I carabinieri della compagnia di Sansepolcro hanno reso noti gli sviluppi della vicenda delle intossicazioni alimentari seguite al consumo di cibo d’asporto in un ristorante di cucina orientale della città biturgense (qui l’articolo di TeverePost). Dalla “sospetta tossinfezione – spiegano i militari – sono state colpite quasi 50 persone. I pasti incriminati sarebbero tutti riferibili a cibi a base di pesce consumati nella giornata di sabato 13”, riferiscono i carabinieri, che precisano che “è ancora in fase di definizione quale sia effettivamente l’alimento che avrebbe causato i malori”.
Le indagini, condotte dai carabinieri insieme al dipartimento di prevenzione di sicurezza alimentare dell’Asl Toscana sud est, hanno portato a deferire in stato di libertà per lesioni personali aggravate i gestori del locale – tre cittadini cinesi residenti rispettivamente in Toscana, Umbria e Lombardia – e a sospendere con l’apposizione dei sigilli, avvenuta questa mattina, l’attività del ristorante (che era comunque rimasto precauzionalmente chiuso anche nei giorni scorsi). Gli inquirenti hanno inoltre raccolto i certificati medici delle persone che si erano rivolte agli ospedali di Sansepolcro, Città di Castello e Arezzo, mentre numerosi sono stati coloro che si sono recati al comando dei militari per sporgere denuncia.
Intanto, nella giornata di ieri i gestori avevano pubblicato nella pagina Facebook del locale un messaggio di scuse ai clienti, sottolineando che erano in corso i controlli con i tecnici dell’Asl e precisando che il pesce utilizzato era arrivato il sabato mattina. Numerosi i commenti di sostegno ricevuti, a fronte tuttavia dei tanti messaggi anche molto critici registrati nei social network in questi giorni. La vicenda ha infatti destato grande attenzione e dibattito relativamente al caso specifico e al tema della cucina etnica in generale.