Gianluca Polidori da Londra: “Valtiberina scrigno straordinario di arte, cucina e bellissima gente”

“La nostra zona si gioverà tantissimo del fatto che le persone vorranno sempre di più inserire criteri di qualità dentro alla vita”

Gianluca Polidori a Ipanema

Nella spiaggia di Ipanema a Rio de Janeiro prima di iniziare le riunioni di lavoro

Gianluca Polidori, italiano a Londra ma borghese nel cuore. Ha vissuto a Sansepolcro circa 40 anni e gira il mondo per lavoro occupandosi di formazione. Padre di Luca e Giulia, ama l’arte, la musica e tutto quello che porta al proprio sorriso e a quello degli altri. È anche un provetto podista con esperienze di corsa in tutti i continenti.

Cosa fai a Londra?

Ci abito dal primo aprile 2016 e quando dissi a mia madre che mi sarei spostato proprio in quella data in un primo momento lei non mi credette. Mi occupo di “Education”, come per tutta la mia vita. Sono il direttore di un gruppo di scuole che si chiamano “Dukes Education” nella quale è compreso tutto ciò che va dalla culla a Cambridge. Abbiamo nursery, scuola primaria, secondaria, licei, scuole estive e ci occupiamo dell’ammissione ad università inglesi o americane per gli studenti provenienti da tutto il mondo. È un gruppo molto grande, quando sono entrato io c’erano tre scuole mentre oggi ce ne sono più di trenta. Oltre al lavoro amo correre per i parchi di Londra e quelli di tutti i luoghi del mondo dove mi porta il mio lavoro. Spesso torno anche in Italia, naturalmente a Sansepolcro.

Durante un evento di lavoro a Londra

Quali luoghi del mondo preferisci?

Mi piacciono tutti. In particolare il Brasile, soprattutto Rio de Janeiro. Ogni volta che ci vado mi piace fare una corsa dalla spiaggia di Copacabana fino al Cristo che dall’alto domina la città. Sono 24 chilometri tra andata e ritorno attraversando favelas, foreste, scimmiotti fino alla grande statua che è veramente una cosa spettacolare. Cambiando clima ricordo con piacere Irkutsk in Siberia con il vicinissimo ed enorme lago Bajkal che ogni anno si gela regalando uno spettacolo incredibile. L’Asia è bellissima con le sue varie culture anche se il mio cuore resta sempre in Italia, perché è proprio girando che ti rendi conto che il paese più bello è l’Italia per ambiente, cibo e persone.

Sul lago Bajkal

Che impatto ha avuto il coronavirus a Londra?

Dal punto di vista di vite umane il prezzo è stato altissimo, siamo quasi a 40.000 decessi anche se è veramente difficile comprendere fino in fondo la reale situazione. Mi sono fatto l’idea che l’impatto sia stato simile in tutti i paesi, ma cambiano i criteri di come si registrano i decessi. Dal punto di vista sociale ed economico il lockdown c’è stato ma è stato molto più lieve che in Italia. Qui si poteva uscire di casa per fare la spesa, andare dal medico o tenersi in forma e non servivano autocertificazioni. Comunque nei parchi la polizia controllava se le persone facevano attività fisica o se prendevano il sole. Questo portava a situazioni divertenti con gente assolutamente lontana dall’essere sportiva che si improvvisava atleta pur di uscire di casa. Dal punto di vista occupazione è nata la cassa integrazione, strumento che in passato non esisteva ed è nata in epoca di coronavirus. Il Governo ha pagato e sta tuttora pagando tantissimo perché comunque a chi sta a casa viene garantito – fino a un massimo di 2500 sterline al mese – l’80% dello stipendio. Lo sta facendo da marzo e proseguirà fino a ottobre. Anche gli autonomi beneficiano di uno strumento simile dato che viene calcolato il reddito medio degli ultimi tre anni e anche in questo caso viene erogato l’80% fino a un massimo di 2500 sterline. Lo Stato si sta indebitando ma sta permettendo alla gente di non perdere ricchezza. Del resto essendo la Gran Bretagna fuori da qualsiasi vincolo europeo può permettersi di stampare soldi in massima autonomia. Parte del debito statale creato è finanziato da uno strumento simile ai nostri Buoni Ordinati del Tesoro che vanno a ruba.

