Si è conclusa sabato 24 luglio la diciannovesima edizione di Kilowatt festival, non senza polemiche e un pizzico di amarezza per la vicenda che ha interessato i Giardini di Piero, costretti alla chiusura dopo un’ispezione da parte del nucleo Carabinieri forestali di Sansepolcro. Grande dispiacere da parte di tutto lo staff, da mesi impegnato nella preparazione e organizzazione della “macchina” di Kilowatt, evento di caratura internazionale che ogni anno attrae numerosi ospiti e artisti da tutto il mondo. Quest’anno sono stati presentati ben 60 spettacoli a pagamento e 21 eventi ad ingresso libero, un segnale positivo di speranza e ripartenza di un settore che ha sofferto enormemente a causa delle numerose restrizioni legate alla pandemia.
“Questa edizione è stata molto gratificante per noi”, dichiara Luca Ricci, direttore artistico di Kilowatt festival. “La qualità degli spettacoli è stata molto alta e la presenza di pubblico e stampa specializzata è stata veramente significativa. I numeri di questa edizione sono più alti di quella del 2020, non raggiungono ancora quelli del 2019, ma questo è anche logico. Tante persone hanno ancora paura di tornare a teatro, questo è comprensibile e bisogna rispettarlo, noi comunque siamo felici. Abbiamo venduto più di 3000 biglietti, senza considerare gli omaggi. In questa estate tutto il teatro si è rimesso in moto, c’è stata molta più concorrenza del solito, coloro che in genere programmano in inverno, non avendolo potuto fare nel 2020, hanno organizzato eventi estivi. Siamo comunque contenti perché c’è stata grande partecipazione da parte dei cittadini”.
Sul piano economico, riscontro positivo per l’intero territorio. Circa 2000 pasti offerti agli ospiti e più di 900 posti letto gestiti direttamente dallo staff di Kilowatt che ha lavorato con hotel, b&b, ristoranti e bar per un totale di 24 attività interessate. Sotto l’aspetto prevalentemente artistico, Ricci dichiara che “sul piano artistico il festival ha aperto benissimo con tutta la parte dedicata ai due padrini, Scimone e Sframeli. Portare a Sansepolcro il loro storico spettacolo, Il cortile, è stato molto bello, un valore aggiunto alla manifestazione. Il convegno che li ha riguardati ha portato in città personalità come Danio Manfredini, Massimiliano Civica e Letizia Russo, nomi importanti del teatro contemporaneo.
“Voglio sottolineare il valore delle proposte internazionali di questa edizione”, aggiunge il direttore artistico. “Gli artisti francesi, irlandesi, austriaci e belgi hanno portato alcuni lavori che sono sicuramente fra le cose indimenticabili di questo festival. Devo dire che anche gli italiani hanno portato lavori interessanti, per esempio lo spettacolo dedicato al ventennale del G8 di Genova. Sicuramente, fra i momenti più belli, l’inaugurazione del convegno europeo. È stato emozionante, con i nostri partner non ci vedevamo fisicamente da un anno e mezzo. Abbiamo lottato tanto per portarli, io e Lucia abbiamo pensato che fosse importante fare il convegno in presenza, creando un ambiente veramente esperienziale. Siamo riusciti a riportare l’Europa a Sansepolcro e di questo siamo felici e orgogliosi”.