Come anticipato nel tardo pomeriggio dal presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, si è concretizzata la prevista stretta nelle misure anti-pandemia in altre regioni oltre quelle già inserite da venerdì nelle fasce di rischio elevato e massimo, cioè l’area arancione (dove erano state inizialmente inserite Puglia e Sicilia) e quella rossa (con Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Calabria). Se in quell’occasione la Toscana e le regioni confinanti con la Valtiberina (Umbria, Marche ed Emilia-Romagna) erano andate compattamente a far parte della fascia gialla, cioè quella con le restrizioni meno severe, oggi lo scenario è ben diverso. Il passaggio alla zona arancione riguarda sia la Toscana che l’Umbria, insieme ad Abruzzo, Basilicata e Liguria. L’Alto Adige aveva invece anticipato i tempi, annunciando già ieri, in virtù dell’autonomia della provincia di Bolzano, il passaggio alla zona rossa. Rimandata a domani la decisione sulla Campania.
Cosa cambia da giallo ad arancione
Il passaggio da area gialla ad area arancione, in vigore nel nostro territorio da mercoledì, incide in modo particolare sulla possibilità di spostarsi e sull’attività di bar e ristoranti. Per quanto riguarda il primo aspetto è vietato lasciare il proprio Comune di residenza se non per motivi di salute, lavoro o necessità, da autocertificare con l’apposito modulo (scaricabile qui). I locali pubblici invece rimarranno chiusi tutto il giorno (attualmente possono restare aperti fino alle 18), con la possibilità di asporto fino alle 22 e di consegna a domicilio senza limiti di orario. Nessun impatto del cambio di zona invece sui negozi e sull’attività scolastica (didattica a distanza obbligatoria solo alle superiori e all’università).