Carissimi amici,
fin dalle prime edizioni del progetto noi Visionari, da voi descritti come spina dorsale, asse non visibile ma denso di energia collettiva di Kilowatt, lusingati di esercitare tale ruolo fin dalla nascita e riconoscenti del lavoro e dell’impegno di tutto lo staff del Festival, sentiamo l’urgenza di rivolgervi pubblicamente un appello.
Il percorso da Voi disegnato ha consentito di dare vita alla comunità, oggettiva e vivace, dei Visionari: persone della Valtiberina appassionate di teatro, arte e, soprattutto, del loro territorio che incontrandosi periodicamente nel corso degli anni hanno direttamente sperimentato ed apprezzato l’approccio partecipativo ed innovativo di selezione degli spettacoli messi in scena in luglio a Sansepolcro. Il Festival è cresciuto, insieme al gruppo dei Visionari, diventando una manifestazione culturale vasta e aperta ai molteplici linguaggi artistici, ricca di approfondimenti e confronti su temi che vedono il teatro un pretesto per discutere e porre attenzione su temi collegati non solo all’arte e alle rappresentazioni contemporanee, ma effettivi spunti di riflessione sulla maturità dei linguaggi, sull’attualità della comunicazione sociale, sull’efficacia espressiva di rappresentare ciò che è davvero contemporaneo, cogente e vicino agli interessi dei cittadino e della società.
L’esperienza personale e collettiva che i Visionari hanno capitalizzato è costellata di momenti di soddisfazione e di riconoscimento pubblico del lavoro svolto, ma è fatta anche di fasi di un gravoso impegno nella visione dei sempre più numerosi spettacoli presentati dalle compagnie (300 circa all’anno). Il lavoro svolto, a margine degli impegni personali, ritagliando talvolta spazi al riposo e alla famiglia, unitamente al vostro operoso slancio creativo e produttivo, ha contribuito ad arricchire l’essenza di Kilowatt e a fornire alla nostra vallata e ai suoi cittadini un esempio nuovo e non comune nel proporre le arti in ogni forma di manifestazione (danza, performance, concerti, street-art, ecc.), opportunità offerte alla città in un format, di edizione in edizione, sempre più apprezzato. Il carattere ampio, inclusivo e la qualità artistica del Festival hanno contribuito a far conoscere l’iniziativa ben oltre i confini territoriali, riuscendo ad avvicinare e far convergere a Sansepolcro presenze crescenti di spettatori, di critici teatrali e di giornalisti.
Lo spessore di Kilowatt è poi cresciuto enormemente dopo l’attribuzione, per ben due volte, del sostegno della Comunità europea, che ha permesso lo sviluppo anche di un partenariato internazionale, sintonizzato sul modello e sull’esperienza di teatro della comunità, quale quella proposta e realizzata a Sansepolcro.
Questi brevi richiami, cari Lucia e Luca, vogliono esortarvi a superare, con l’energia e con la lucida visione che vi contraddistingue, questa improvvisa riflessione sul futuro di Kilowatt, conseguenza del recente episodio di impasse burocratica che ha repentinamente costretto a rivedere la programmazione del Festival 2021. L’episodio, che per i profili di merito troverà chiarimento nelle sedi opportune, non può ad avviso dei Visionari incidere sulla prosecuzione dell’iniziativa, né portare a cedere ai richiami di sirene “extra-moenia”.
I Visionari vogliono che Kilowatt vada avanti, ancora più avanti, e a Sansepolcro, secondo quel trend crescente di successo mai arrestatosi fin dai primi anni 2000.
Gli effetti positivi che il progetto Kilowatt apporta alla cittadinanza sono evidenti, non è necessario essere Visionari per coglierli:
- maggiore interesse diffuso per le arti e per le espressioni artistiche e culturali in tutte le forme;
- coinvolgimento attivo nel tetro e nell’azione culturale in generale di persone di diversa provenienza, formazione, età e cultura;
- capacità di attirare e fare sostare a Sansepolcro numerose persone (compagnie, giornalisti, tecnici, spettatori, ecc.), con positiva ricaduta promozionale sulla città e sulle attività commerciali e ricettive;
- animazione culturale che coinvolge l’intero centro storico, della durata di un paio di settimane in estate e altrettante iniziative durante tutto il resto dell’anno;
- gemmazione di ulteriori progetti artistici e culturali;
- attenzione ed interessamento ai temi sociali e al coinvolgimento di cittadini – in particolare giovani, affinché possano trovare nel nostro territorio risposte alle curiosità, al fare esperienza, al conoscere ed alimentare i propri interessi, con l’auspicio di contribuire a fermare l’emorragia di talenti e intelligenze da tempo in atto anche in Valtiberina.
Si potrebbe continuare, le riflessioni sono tante ancora. Perdere Kilowatt sarebbe, secondo i Visionari, un’occasione sfuggita, una ferita per il territorio e un fallimento nell’investimento collettivo portato avanti quasi da venti anni.
Con questa riflessione intendiamo pubblicamente chiederVi a gran voce di andare avanti, di continuare ad alimentare il percorso trasparente e di efficace collaborazione che ha caratterizzato nel tempo i rapporti con tutte le Amministrazioni e con i soggetti del territorio.
I Visionari che Vi conoscono da vicino – che possono testimoniare della serietà, dell’impegno, dell’assenza di pregiudizi di ogni natura, compresi quelli politici, espressi in tutte le fasi organizzative e gestionali di Kilowatt – saranno con Voi e con lo Staff professionale di cui vi avvalete da sempre per superare le eventuali difficoltà, lavorando al Vostro fianco, in punta di piedi.
Sansepolcro, la Valtiberina e i suoi abitanti hanno bisogno di Kilowatt!
I Visionari*
* I Visionari sono cittadini della Valtiberina toscana ed umbra: un numero variabile ed aperto che, di anno in anno, vede l’ingresso di nuovi volontari, senza specifica esperienza di teatro, con formazione e percorsi lavorativi eterogenei, senza limiti di età o altre limitazioni di sorta. Si tratta di comuni spettatori che contribuiscono attivamente durante la fase “invernale” di selezione dei lavori proposti dalle compagnie teatrali e di danza, nazionali ed internazionali, che andranno in scena durante il Kilowatt Festival di luglio a Sansepolcro.