In occasione della Festa della Liberazione, Rai News 24 ha realizzato un lungo servizio che si prefigge l’obbiettivo di raccontare le vicende della Resistenza ripercorrendo il perimetro della Linea Gotica: confine fortificato erto dai tedeschi sull’Appennino tosco-emiliano con l’obiettivo di difendersi dall’avanzata degli Alleati. Si parte quindi dalle montagne intorno a Badia Tedalda per arrivare a Rimini, passando per le Marche.
Nel documentario si dà voce a storie che possono sembrare ormai lontane, ma che si rivelano ancora oggi preziose e da tenere a mente affinché esperienze come quella della Seconda guerra mondiale non si verifichino mai più. Oltre a rendere omaggio a partigiani caduti per mano dei nazifascisti o anche a semplici civili assassinati con pretesti spesso discutibili o in rappresaglia, è stato possibile ascoltare le testimonianze di alcune delle poche persone che conservano ancora un ricordo di quel brutto periodo. Ne è un esempio il padre di Fulvio Piegai, pestato dai fascisti solo per aver accettato di ferrare gli zoccoli di alcuni cavalli rubati dai partigiani attivi nella zona dell’Alpe della Luna. Pasquina Milli, all’epoca tredicenne, ricorda invece di aver aiutato dei soldati alleati ad attraversare la Linea Gotica e che questi, in seguito, si sdebitarono facendo cadere grandi quantità di rifornimenti sopra la sua casa di Badia Tedalda.
Ricordare eventi tragici come quelli occorsi nei pressi della Linea Gotica durante la Seconda guerra mondiale e tenere viva la memoria delle persone che all’epoca combatterono e morirono per la propria libertà e per quella delle generazioni future deve essere inteso come una delle basi su cui fondare una società nuova e migliore. In questo senso, sfogliare ciclicamente alcune pagine della nostra storia, rievocando anche episodi meno conosciuti, ma forse per questo anche maggiormente d’impatto, come quelli proposti dalla Rai, riesce a raggiungere l’effetto sperato.