Giulia Trappoloni: “Il futuro delle Sardine è in continua evoluzione”

La biturgense, tra i quattro fondatori del movimento, risponde alle domande di TeverePost: “Creare partecipazione e comunità intorno ai valori della Costituzione”

Sardine a Bologna

Le Sardine a Bologna il 14 novembre 2019. Immagine originale di Taleoma (CC BY 2.0) - Link a fondo articolo

Giulia Trappoloni è nata a Sansepolcro nel 1990. Ha frequentato nella città biturgense la scuola elementare De Amicis e la scuola media Buonarroti. A tredici anni si è trasferita a Firenze per frequentare il Liceo linguistico e un’Accademia di danza classica. Si è laureata in Fisioterapia a Bologna e ha poi conseguito un master di I livello in Terapia manuale ortopedica all’Università Tor Vergata di Roma.
Oggi lavora come fisioterapista a Bologna. Ha ottenuto una inattesa popolarità nel novembre scorso, dopo il grande successo ottenuto dal flashmob lanciato insieme ai tre coinquilini e denominato “6000 sardine”. Da quell’iniziativa, replicata in molte città d’Italia, è nato un movimento che si sta ritagliando uno spazio nel dibattito politico nazionale. Ieri Giulia Trappoloni ha rilasciato un’intervista a TeverePost.

Per cominciare, cosa ti manca di più della Valtiberina?

Sicuramente la mia famiglia, ma anche il pane toscano!

Hai mai seguito la politica locale della tua zona di origine?

Vivo lontano da Sansepolcro da 17 anni, seguo la politica locale come osservatrice esterna.

Prima delle Sardine quali erano le tue posizioni politiche?

Sono cresciuta in una famiglia che mi ha insegnato i valori della collettività, dell’integrazione, della giustizia sociale, della parità di genere, dell’ambientalismo e dell’antifascismo, valori che rappresentano il pensiero di sinistra. Con l’età adulta ho costruito la mia cittadinanza attiva intorno a questi principi che quotidianamente muovono le mie scelte.

Come è nata l’esperienza delle Sardine?

Le Sardine nascono nella cucina della casa in cui ho vissuto a Bologna con Mattia, Roberto e Andrea. Le sardine nascono da due emozioni: la preoccupazione che la Lega potesse vincere le elezioni regionali in Emilia-Romagna; e la speranza di ritrovare una collettività che, stanca della propaganda del populismo, avesse ancora la forza e il coraggio di testimoniare che esiste un pensiero diverso. Questo pensiero rappresenta tutte le persone che si sentono cittadini attivi e, come tali, creano partecipazione e comunità intorno ai valori della Costituzione. Subito dopo la prima piazza di Bologna ci siamo resi conto che le Sardine nascono soprattutto da un bisogno che è vivo in tutto il Paese ed è il bisogno di riempire un vuoto di rappresentanza.

Come procede la vostra attività nella fase attuale?

In questa fase di grave emergenza sanitaria che tutto il mondo sta attraversando le Sardine, che ormai non siamo più solo noi quattro, ma un gruppo numeroso di persone in tutta Italia, hanno creato nuove forme di comunità attraverso i social e hanno dato vita a numerosi progetti di volontariato in molte regioni. Abbiamo organizzato una campagna di raccolta fondi per la Protezione civile e abbiamo messo a disposizione delle associazioni la nostra grande rete di corpi fisici. Questo periodo di pausa ci è stato di grande aiuto per fermarci a riflettere su ciò che siamo stati e su cosa vogliamo diventare.

E cosa volete diventare?

Il futuro delle Sardine è in continua evoluzione. Ci piace definirci un movimento di pressione e influenza politica. Ciò su cui possiamo contare ora è una vastissima rete di persone in tutta Italia che condivide con noi valori e attivismo. Questa rete fatta di corpi fisici, anime gentili e cervelli pensanti costruisce il proprio futuro sulle azioni concrete e sulla voglia di comunità.

Come giudicate l’operato del Governo durante l’attuale emergenza?

Nessun Governo prima di oggi si è mai trovato ad affrontare un’emergenza sanitaria di tale portata e non solo il Governo italiano ma tutto il mondo si è trovato impreparato davanti ad una pandemia di queste proporzioni. La cosa che possiamo fare come cittadini non è giudicare o sfruttare gli errori del governo per fare propaganda, ma collaborare, stringerci attorno alle nostre Istituzioni e avere fiducia che le competenze dei nostri politici riescano a guidarci fuori da questa crisi.

E cosa pensate dell’opposizione?

L’opposizione, anziché fare gli interessi del Paese, scredita e scatena gli istinti peggiori attraverso le fake news e l’utilizzo di un linguaggio violento. Condanniamo questi gesti che minano la tenuta del Paese. In questo momento delicatissimo per l’Italia, siamo al fianco del Governo affinchè riesca a creare le migliori condizioni per uscire da questa crisi e affrontare quella che verrà. Chi oggi parla alla pancia e non ai cuori non è dalla parte degli italiani.

Quali misure occorrono in questa fase per superare la crisi sanitaria e quella economica?

Non è nelle mie competenze proporre misure per superare questa emergenza, quello che posso dire è che abbiamo bisogno di scelte coraggiose e competenti da parte delle Istituzioni e responsabilità individuale da parte dei cittadini.

Alcuni sostengono che le Sardine siano povere di contenuti, cosa rispondi?

Questa è sicuramente l’accusa più frequente che viene fatta alle Sardine. Vorrei rispondere che le Sardine sono nate con un intento prepolitico: ciò che desideravamo all’inizio di questa esperienza era innanzitutto recuperare e rinforzare i principi fondamentali della Costituzione, che sono il nostro scheletro portante, e, grazie a questi, ricostruire il concetto di comunità, in modo che le persone non si sentissero più sole di fronte alla retorica populista e sovranista. Ci siamo stretti intorno ai valori del rispetto, dell’educazione, dell’empatia e della gentilezza e ci siamo ritrovati in piazza, consapevoli di essere più di loro. Dal 14 novembre ad oggi le Sardine si sono battute per l’abolizione dei Decreti sicurezza, per la parità di genere, le politiche sociali e di cooperazione, per l’ambiente e per l’Europa. I contenuti si costruiscono attorno ad una struttura solida, che è ciò che stiamo creando.

Immagine originale di Taleoma (CC BY 2.0).

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