Venerdì 5 giugno prenderà il via il Festival dei Cammini di Francesco 2020. I disagi causati dal coronavirus non fermano la missione di Progetto Valtiberina, associazione che da quattro anni organizza questo evento con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche della sostenibilità ambientale, economica e sociale attraverso la figura di Francesco d’Assisi.
Un’edizione diffusa, espansa, sconnessa, che sarà caratterizzata da una serie di appuntamenti online in attesa che anche le altre iniziative già calendarizzate dagli organizzatori possano tenersi fisicamente nei differenti luoghi della Valtiberina e non solo.
Questo nuovo cammino, come detto, prenderà avvio venerdì 5 giugno alle 17:00 con l’incontro telematico dal titolo “La cifra del tempo. Verso l’economia civile: una sfida necessaria”, organizzato in collaborazione con Legambiente e in rete con il Festival dell’Economia Civile di Campi Bisenzio. L’evento, incentrato proprio sul concetto di economia civile, vedrà la partecipazione di Stefano Zamagni (presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali), Enrico Fontana, (membro della segreteria nazionale e responsabile dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente), Fausto Ferruzza (presidente di Legambiente Toscana), Emiliano Fossi (Sindaco del Comune di Campi Bisenzio), Roberta Timpani (coordinatrice regionale di Toscana Circolare e civile di Legambiente), Andrea Campinoti (membro del tavolo economia civile di Empoli).
La rassegna proseguirà quindi con altri due appuntamenti online, realizzati con cadenza settimanale: venerdì 12 giugno 2020 si parlerà de “La rievoluzione civile”, mentre venerdì 19 giugno il dibattito si sposterà sul tema degli “Spazi urbani e prospettive di rinascita dei centri storici”.
Tutte le informazioni sui vari eventi in calendario sono disponibili sul sito ufficiale del Festival dei Cammini di Francesco.
“Cambia il contenitore, non i contenuti”
L’architetto David Gori, una delle anime organizzative del Festival dei Cammini, ha spiegato a TeverePost come in questi mesi Progetto Valtiberina non si sia persa d’animo nel rivisitare il format di una manifestazione già pianificata da tempo: “Ci siamo trovati nostro malgrado a dover stravolgere la forma, cercando allo stesso tempo di mantenere inalterato il nostro messaggio di riflessione sul tema della responsabilità. Quest’anno avevamo in programma un’edizione di ampio respiro della durata di un’intera settimana e con una platea di ospiti importanti del calibro di Piovani e Placido. Durante l’emergenza ci siamo mobilitati per riadattare i contenuti del festival alle dinamiche dell’online, in attesa che si possano svolgere anche le varie iniziative oggi posticipate. Una lotta contro il tempo che ha comunque prodotto dei risultati importanti.”
Un ampio lavoro dietro le quinte, portato avanti con la consapevolezza che questa crisi globale sta evidenziando in modo ancora più drammatico le criticità dei vecchi sistemi sociali, relazionali ed economici. “Ora più che mai è percepita l’esigenza di dialogare per immaginare insieme nuovi percorsi di crescita qualitativa dei territori e delle comunità. C’è necessità di avviare percorsi di costruzione di nuovi modelli in cui le persone possano partecipare attivamente alla realizzazione del bene comune, cioè il principio cardine del nostro progetto.”
Progetto Valtiberina, associazione civica nata nel 2015, si appresta dunque ad affrontare una delle più importanti sfide nel suo cammino verso nuovi progetti di sviluppo sostenibile e qualitativo. Ciò che resterà di questa atipica esperienza, in ogni caso, sarà soprattutto un forte messaggio di speranza in uno dei periodi più difficili e complessi fin qui attraversati dalla nostra società.