Il presidente della Regione Eugenio Giani nel tardo pomeriggio di oggi ha spiegato in un post Facebook che la guardia medica resta operativa con gli orari consueti. La notizia era stata anticipata poco prima dall’assessore alla salute Simone Bezzini, che si era inserito nel dibattito sviluppatosi in tutta la Toscana nei giorni scorsi (delle prese di posizione nel nostro territorio avevamo dato conto in un articolo di sabato). “La guardia medica al momento è operativa come sempre, con i consueti orari, anche la notte”, aveva detto Bezzini. “L’ordinanza, che consente anche ai medici di medicina generale di effettuare i tamponi antigenici rapidi, nasce in un contesto di piena emergenza e si inserisce nella complessiva rimodulazione delle attività, a partire da quelle ospedaliere, tesa a liberare ulteriori risorse per fronteggiare la pandemia. In questo quadro, stiamo lavorando ad un progetto volto a garantire la massima disponibilità potenziale di personale e strutture da attivare in caso di necessità e che tenga conto delle esigenze di tutti i territori, in particolare di quelli insulari e montani, delle aree interne e marginali. A tal fine, le Asl daranno vita a percorsi di condivisione con le rappresentanze dei medici e i sindaci, tenendo conto delle specificità territoriali, al fine di poter contare su queste forze in più se lo scenario pandemico dovesse improvvisamente aggravarsi, in particolare per tamponi drive trough, alberghi sanitari, patologie simil-infuenzali e sorveglianza sanitaria dei contatti”.
Ieri mattina anche Paola Vannini, vicesindaco e assessore alla salute del Comune di Sansepolcro, aveva parlato dell’argomento. In collegamento con Antonello Antonelli su Errevutì, la dottoressa aveva spiegato che soluzioni come quella prospettata nell’ordinanza “non sono certamente l’ideale, perché tutti noi conosciamo le difficoltà soprattutto delle zone più periferiche, che saranno sicuramente tenute in considerazioni da chi sta lavorando ai provvedimenti. D’altra parte quando parliamo di questo argomento non possiamo dimenticare la carenza di personale medico, anche legata alle tante assenze per malattia o quarantena. Questo rende molto difficile la copertura dei Pronto soccorso e delle postazioni 118, che è un’emergenza anche qui da noi, con molti operatori colpiti dall’infezione. Non vorrei sembrare semplicistica, perché mi rendo perfettamente conto del problema, però mi metto anche nei panni di chi deve decidere dell’organizzazione di questo sistema”. L’eventuale servizio telefonico di guardia medica “non è’ una soluzione ottimale – ha ribadito Vannini – però bisogna scegliere il male minore in una fase di vera difficoltà, in cui ci sono costanti appelli per reperire personale volontario e far rientrare i medici dalla pensione”.
Sul tema era intervenuta nei giorni scorsi anche Barbara Croci, segretaria del PD di Anghiari, che in un post su Facebook aveva ricollegato il problema all’assenza di rappresentanti del territorio nella nuova Giunta regionale: “In un’intervista di qualche settimana fa [rilasciata a TeverePost, qui il link] avevo avuto modo di manifestare la mia preoccupazione per la scelta di una Giunta regionale tutta sbilanciata verso l’area metropolitana fiorentina. Pensavo alla necessità di avere riferimenti certi nell’esecutivo con persone che provenissero da aree più periferiche della Toscana, marginali sì, ma con grandi potenzialità inespresse, proprio per poterle rappresentare e sostenere al meglio nella loro ripresa, magari evitando così di trovarci a rimediare situazioni del genere”.