La Toscana è tornata ufficialmente ieri in zona arancione, e come ha più volte detto il presidente Giani potrebbe bastare un’altra settimana per rientrare in zona gialla. Intanto si è allentata la morsa delle restrizioni con la riapertura dei negozi (ma non di bar e ristoranti), la didattica in presenza anche per seconda e terza media e la possibilità di circolare liberamente all’interno del proprio comune, tutte cose che nella zona rossa non erano consentite. Il ritorno dalla fascia di rischio “massimo” a quello “alto” è stato accompagnato da un’ordinanza firmata sabato dal presidente della Giunta regionale che interpreta le misure, prevalentemente ammorbidendole. Per esempio, la norma nazionale prevede che ci si possa recare in un comune limitrofo anche per comprare beni o usufruire di servizi che nel proprio comune non ci sono o sono più cari. L’ordinanza di Giani estende questa interpretazione anche ai casi di “rapporto fiduciario”. Se una persona di Sansepolcro vuole andare dal barbiere a Pieve Santo Stefano, insomma, può farlo anche senza dimostrare che il listino prezzi è più conveniente rispetto a quello dei colleghi biturgensi. Basta che ci sia il rapporto fiduciario. Se l’esempio Sansepolcro-Pieve non lascia spazio a dubbi, più complessa è la questione del raggiungimento di comuni limitrofi che si trovano oltre il confine regionale. Sebbene tutte le regioni confinanti con la Valtiberina (Umbria, Marche ed Emilia-Romagna) siano attualmente gialle, l’interpretazione estensiva dell’ordinanza toscana non basta a garantire l’ok agli spostamenti extra-regionali nei casi detti sopra. Ordinanza che disciplina anche altri aspetti, tra cui la caccia (possibile praticarla dentro il proprio ATC di residenza venatoria) e la pesca (per la quale il confine diventa quello provinciale).
L’“Extra Cashback di Natale”
Parte domani, 8 dicembre, il periodo sperimentale del progetto Cashback varato dal Governo, che andrà a pieno regime a partire dal 1° gennaio. La prima fase, che si chiuderà il 31 dicembre, prende il nome di “Extra Cashback di Natale”. In sintesi, garantirà un rimborso su tutti gli acquisti effettuati con pagamento elettronico, tranne quelli nelle piattaforme online. Per partecipare al progetto è necessario scaricare l’apposita app governativa IO (qui il LINK) e registrarsi tramite il sistema di identità digitale SPID che permette l’interazione con la pubblica amministrazione (per chi non ne è ancora in possesso, le istruzioni sono qui: LINK) o con Carta d’identità elettronica. Completata la procedura si avrà diritto a un rimborso del 10% su ogni acquisto elettronico effettuato da domani a fine anno, per un massimo di 150 euro. Sarò necessario aver completato almeno 10 acquisti e ogni singola interazione potrà garantire un rimborso non superiore a 15 euro. Le somme del rimborso saranno erogate su conto corrente nel mese di febbraio. A gennaio partirà invece il primo periodo di Cashback dopo la fase sperimentale: la procedura sarà la stessa e il rimborso massimo totale resterà 150 euro, ma il numero minimo di pagamenti da effettuare nel semestre sarà 50. Tutto poi ripartirà da zero il 1° luglio per altri sei mesi (le istruzioni dettagliate sono visionabili QUI). In considerazione del prevedibile incremento dei pagamenti elettronici anche per bassi importi, gli istituti bancari e i circuiti di pagamento si stanno attrezzando per eliminare le commissioni nei casi di cifre ridotte. All’iniziativa del Governo si potrà partecipare anche tramite applicazioni digitali quali Satispay o Nexi.