Giorgio Lacrimini: “Difficile capire quando ripartiranno i campionati”

Il presidente del Vivi Altotevere ha commentato il nuovo stop al calcio dei dilettanti, allenamenti compresi, sancito dal DPCM e dalla successiva Circolare. “Difficile capire quando ripartiranno i campionati”

Giorgio Lacrimini (foto Area Comunicazione VA Sansepolcro)

Il Vivi Altotevere Sansepolcro ha sospeso fino al 24 novembre ogni attività, compresi quindi gli allenamenti in forma individuale. La decisione è stata ufficializzata nella giornata di ieri ed è giunta in seguito alla nuova Circolare del 27 ottobre trasmessa dal Governo alle Prefetture, in cui sono state messe in evidenza alcune “indicazioni applicative” ed alcuni “elementi di chiarimento” in riferimento “ai principali aspetti di novità” contemplati dall’ultimo DPCM entrato in vigore il 25 ottobre scorso.

Prima quindi lo stop ai campionati, poi la sospensione di ogni attività che nello specifico caso della società biturgense riguarda la prima squadra, il settore giovanile, la scuola calcio ed il calcio femminile. La notizia è stata commentata da Giorgio Lacrimini, presidente del VA Sansepolcro. “Purtroppo la situazione è delicata e non è facile prendere decisioni. A noi e alle altre società che sono nelle nostre stesse condizioni non resta che adeguarsi con senso di responsabilità seppur con dispiacere. Siamo stati fin dal momento della ripartenza molto attenti al protocollo ed abbiamo fatto tutto ciò che ci è stato chiesto per garantire che fosse rispettato, mettendo al primo posto la sicurezza e la tutela della salute di tutti i nostri tesserati e delle persone che gravitano attorno alla società. Il numero crescente dei positivi al Coronavirus e le varie criticità di questi giorni hanno però portato a fermare tutto e la speranza ora è che la situazione possa migliorare per riprendere la nostra vita e quindi anche lo sport”.

Il presidente della società biturgense esprime il suo dispiacere soprattutto in merito allo stop delle attività di settore giovanile e scuola calcio. “La tutela della salute è prioritaria, ma ci sono a mio avviso contraddizioni soprattutto per il mondo giovanile e credo che nel pieno rispetto di tutte le normative anti-covid adottate dalle società fosse più sicuro giocare a calcio all’interno delle strutture idonee piuttosto che magari in altri luoghi. Lo sport per i bambini è importante e da parte nostra avevamo fatto di tutto per garantire il rispetto delle regole. Però, ribadisco, la situazione è difficile e quello che dico non lo dico certo per fare polemica”.

Discorso a parte merita ovviamente la prima squadra cha ha disputato soltanto una gara nel campionato di Eccellenza Umbra (vinta tra l’altro in casa con il Gualdo Casacastalda) con la sospensione arrivata alla vigilia della trasferta di Ellera. “Anche in questo caso non possiamo fare altro che prender atto delle decisioni, ma non si può negare che lo stop provoca problematiche enormi alle società ed a tutto il movimento calcio. Mi riferisco al danno economico che ne deriva, alle difficoltà di mantenere i vari impegni presi sia dai club che dai calciatori e a tanti altri aspetti che caratterizzano il mondo dei dilettanti. In estate si poteva e si doveva fare molto di più per evitare di ritrovarci in questa situazione. Forse sarebbe stato meglio, visto il clima di incertezza a cui si andava incontro, ritardare l’inizio della stagione. Se devo dire la verità non sono neanche così certo che il 24 novembre magicamente si riparta, anzi penso più al contrario. Difficile fare previsioni sul quando e sul come si ricomincerà”.

Proprio questo è un altro tema importante, così come sottolineato da Giorgio Lacrimini. “Nell’Eccellenza Umbra la ripartenza a prescindere da quando sarà, dovrà essere studiata a mio avviso con dei correttivi visto il girone formato da 18 squadre con quindi ancora 33 partite da giocare. Mi auguro che si effettuino scelte di buon senso. Partite a porte chiuse alla ripresa dei campionati? Giocare senza pubblico toglie tanto in termini di entusiasmo. Cambia tutto e il clima che si respira è sicuramente più triste, però se dovesse servire per far ripartire i campionati e per un periodo limitato io non sarei contrario. Meglio a porte chiuse che niente, ma prima speriamo che la situazione migliori e non solo, ovviamente, per la ripartenza dello sport”. 

Exit mobile version