiche condivise con altri due edifici italiani, il mausoleo di Belmondo a Canosa e la tomba di Rotari a Monte Sant’Angelo in Puglia. Questa trasmissione è spiegabile se si considerano le esperienze vissute e i viaggi intrapresi dai crociati nel periodo delle guerre sante. Il locale a pianterreno era utilizzato come magazzino per deposito di legnami.

Sotto il livello del pavimento sono stati effettuati degli scavi archeologici che hanno portato alla luce due pozzi, utilizzati con molta probabilità per l’estrazione dell’argilla e poi trasformati in “butti” riempiti con scarti di fornace più un’ampia vasca circolare con alla base un blocco di argilla ricavato da un blocco rettangolare interno i cui lati sono delineati da muretti in mattoni. Non è stato possibile avere notizie certe in merito alla destinazione d’uso originaria. Le ipotesi fatte fino ad ora, comunque, donano all’edifico grande fascino e mistero.

La Rotonda è visitabile e, per la sua particolare struttura, ben si presta ad accogliere particolari eventi quali piccole mostre e concerti. Appena la situazione pandemica lo permetterà, sarà possibile visitare la Rotonda approfittando delle aperture straordinarie effettuate da Poliedro Cultura, generalmente nel periodo estivo; sarà possibile, inoltre, visitarla rivolgendosi al personale della Pinacoteca comunale.

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