La seduta del Consiglio comunale di Anghiari di ieri sera, svoltasi in sessione ordinaria per le ratifiche dei punti di bilancio in scadenza a fine mese, è stata caratterizzata anche dall’ampia trattazione del tema dell’ex Istituto d’arte. Ad entrare nell’argomento è stato il primo cittadino Alessandro Polcri durante il punto dedicato alle comunicazioni del sindaco. Come si ricorderà, a pochi giorni dall’avvio delle lezioni era stata annunciata la chiusura del plesso, che negli ultimi anni ha ospitato l’indirizzo di design del legno del Liceo artistico Giovagnoli di Sansepolcro e che in quest’anno scolastico avrebbe dovuto ospitare le classi prima, seconda e quarta. In realtà la scuola non ha completamente chiuso i battenti e, come ha poi spiegato il nuovo dirigente Giuseppe De Iasi a TeverePost, vi è rimasta la classe quarta, mentre la prima e la seconda sono state trasferite a Sansepolcro.
Ricostruendo in aula quanto accaduto, il sindaco Polcri non ha risparmiato critiche al nuovo dirigente scolastico, che il 1° settembre ha sostituito Beatrice Tempesta alla guida del Liceo artistico:
“Fino al 31 agosto, con la precedente dirigente, c’era la garanzia di avere tre classi e i ragazzi si erano iscritti regolarmente anche alla prima. Poi è arrivato il nuovo preside e noi come amministrazione siamo stati informati solo il giovedì [10 settembre] che la scuola lunedì 14 non avrebbe riaperto. Questa nuova impostazione calata dall’alto è stata una doccia davvero molto fredda. Abbiamo cercato di interloquire con il preside per capire le motivazioni di questo cambio repentino e la giustificazione è stata quella della carenza di organico. Effettivamente ci sono problemi di organico tutti gli anni, e quest’anno in particolare, perché avendo scelto il dirigente di fare didattica solo in presenza e non online occorrevano più spazi e più insegnanti, con lo sdoppiamento delle classi in due aule. Per questo era venuta meno l’impostazione che avevamo trovato quando era reggente dell’Istituto il professor Tomoli e poi portata avanti con la dirigente Tempesta: quella di smistare su Anghiari classi complementari rispetto al Giovagnoli, non dovendo in questo modo tenere conto delle problematiche riguardo ai numeri richiesti dalle tabelle ministeriali. In questo modo gli stessi insegnanti operavano su Sansepolcro e su Anghiari per le materie generali, mentre avevamo contratti specifici per le discipline legate al legno. Al 14 settembre non c’era l’organico per fare questo, quindi come amministrazione abbiamo fatto un’altra proposta: abbiamo suggerito di sdoppiare il biennio su Anghiari, visto che abbiamo spazi a norma, e il comune si sarebbe fatto carico del biglietto del pullman da Sansepolcro ad Anghiari. Io credo che il preside avrebbe preso l’applauso dei genitori, ma purtroppo queste richieste che abbiamo fatto non hanno portato a nulla e il dirigente è stato irremovibile fino al lunedì. Il lunedì la scuola non è stata chiusa, ma c’è solo la garanzia che la quarta potrà finire l’anno scolastico su quel plesso, mentre la prima e la seconda ancora oggi sono nel limbo. Anzi, ho saputo per vie traverse che i ragazzi di prima sono stati chiamati del preside prima dell’inizio della scuola per fargli firmare il cambio d’iscrizione da Anghiari a Sansepolcro. Non voglio andare oltre il mio ruolo istituzionale, ma la ritengo un’operazione sgradita per la nostra scuola e anche un’operazione non avveduta, nel senso che certe decisioni devono essere prese di concerto con l’amministrazione e ne vanno informati i genitori”.
