TeverePost ha affrontato alcuni dei principali temi politici del momento con Tonino Giunti, consigliere comunale di Forza Italia, già candidato a sindaco del centrodestra alle elezioni amministrazione di Sansepolcro del 2016. L’esponente azzurro, rispondendo alle domande, ha parlato anche del prossimo appuntamento con le urne. La conversazione è cominciata da considerazioni sugli effetti della pandemia sul nostro territorio.
Come valutare la situazione di Sansepolcro e della Valtiberina dopo 10 mesi dalle prime restrizioni relative al coronavirus?
“Ci sono due aspetti: il primo è quello psicologico, che è drammatico per la grande insicurezza che vivono le persone. L’altro aspetto è quello economico, con tante attività – penso ad alberghi, bar, ristoranti – che si stanno rimangiando i proventi realizzati durante la riapertura di quest’estate. In più il 31 marzo terminerà il blocco dei licenziamenti, e allora verrà fuori il peggio. Personalmente sono molto preoccupato, peggio di così c’è solo la guerra”.
Le istituzioni locali in questi mesi hanno fatto tutto il possibile o ci sono state mancanze?
L’azione sul Covid è stata la miglior cosa che ha fatto l’amministrazione. In primis Cornioli ha reso partecipi le minoranze, abbiamo fatto un documento comune in cui sono stati recepiti anche nostri punti, io in particolare sono stato coinvolto nel Centro operativo comunale, quindi ritengo che fino ad oggi sia stato fatto quello che si doveva fare. Ora serve il passo successivo, e in questo senso ho presentato un’interrogazione al sindaco, che è anche assessore alle attività produttive: va indagata la situazione delle imprese attraverso un monitoraggio sul territorio e poi vanno attivati aiuti, per esempio tramite le banche per gli affitti, o interventi per le imprese che hanno problemi a pagare le tasse. È necessario un salto in avanti in questo senso.
Tra i temi di attualità c’è l’approvazione di un documento comune per la richiesta di un distretto socio-sanitario autonomo.
Avevo presentato una mozione all’Unione dei comuni perché i sindaci si attivassero per il ripristino del distretto sociosanitario della Valtiberina. In quella sede Cornioli mi fece presente che dovevo ritirarla perché aveva pensato a un lavoro insieme a Bibbiena per coinvolgere tutti i 17 comuni di Valtiberina e Casentino, con atti dei singoli consigli comunali. Ho ritirato la mozione ma ero un po’ scettico sui tempi, che invece sono stati rapidissimi. Il problema è che in questa proposta non è stata coinvolta Arezzo, che dei tre soggetti dell’attuale zona-distretto è quello che ha il peso maggiore anche a livello di popolazione.
E riguardo alla recente presa di posizione sul sistema irriguo?
Anche su questo tema ho presentato un’interrogazione all’Unione di comuni. Il sistema irriguo della Valtiberina è incompleto e a questo proposito era stato fatto un tavolo tecnico con l’ex presidente dell’Unione Polcri, la presidente del Consorzio di bonifica e l’ex assessore regionale. Il problema è che si rischia che la gestione delle adduzioni idriche passi al Consorzio, che già ha sostituito l’Unione per quanto riguarda i lavori di bonifica. Se perdiamo anche questo, allora forse non ha più nemmeno senso che ci sia l’Unione dei comuni. Alla fine non avrebbe infatti più niente, neanche questi introiti che arrivano da Montedoglio, da cui non abbiamo nessun guadagno a fronte del rischio di avere il bacino nel nostro territorio.
Passiamo ad un altro motivo di dibattito cittadino, il recupero dell’area ex Boninsegni.
Questo del nuovo centro commerciale sarà uno degli argomenti più spinosi della campagna elettorale. In commissione è emerso che lì di fatto era stato concesso di tutto da parte della precedente amministrazione, e invece sono contento di come ha agito l’amministrazione attuale, che è riuscita a riportare il tutto alle norme urbanistiche della zona industriale, dove i lotti hanno l’80% di produttivo e il 20% di commerciale. Noi abbiamo molto bisogno di persone che investano sul piano artigianale e industriale, un pochino meno sull’attività commerciale, ma se c’è la proporzione 80/20 va bene. In ogni caso quando si rilascia un permesso a costruire c’è una convenzione da firmare, quindi l’amministrazione ha nelle mani degli strumenti.
A proposito di campagna elettorale: come si sta muovendo il centrodestra in vista di questo appuntamento?
Facciamo incontri, come tutti i gruppi politici, stiamo discutendo i punti di programma per la città e una rosa di candidati a sindaco. Vediamo quando ci saranno queste elezioni, se a fine maggio oppure se il Covid condizionerà le date, però il cammino sta andando avanti.
Qual è il perimetro della vostra coalizione?
Il perimetro sono i partiti e qualche lista civica, nel caso che uno non voglia il simbolo del partito pur rispecchiandosi su certe idee. L’aria che tira è che nelle varie coalizioni, e anche nella nostra, ci saranno diverse liste civiche: lo sport futuro di Sansepolcro sarà fare liste civiche.
Ci sono contatti anche con parte dell’attuale coalizione di maggioranza?
All’inizio ci si annusa, poi si valuta e infine si stringe, quindi degli scambi di opinione ci sono. Da parte mia colgo l’occasione per dire che non so se mi ripresenterò. Pensavo che fare politica portasse dietro anche del rancore, invece in questi cinque anni ho trovato tanti amici e tante persone, sia all’interno del consiglio comunale che fuori, con cui mi sono trovato molto bene. Probabilmente la mia esperienza finirà qui, perché voglio conservare un bel ricordo. D’altronde penso di aver fatto tante proposte. Purtroppo non sono state portate avanti, mentre sarebbero state importanti per Sansepolcro. Forse non c’è stato il coraggio, ma quando si governa il primo dovere è proprio il coraggio.
L’attuale sindaco sarà di nuovo candidato?
Quando si conosce la macchina amministrativa e ormai la si è rodata viene spontaneo riprovare, dopo aver faticato tanto per prenderla in mano. Quindi secondo me Cornioli ci riprova, ma non so con quale schieramento. Indubbiamente, come dicono tutti, da parte sua c’è un pochino troppo di personalismo. Io sono abituato a scuola coi ragazzi: per avere il massimo da loro vanno responsabilizzati. Lo stesso vale con gli assessori, a maggior ragione con tutti gli impegni che ha oggi un sindaco, che non può fare il tuttologo e si deve fidare delle persone che gli sono state messe accanto dai partiti. Lo sbaglio di Cornioli, quindi, è stato quello di voler essere la persona che dice sempre la parola finale. L’umiltà e il poter dire a volte “scusate, ho sbagliato” vogliono dire tanto.