Non ha costituito una sorpresa il comunicato stampa degli organizzatori della 48ª edizione della Cronoscalata de Lo Spino che annunciava il rinvio a data da destinarsi della storica gara che avrebbe dovuto svolgersi nel fine settimana tra il 5 e il 7 giugno. Il Covid-19 ha duramente condizionato il mondo dei motori: dopo aver intervistato gli organizzatori del Rally Città di Arezzo, Crete Senesi e Valtiberina, abbiamo parlato con Alessandro Pigolotti, presidente della Pro-Spino Team, con il quale abbiamo fatto il punto sulla gara rinviata e su quella motociclistica di settembre ancora presente nel calendario sportivo.
Come si è arrivati alla decisione del rinvio a data da destinarsi?
Purtroppo è la conseguenza della situazione in corso in tutto il mondo. I decreti relativi all’emergenza Covid-19 in Italia e le direttive di Aci-Sport non lasciavano la possibilità di poter svolgere il lavoro, sia nella fase organizzativa che nella gara stessa. Impossibile, tra l’altro, pensare a Lo Spino senza pubblico.
Rinvio o annullamento dell’evento previsto per inizio giugno?
Tecnicamente è un rinvio. Resta la speranza di poter avere margini per l’individuazione di una nuova data nel calendario sportivo, ma dovendo essere realisti sarà davvero difficile conciliare tutto ciò che serve. Almeno quaranta giorni sono necessari per tutte le questioni tecniche e burocratiche; inoltre i mesi di luglio e agosto non possono essere utilizzati perché per accordi con gli operatori turistici della zona e con il Santuario della Verna non è possibile chiudere una strada turistica come la SP 208. Resta una finestra d’autunno che sarà sicuramente molto affollata da altri organizzatori che hanno avuto problemi simili ai nostri. Infine va tenuto conto che le gare in montagna non possono essere fatte nei mesi più freddi o piovosi.
La cronoscalata motociclistica di settembre resta a calendario?
In questo momento sì, anche se naturalmente non è prevedibile che tipo di esito avrà la pandemia e la cosiddetta fase due. Quella di fine settembre è una gara valida anche per il Campionato Europeo Velocità Salita e di conseguenza la conferma dell’evento sarà legata anche a quello che succederà oltre i confini italiani, dovendo arrivare a Pieve Santo Stefano numerosi sportivi da altre nazioni.
Come vedi il futuro prossimo del motorsport?
Il dopo è una scommessa. Gli eventi legati alla nostra passione sportiva sono strettamente collegati con il turismo, dato che per le gare si muovono molte persone. L’impossibilità dello svolgimento di eventi sono di conseguenza un contraccolpo anche per chi si occupa di ospitalità e promozione del territorio. Riuscire a svolgerli sarebbe una boccata di ossigeno per tutti. Allo stesso tempo, promuovendo competizioni non legate al professionismo sportivo in senso stretto, c’è da chiedersi quanti saranno propensi a muoversi da altre regioni o addirittura nazioni per partecipare ad una gara.
Un altro aspetto significativo è capire se gli sponsor avranno la forza economica per continuare a sostenerci. Tutti dovremo fare qualche sacrificio per poter continuare a credere e vivere questo sport. La Federazione, ad esempio, in una futura fase di ripresa, potrebbe attivarsi per un alleggerimento dei costi, iniziando da quelli burocratici e assicurativi.
E in caso di annullamento definitivo de Lo Spino?
Già adesso fa una strana impressione percepire il silenzio di questi giorni lungo la strada che da Pieve Santo Stefano sale al Passo dello Spino, quando in tempi normali l’intenso turismo motociclistico faceva da colonna sonora nei week end. Questo deve spingerci a fare tutto il possibile per riportare le cose come erano prima. Se l’evento dovesse essere definitivamente cancellato cercheremo di costruire comunque qualcosa di alternativo. Ad esempio un raduno o una giornata assieme a tutti gli appassionati della nostra storica cronoscalata. Servirà un evento a sé stante che non ci faccia perdere il filo.