Ciclo di approfondimenti realizzato dalla redazione di TeverePost in collaborazione con l’Ambito Turistico dell’Unione dei Comuni della Valtiberina
“Per quanto riguarda il 2021, la sensazione è che ci sia stata una bella crescita dei flussi turistici”, afferma Antonio Cominazzi, assessore alla cultura del comune di Badia Tedalda. “C’è stato sicuramente un aumento rispetto al 2019 e ovviamente anche al 2020. L’interesse verso le nostre zone è aumentato, perché è aumentata la capacità di promuovere il territorio. A Badia, per esempio, abbiamo realizzato dei video da caricare sul canale YouTube del Comune, in modo tale che attraverso un link si potesse subito accedere al sito Visit Tuscany: un portale con milioni di visitatori. Abbiamo inoltre sempre cercato di collaborare con la Romagna, con cui confiniamo, soprattutto con Rimini e San Marino. Vengono sempre molti escursionisti o persone che hanno la seconda casa a Badia, che si spostano volentieri nell’entroterra. Per questo stiamo facendo un lavoro costante di messa a punto di tutta la rete sentieristica attraverso una manutenzione annuale, in modo tale da far trovare sempre tutto a posto. Si parla di otto sentieri ad anello, dove la gente può visitare tutto il percorso per poi finire al punto di partenza. Ci sono poi il Parco Storico della Linea Gotica, dove la Proloco insieme al CAI hanno realizzato dei camminamenti; e i Cammini di San Francesco, con un importante percorso che da San Leo di Romagna arriva a Pieve Santo Stefano e La Verna. Il turismo e la cultura sono settori su cui la Toscana punta molto. Trovandoci noi nel mezzo di una pandemia, l’escursione è diventato un tipo di esperienza vantaggiosa, fatta all’aperto dove le distanze di sicurezza vengono rispettate.
Nell’anno che verrà, le prospettive legate al turismo di Badia Tedalda saranno fortemente collegate alle attività sportive. “Le novità Per il 2022 la novità importante è che si sta costituendo una Consulta delle Associazioni del comune di Badia, composta da quindici realtà. Esistono dei progetti legati allo sport, che sta portando avanti la Volley Revolution, che ha preso in gestione tutta l’impiantistica sportiva, recentemente rimessa a nuovo. In questo modo speriamo di avere un panorama di impianti che possano soddisfare tutte le esigenze, in modo tale da sviluppare degli eventi che coinvolgeranno dei ragazzi che verranno a Badia Tedalda per svolgere alcuni stage sportivi. Questo porterà anche una ricaduta economica, perché grazie alla presenza di questi atleti e delle loro famiglie si riempiranno le strutture ricettive. Inoltre, tramite le nostre guide, queste persone potranno vivere anche l’esperienza dell’escursionismo. Il progetto vedrà Badia Tedalda come una sede permanente, quindi ogni anno queste manifestazioni si potranno ripetere. Ci sono poi operatori economici che stanno investendo nel recupero delle strutture a fini ricettivi. Ci sono aziende che stanno comprando casolari per investire nella coltivazione di piante officinali. E questo interesse nasce anche da dalla visibilità che ci porta il turismo.
Cominazzi si auspica inoltre una crescente collaborazione fra le varie anime della vallata, al fine di promuovere iniziative in sinergia e intercettare fondi destinati al turismo. “La Valtiberina è un angolo dove ogni zona ha la sua peculiarità. Coordinandosi, potrebbe fare un lavoro importante per la promozione del territorio e per fare delle iniziative. In questo senso bisogna che l’Unione dei Comuni costituisca un ufficio di intercettazione dei finanziamenti e di progettazione delle proposte. I singoli comuni già lo fanno, ma è importante che ci sia una regia a livello di vallata. Ci sono delle interessanti prospettive future per i nostri territori per quanto riguarda il turismo, ma bisogna cambiare un po’ la mentalità, capire che dobbiamo collaborare, creando un vero circuito. Ormai i tempi sono maturi e i vari amministratori dei comuni hanno capito che se si lavora bisogna farlo assieme, anche per ottenere servizi importanti come il trasporto pubblico locale e i collegamenti con le altre regioni, dove finora la Valtiberina si è sempre mossa in maniera disomogenea.”
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