È iniziata la 19ª edizione di Kilowatt Festival. La manifestazione dedicata al teatro contemporaneo, in programma a Sansepolcro dal 16 al 24 luglio e quest’anno intitolata “Questa fervida pazienza”, è stata aperta ufficialmente ieri pomeriggio con la consueta inaugurazione alla presenza delle istituzioni e dei padrini del festival. L’evento si è svolto in una location tutta nuova, l’auditorium di Santa Chiara, in virtù dei lavori di ristrutturazione che stanno interessando la sede municipale di Palazzo delle Laudi.
La cerimonia è iniziata con i ringraziamenti di Lucia Franchi e Luca Ricci, ideatori e curatori della rassegna, che hanno reso omaggio a tutti coloro che operano nel mondo dello spettacolo, un settore messo a dura prova dall’emergenza sanitaria in quest’ultimo anno e mezzo. La parola è passata quindi al sindaco Mauro Cornioli e all’assessore alla cultura Gabriele Marconcini per i saluti di rito delle istituzioni, ai quali è seguita la consegna di due riconoscimenti a Spiro Scimone e Francesco Sframeli, padrini di Kilowatt Festival 2021. Al duo messinese è spettato l’intervento di chiusura, caratterizzato dalla lettura in anteprima di un estratto del loro ultimo lavoro.
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“Inauguriamo un’edizione caratterizzata da tanta pazienza, da cui il nome che abbiamo scelto – ha spiegato Ricci – Nonostante questo, tutti noi abbiamo imparato tanto in questo periodo, ci siamo impegnati per provare a fare in modo che la vita non si fermasse. Noi stessi abbiamo continuato a fare il nostro lavoro continuando a trasmettere messaggi e valori nel territorio. Rivolgiamo una grande dedica al nostro mondo e a tutti coloro che hanno permesso che oggi potessimo riaprire e che ci fosse tutta una serie di contenuti pensati e sviluppati in questi mesi. Kilowatt 2021 è dedicato a tutti quelli che hanno fatto sì che la creazione andasse avanti.”
“Kilowatt è una proposta che ha una centralità nella nostra offerta culturale estiva – ha dichiarato Marconcini – Oggi apriamo un’edizione carica di significati. Già lo scorso anno, mentre tanti eventi sono stati annullati, la fiammella era rimasta accesa: questo deve quindi essere l’anno della rinascita. Nel corso della storia non sono mancate le occasioni di difficoltà, ma si è sempre generata una riscossa e una prospettiva nuova attraverso la cultura. Spero che questo festival possa contribuire a dare quegli spunti che servono a tutti noi per essere protagonisti del futuro.”
“Siamo qua dopo mesi impegnativi. Con senso di responsabilità abbiamo affrontato un periodo pesantissimo soprattutto per la cultura e lo spettacolo, un sistema colpito duramente ad ogni livello, dagli artisti agli attrezzisti e tecnici. C’è tutto un mondo che vive intorno alla produzione culturale, ed oggi vederlo nuovamente attivo e partecipe è sicuramente un momento di orgoglio. I veri momenti di orgoglio sono quelli dove riusciamo a produrre idee e cultura.”