La nuova vita di Palazzo Muglioni

Con l’avvio imminente dei lavori di riqualificazione nell’ambito del progetto ‘strada dei musei’, ripercorriamo alcuni momenti chiave della storia antica e recente di questo edificio nel cuore di Sansepolcro

Foto: Samuel Webster

Presto al via a Sansepolcro i lavori legati alla “Rigenerazione urbana da Palazzo Muglioni ai Giardini di Piero della Francesca”. Ad annunciarlo è l’amministrazione comunale attraverso una nota nella quale si illustrano i principali interventi che riguarderanno lo storico edificio in Via Niccolo’ Aggiunti 55 nell’ambito del progetto della ‘strada dei musei’. Un investimento da 245mila euro, interamente finanziato grazie al bando promosso dalla Regione per il sostegno di 22 progetti dedicati alla riqualificazione di immobili e aree degradate e alla valorizzazione di spazi aperti e di ‘connessioni urbane’ in tutta la Toscana.

I lavori

L’intervento, della durata di sei mesi, porterà al recupero di alcune stanze del primo piano del palazzo per creare spazi destinati alla formazione e ai servizi. È prevista quindi la realizzazione dell’impianto elettrico e di quello termoidraulico, il rifacimento di due servizi igienici, la sistemazione dei pavimenti e delle mura. Esternamente saranno posti in opera tutti gli infissi che si affacciano su via Firenzuola e sul chiostro interno, oltre al restauro dei ricorsi in pietra intorno alle finestre e i marcapiani.

Assieme agli interventi sull’edificio, verrà inoltre riqualificato lo spazio urbano di una parte di via Aggiunti. Qui, per valorizzare la zona e renderla più a misura di cittadino, sarà prevista la pedonalizzazione occasionale attraverso l’installazione di dissuasori mobili, totem e panchine. L’assessore ai lavori pubblici della città di Piero, Riccardo Marzi, ha espresso “grande soddisfazione per il primo importante intervento che permetterà di creare la Via dei Musei, favorendo la progressiva pedonalizzazione dell’area.”

Palazzo Muglioni, ieri e oggi

Il palazzo fu costruito su preesistenze medievali dagli esponenti della famiglia Muglioni, nobili fin dal Medioevo e che tra il ‘400 e il ‘600 ricoprirono le massime cariche comunali; un edificio con ampie sale stuccate, terrazza, giardino pensile, soffitti pregiati che per un periodo fu adibito a convento di religiosi.

La retrostante facciata su via Fiorenzuola testimonia la natura cinquecentesca dell’edificio, mentre la facciata principale su via Aggiunti risale al 1800, a testimonianza degli interventi posteriori all’edificazione. L’interno del palazzo ospita ancora elementi architettonici pregevoli e degni di nota come l’androne, una corte con portico e loggia soprastante, un grande salone e ampi vani con soffitti lignei e a volta.

Storicamente questo palazzo è stato un salotto culturale, animato da Minerva Muglioni, gentildonna amante delle arti, nata a Sansepolcro nel 1875, moglie di Silvio Buitoni, uno dei discendenti della famiglia fondatrice della Buitoni, la maggiore industria alimentare del territorio, che costituisce uno degli assi portante dell’economia locale. Secondo le ricostruzioni storiche, pare che proprio all’interno di questo edificio, nello scantinato, sia stato allestito il primo laboratorio di pasta della storica azienda.

Di proprietà della Provincia di Arezzo, da anni il palazzo ospita al suo interno il locale Centro per l’Impiego, ma anche altre attività culturali e sociali, essendo una parte dei locali in comodato d’uso al Comune. Lo stesso ente, infatti, ha provveduto all’affidamento degli spazi ad altre realtà locali come la Caritas, che qui ha il proprio Centro di Ascolto, ma anche il Cral Buitoni, che lavora per tenere vivi i ricordi legati al celebre pastificio, la CasermArcheologica, associazione culturale che promuove i linguaggi contemporanei e non ultimi i Carabinieri, ancora presenti con la loro Associazione nazionale. Nonostante l’aspetto decadente, Palazzo Muglioni conserva grande fascino, un’aura magica e misteriosa che ha suscitato incanto e stupore da parte di tanti visitatori.

(fonte: www.casermarcheologica.it)

Il recupero della caserma

Una parte dell’edificio, quella che oggi ospita le attività di CasermArcheologica, è stata per molto tempo adibita a caserma della locale Compagnia Carabinieri. Dopo il trasloco dell’Arma, i locali sono rimasti per trent’anni in stato di abbandono. Nell’ultimo decennio l’associazione culturale si è spesa molto per recuperare questo luogo attraverso l’intercettazione di bandi per ristrutturare e rendere agibili gli spazi, ma anche per organizzare mostre d’arte contemporanea, concerti ed altre attività. A settembre 2016, dopo una lunga fase di progettazione, l’associazione ha ottenuto i primi fondi per avviare i lavori di ristrutturazione attraverso i bandi Culturability e CRF. Dal luglio 2017 i locali sono stati ufficialmente dichiarati agibili e aperti al pubblico. Qui, oggi, si tengono iniziative di alto livello grazie all’impegno delle due anime di Caserma, Ilaria Margutti e Laura Caruso. A pochi passi dal Museo Civico e dalla Casa di Piero della Francesca, Palazzo Muglioni è oggi un luogo grande interesse storico artistico per la città di Sansepolcro.

I progetti del Cral

Nei primi anni 2000 il Comune affidò al Cral Buitoni la gestione di un’altra parte del palazzo, quella che ospitava il forno. Proprio all’interno di questi spazi il celebre colosso alimentare vide la luce nel 1827, come ricordato da una targa ancora affissa dentro l’edificio. L’obiettivo dell’associazione era inizialmente quello di dare vita ad un Museo della pasta attraverso un importante intervento di ristrutturazione. Per varie ragioni, non ultimo il progressivo riassetto dell’azienda, il progetto non ha mai preso forma. Ancora oggi tuttavia le attività del Cral proseguono con grande entusiasmo, come testimoniano le tante iniziative (promosse anche sui social) a ricordo dei tempi che furono. Nel frattempo le attività nel palazzo hanno visto la nascita di una collaborazione con i ‘conquilini’ di CasermArcheologica che porterà a fruire dei piani superiori per iniziative di natura storica e culturale come convegni e mostre. Riguardo agli spazi inferiori, quelli legati al vecchio progetto del museo, la grande sfida del Cral sarà quella di proporre una nuova soluzione entro il 2027, quando si festeggeranno i 200 anni esatti dalla nascita del primo pastificio al mondo.

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