Dopo gli importanti consensi ottenuti per tantissimi anni grazie all’organizzazione della celebre Biennale, l’associazione Il Merletto nella città di Piero ha proposto un’altra interessante iniziativa dedicata alla tradizione del “Saper fare l’arte del Merletto italiano”, disciplina che potrebbe presto ottenere il riconoscimento di Patrimonio UNESCO. Domenica 2 maggio a Sansepolcro si è tenuta la cerimonia conclusiva di “Intr3cci”, manifestazione nella quale è stato incluso il 1° Concorso internazionale di Merletto.
L’iniziativa rappresenta un nuovo punto di partenza per questa antica tradizione: l’associazione, in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha infatti voluto dare un segno tangibile della propria attività predisponendo un piano di rilancio, come spiegano le stesse merlettaie biturgensi. “Forti dell’importante esperienza maturata in tante edizioni di Biennale, vogliamo riprendere da dove è stato lasciato, ma dando nuova linfa al nostro percorso. L’obiettivo primario resta chiaramente quello di dare lustro a questo artigianato artistico così importante e radicato nella storia, anche attraverso il coinvolgimento di tutte le altre scuole di merletto del Paese ed estere, ma c’è soprattutto grande voglia di guardare al futuro e all’evoluzione di questo mondo.”
“Da qui nasce l’idea di “Intr3cci”, il primo festival del merletto, una tre giorni di conferenze, mostre, laboratori ed altre iniziative nelle quali si possano favorire nuovi scambi con altre arti visive, musicali, drammaturgiche che possano creare dei veri e propri ‘intrecci’ culturali, da cui il nome della rassegna. A causa delle ben note vicende legate alla pandemia, il progetto è stato momentaneamente ridimensionato, ma la volontà è comunque quella di proseguire, già dal prossimo anno, verso la strada della valorizzazione del merletto inteso come l’intreccio di un filo che produce a sua volta dei nuovi contatti tra arti, generazioni e comunità diverse.”
Il concorso, che aveva come tema “Ecologia e spiritualità”, ha visto la partecipazione di 23 opere provenienti da tutto il mondo e posizionate a Palazzo Pretorio. Qui sono state esaminate e valutate da una giuria composta dalla presidente dell’associazione Lelia Riguccini, dalla vicepresidente Anna Capozzi, dall’assessore alla Cultura Gabriele Marconcini, dallo storico Claudio Cherubini e dalla professoressa Ilaria Margutti.
La premiazione, svoltasi a porte chiuse nel rispetto dei protocolli Covid, è stata trasmessa in diretta sui principali canali social. Ecco il video integrale della cerimonia.
Le opere vincitrici
1° classificato: Alessandra Polleggioni con “Fonte di vita”
La giuria ha espresso il consenso all’unanimità per l’eccellente opera eseguita, che risulta essere lavorata con minuzia e grande capacità, facendo emergere una tridimensionalità particolareggiata e una ricca elaborazione creativa degli elementi che aderiscono al tema in maniera originale e poetica.
2° classificato: Maria Grazia Giacomini con “Francesco: la bellezza nella povertà”
Molto particolare la tecnica. I fili colorati intrecciati tra loro, donano un chiaroscuro che segna bene l’espressività della figura di San Francesco, mettendone in risalto il contenuto. L’opera presenta uno spiccato senso creativo anche nell’uso del “non finito”, lasciando cadere i fili liberi per la lunghezza del tessuto.
3° classificato: Rita Fattore con “Serenità”
L’opera, connotata da una leggerezza quasi impalpabile, esprime al meglio il tema ed è realizzata in maniera originale e creativa sia nel disegno che nella disposizione degli elementi naturali, mettendo in luce una tecnica raffinata ed eccellente.
Menzione d’onore: Fabienne Fichau con “Laisson fleurir notre immagination”
L’opera esprime spiritualità sospensione, che rimandano al senso di protezione e di cura attraverso il tema della casa come luogo di rinascita e di risveglio, ma anche di sostenibilità.