Guardia medica, da Badia Tedalda preoccupazione per l’ultima ordinanza regionale

Servizio solo telefonico dopo le 24. Orcese (FdI): “Finalità del provvedimento comprensibili, ma nei territori periferici serve presenza capillare”

Emanuele Orcese

È stata emanata due giorni fa l’ordinanza numero 107 del Presidente della Giunta regionale toscana Eugenio Giani “in tema di rafforzamento delle attività territoriali di prevenzione della diffusione di SARS-Cov2”. Con l’obiettivo di “liberare tutte le risorse disponibili per la gestione dell’epidemia in modo proporzionale alla situazione epidemiologica”, il documento stabilisce che “i medici di Continuità assistenziale”, cioè del servizio di guardia medica, “continueranno a garantire l’attività di tipo istituzionale, per il periodo dell’emergenza, fino alle ore 24. La continuità assistenziale sarà garantita dopo le ore 24 da centrali telefoniche, programmate sul modello Hub-Spoke, che saranno attive fino alle ore 8 del mattino”. Nelle premesse dell’ordinanza si legge che la decisione è stata presa considerando anche che “l’attività del servizio di Continuità assistenziale, rivolta alle urgenze non differibili, è statisticamente concentrata nella fascia oraria fino alle ore 24.00, mentre l’attività di emergenza,di competenza esclusiva della Rete emergenza-urgenza 118, opera ordinariamente sulle 24 ore”.

Sul tema ha preso posizione il consigliere comunale di Badia Tedalda Emanuele Orcese, che è anche coordinatore di vallata di Fratelli d’Italia: “Pur essendo certo della necessità di rafforzamento del personale sanitario durante questa emergenza – dice – sono preoccupato per tutte le persone che dovessero sentirsi male durante la notte e nel fine settimana e che, non avendo un medico che li possa visitare a casa, nel dubbio si recherebbero nei pronto soccorso o chiamerebbero il 118 anche per situazioni non gravi, creando ulteriori disagi alle strutture ospedaliere”.

Continua il consigliere comunale: “Capisco la finalità del provvedimento e le necessità disperate di una sanità senza personale e con sempre meno strutture aperte e con poche risorse, ma ritengo che difficilmente la popolazione potrà essere ben assistita soprattutto nei territori periferici e di montagna”. Orcese auspica “che si possa pensare a soluzioni sempre più efficaci, magari continuando a garantire l’assistenza dalle 20.00 alle 8.00, utilizzando i medici di Continuità assistenziale come filtro primario, facendo in modo che visitino i pazienti ed effettuino i tamponi se necessario anche in orario notturno. Garantendo – conclude l’esponente di FdI – la presenza capillare di cui abbiamo tanto bisogno soprattutto in quelle zone dove l’ospedale è difficile da raggiungere in tempi brevi”.

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