Si è svolta sabato 26 giugno la cerimonia di inaugurazione di Piazza delle Tabacchine a Città di Castello, la nuova area pubblica da poco riqualificata ex sede della Fattoria Autonoma Tabacchi. La sirena che per anni ha scandito il tempo nel centro storico della città è tornata a suonare in ricordo del lavoro delle tabacchine, simbolo dell’emancipazione femminile tifernate. La riqualificazione dell’area, per anni zona degradata del centro storico, ha apportato migliorie importanti sia a livello strutturale che estetico nella zona adiacente a Palazzo Vitelli alla Cannoniera, sede della Pinacoteca comunale.
Importante ricordare il lavoro delle donne che, con tenacia, hanno fatto sì che nel tempo il loro mestiere venisse apprezzato e valorizzato. “L’opera è una ricucitura urbanistica importante –dichiara l’assessore ai lavori pubblici Luca Secondi – in un luogo fondamentale del centro storico, di fronte alla Pinacoteca comunale. Bisogna ricordare che, in quest’area, erano presenti dei capannoni, luogo di lavoro delle tabacchine, successivamente dismessi. La zona, grazie al rapporto fra pubblico e privato, è stata riqualificata con una piazza, un’area verde e un parcheggio sotterraneo”.
I lavori di recupero hanno portato ad un notevole abbattimento delle volumetrie rispetto al passato, facendo guadagnare alla zona un aspetto nuovo, più in linea con quello del centro storico. “L’area in cui oggi si trova la piazza, nel passato era la sede storica dove lavoravano le tabacchine – continua Secondi – donne fiere del mestiere che svolgevano perché consentiva loro di avere indipendenza economica ed autonomia. L’emblema del lavoro come elemento di riscatto sociale, per Città di Castello, sono sicuramente loro”.
“Abbiamo deciso di dedicare la piazza, e non una semplice via, perché questa era proprio la sede delle loro attività quotidiane, la Fattoria Autonoma Tabacchi. La piazza è il simbolo dell’incontro e della socialità, è l’emblema di una città, il luogo privilegiato dei rapporti fra le persone. Questo, come amministrazione comunale, ritenevamo fosse il massimo riconoscimento per queste importanti figure del lavoro tifernate. In Altotevere, lo sviluppo di fenomeni importanti a livello lavorativo hanno permesso a tante famiglie un benessere economico e, soprattutto, un riscatto sociale”.