Ma la partita non è finita, ed è in programma per domani mattina un incontro tra l’amministrazione comunale e il dirigente. Lo ha annunciato lo stesso Polcri nel prosieguo del suo intervento in Consiglio comunale:
“Ho convocato il preside per questa mattina [ieri] ma non è venuto perché all’ultimo momento ha avuto dei problemi. Mi ha tuttavia confermato la sua presenza per dopodomani [domani, mercoledì] e vedremo lo stato dell’arte. Naturalmente noi andremo avanti e continueremo la nostra battaglia. Insisteremo perché anche quest’anno sia mantenuta la complementarità delle classi su Anghiari, perché ora l’organico c’è grazie al personale aggiuntivo, il cosiddetto ‘organico Covid’. Aggiungo che i ragazzi e le famiglie hanno fatto al preside anche la proposta di fare la didattica a distanza: erano disponibili a venire ad Anghiari a spese dei genitori, con la sola garanzia di poter utilizzare i laboratori nel nostro plesso. Anche a questo è stato risposto picche, dunque c’è proprio la volontà da parte dell’attuale dirigente di chiudere a qualsiasi proposta, sia delle famiglie che dell’amministrazione. Noi non arretreremo di un millimetro e agiremo in tutte le sedi istituzionali. Anche perché questa scuola non può essere messa a confronto con una scuola ‘normale’: l’indirizzo design del legno c’è solo ad Anghiari e in pochissime altre strutture in tutta Italia, quindi credo che il nuovo provveditore – perché nel frattempo è cambiato anche il provveditore – debba necessariamente riconoscere una deroga rispetto alle tabelle ministeriali che richiedono 25 alunni per una classe, cosa impossibile. Quindi non arretro di un millimetro, se ho la forza del Consiglio, e credo di avercela, dobbiamo innanzitutto andare dal provveditore. E dobbiamo fare degli stati generali per coinvolgere anche le associazioni di categoria che ci hanno sempre dato una mano, da Confartigianato a CNA: ricordo che proprio qui ad Anghiari è stato fatto anche il convegno nazionale del legno arredo”.
Sul tema sono intervenuti anche i capigruppo di opposizione. “Ci siamo interessati a livello parlamentare e ministeriale per vedere se si poteva sbloccare qualcosa”, ha fatto presente Massimo Ricci del Movimento 5 Stelle, che per questa iniziativa era stato in precedenza ringraziato dallo stesso primo cittadino, “però si è capito che il dirigente ha un’autonomia e non ha voluto assolutamente tenere conto di nessuna pressione. Comunque vada cercheremo altre strade, perché la scuola di Anghiari deve continuare ad esistere”, ha detto il consigliere pentastellato, che ha poi voluto fare un appunto: “Tanti si lamentano, ma facciamoci tutti un esame di coscienza e guardiamo quanti anghiaresi ad oggi mandano i figli in quella scuola: se neanche gli anghiaresi la apprezzano e valorizzano credo che non ci si possa lamentare più di tanto. Non tutti i ragazzi fanno il liceo o ragioneria, ci sono anche ragazzi disposti a fare materie pratiche, e grazie a quella scuola proprio in quel settore tante persone hanno potuto intraprendere attività commerciali ed economiche”, ha concluso.
Lara Chiarini di Insieme per Anghiari, dopo aver sottolineato che “la paura è che siamo di fronte alla cronaca di una morte annunciata che sarebbe una sconfitta per tutti”, ha criticato l’intervento del sindaco: “Il nuovo dirigente può avere preso delle decisioni contestabili e in maniera unilaterale”, ha detto, “però mi sembra un po’ troppo comodo scaricare tutte le colpe su una persona che è arrivata di recente, ha preso i parametri e ha visto che i numeri non ci sono. Anche noi ci siamo mossi, personalmente mi sono attivata con il sottosegretario all’istruzione Anna Ascani, mi sono sentita col suo staff la scorsa settimana: il problema effettivamente è quello dei numeri, quindi questa deroga va chiesta in tutti i modi, però dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, perché grandi iniziative non ne ho viste, a parte aver stilato il protocollo con la Provincia per un convitto che non è stato mai aperto. È vero che nessuno iscrive più i ragazzi ad Anghiari”, ha detto Lara Chiarini, “ma bisognerà cominciare a mettere in piedi strategie che vadano a intercettare le iscrizioni al di fuori di questo bacino, fuori regione, mettendo in campo proposte importanti e interventi ambiziosi, lavorando anche con l’estero. Sono la prima a dire che do una mano per quello che si può fare presso il Ministero perché sia scongiurata la chiusura del Liceo artistico. Però scaricare tutte le colpe sull’ultimo arrivato non mi sembra neanche intellettualmente corretto”, ha detto infine l’esponente di Insieme per Anghiari.