Il procuratore della Repubblica di Perugia Cantone in visita alla Pinacoteca tifernate

Accompagnato dal Professor Enrico Carloni e dall’assessore Botteghi Cantone ha potuto ammirare le prestigiose opere della mostra “Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo”

Visita d’eccezione alla Pinacoteca comunale tifernate: il procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone si è recato ieri pomeriggio a Città di Castello per ammirare le prestigiose opere della mostra “Raffaello giovane”, attualmente in corso di svolgimento e in programma fino al 9 gennaio 2022. Accompagnato dall’assessore con delega alla cultura Michela Botteghi e il Professor Enrico Carloni, docente universitario esperto in tematiche di anti corruzione e trasparenza, il procuratore ha potuto visitare l’esposizione che ospita alcuni fra i capolavori più interessanti di quel Raffaello che, ancora giovanissimo, si formò artisticamente proprio a Città di Castello, territorio che aveva precedentemente ospitato un altro grande dell’arte, Luca Signorelli. 

La mostra è inserita nel calendario delle manifestazioni approvate dal Comitato nazionale per le celebrazioni dei cinquecento anni dalla morte di Sanzio ed è stata promossa dal Comitato regionale umbro per le celebrazioni raffaellesche, dal Comune di Città di Castello e dalla Regione Umbria. Ad oggi, numerosi i turisti e i tifernati che hanno visitato la mostra, soprattutto nel periodo delle festività natalizie: il prestigio delle opere esposte, infatti, ha regalato a Città di Castello e all’intero territorio circostante grande visibilità a livello nazionale e non solo, tanto da conquistarsi l’interesse e la curiosità di numerose personalità di spicco del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo. 

“La prima cosa che voglio sottolineare è che la Pinacoteca non è soltanto Raffaello, ma è molto altro” ha dichiarato Cantone. “L’edificio è bellissimo, un’altra di quelle scoperte italiane. Sapere, grazie alle puntuali spiegazioni, che Raffaello è stato qui e capire che ha preso dalla cultura e dall’esperienza del periodo di questa realtà è ancora più interessante. Questa dovrà essere la forza del paese, l’arte è il biglietto da visita principale e bisogna essere in grado di offrire agli stranieri e non soltanto agli italiani un’arte che sia appetibile, non basta solo visitare i musei. Credo che questi siano i luoghi dove è più razionale mantenere l’apertura, ovviamente con le giuste cautele”. 

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