Presso lo storico pub The Churchill Arms a Notting Hill

Come sono cambiati la tua vita e il tuo lavoro in epoca Covid-19?

Nel mio caso specifico è cambiato il fatto che non ho più potuto girare per il mondo, ma ho continuato a farlo virtualmente attraverso i sistemi di comunicazione via internet che tutti abbiamo usato in questo periodo. Ho continuato a fare riunioni con centinaia di persone stando a casa,parlando di scuola e delle nostre attività. Le scuole estive naturalmente non saranno attivate, ma l’obiettivo è ripartire da settembre in poi con la ripresa dell’anno scolastico. Dal primo di giugno le classi dei più piccoli verranno riattivate, per questo siamo pronti e non vediamo l’ora di ritornare alla normalità sperando che sia migliore di quella precedente. Una cosa buona è che il Sindaco di Londra Sadiq Khan, avendo sperimentato con la città interamente chiusa un miglioramento della qualità dell’aria, ha deciso di non tornare del tutto indietro e di allargare le zone ad emissioni zero, ampliare le piste ciclabili. Ci sono buone opportunità dopo il lockdown di tornare a splendere. E poi abbiamo capito che le cose online sono sicuramente una possibilità simpatica e sorprendente, ma il contatto umano è insostituibile. In particolar modo in un settore come quello dove lavoro io, tornare in classe in presenza non è paragonabile a seguire lezioni online. La carica umana di un maestro, la vicinanza di un compagno di classe, la complicità non si possono sostituire con internet.

All’equatore in Ecuador

Quali prospettive vedi per il futuro?

Avendo comprato casa a Londra le vedo qui. Essendo una persona curiosa sono sempre pronto ad espandere la zona di comfort e cercare sempre opportunità, valutare, vedere, cambiare, non essere attaccato a consuetudini. Qui sto bene, Londra è ben collegata con il resto del mondo, ma non escludo che tra un anno potrei finire da qualche altra parte del pianeta. Dal punto di vista personale vedo bene il mio futuro, sto bene con la mia compagna Sofia. Allo stesso tempo è importante la crescita dei miei figli e che tutte le persone care siano felici.

A Sidney

Sei stato candidato a sindaco di Sansepolcro, ripeteresti quell’esperienza?

Ogni persona che ama il suo paese è sindaco del suo paese e tutti noi lo siamo un po’. Questo è quello che mi piace essere adesso, ossia portare la bellezza del nostro Borgo in tutto il mondo e penso di riuscirci perché è semplice far vedere fotografie della nostra città o mostrare i ricordi degli eventi fatti con gli amici di “Veglia che s’arbei” nelle nostre piazze illuminate e vive. Il Borgo è bellissimo sia di giorno che di notte, e portarlo nel cuore e condividere con gli altri la sua bellezza è il modo migliore per rappresentarlo. Tutti noi dobbiamo essere sindaci tutta la vita di questo bellissimo paese.

“Veglia che s’arbei” in piazza Torre di Berta

Quale messaggio vuoi mandare alla Valtiberina attraverso TeverePost?

Credere tantissimo nel futuro e guardarlo con convinta speranza. Questa esperienza che abbiamo passato e stiamo tuttora affrontando ha aiutato a farci capire quali sono le cose, le persone e le esperienze belle della vita e godersele. Quindi credo che un territorio bellissimo, fantastico ed unico al mondo come la Valtiberina si gioverà tantissimo di questa nuova voglia di bello che c’è nelle persone. Faccio un esempio: un mio collega inglese mi ha detto che a Lucca le proprietà immobiliari in vendita non hanno avuto alcuna diminuzione di prezzo durante la pandemia e sono continuate le richieste di vedere, anche online, case e appartamenti da acquistare. C’è richiesta per tutto quello che è bello. Il lockdown ha aiutato a riscoprire lo stare in famiglia, ha fatto riscoprire sentimenti veri ed autentici e credo che le persone vorranno sempre di più inserire criteri di qualità dentro alla vita, quindi la Valtiberina da questo punto di vista è uno scrigno straordinario di arte, cucina e bellissima gente.

“Veglia che s’arbei” in via Giacomo Matteotti a Sansepolcro
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