Giani in consiglio regionale: “Provvedimenti per le zone di confine con l’Umbria”

Ipotesi zona rossa a Sansepolcro, il governatore: “Sindaco perplesso, situazione in evoluzione che valutiamo”. E corregge il tiro sulle scuole: “Noi tamponiamo gli studenti toscani, l'Umbria quelli umbri”. Intanto quasi certa la zona arancione per l'intera regione dalla prossima settimana

L'intervento di questa mattina di Giani in consiglio regionale

Il presidente della regione Eugenio Giani questa mattina, aggiornando il consiglio regionale sul tema Covid, si è soffermato sulle zone di confine con l’Umbria:

“Siamo in una situazione che ci porta a richiedere provvedimenti per le zone di confine – ha detto Giani – perché la situazione dell’Umbria è preoccupante da un punto di vista non tanto della salita dei contagi, più alta della nostra, ma per il fatto che vengono trovate le varianti. Il sindaco di Chiusi, al confine con Città della Pieve, era oggettivamente favorevole al fatto di isolare quel comune in zona rossa. Abbiamo sùbito proposto di effettuare i tamponi a tutta la popolazione e hanno aderito 5.000 persone. La situazione lì è chiara: c’è zona rossa e sono accertate alcune varianti di tipo brasiliano che velocizzano il contagio. L’altra zona di confine in cui si intrecciano molto le attività è la Valtiberina: ci siamo sentiti con la presidente Tesei perché su Sansepolcro gravano più di 300 studenti che vengono dai comuni di Città di Castello, di Citerna, di San Giustino. All’inizio vi è stato un atteggiamento del preside della scuola media superiore che diceva di non volere chi viene da altre zone: io sotto questo aspetto sono contrario ad avere trattamenti di serie A e di serie B. Ci siamo allora messi d’accordo con la presidente Tesei dicendo che noi tamponiamo i ragazzi toscani, loro tamponano i ragazzi che vengono dall’Umbria e così accertiamo chi può andare a scuola. A differenza di Chiusi il sindaco di Sansepolcro è ancora perplesso rispetto all’istituzione della zona rossa, per cui la situazione rimane limitata alle decisioni che prendiamo sulla scuola, che prendiamo con serenità per evitare che scattino meccanismi che diano il senso della differenza tra chi è residente in un luogo o in un altro, diventando pericolosi precedenti per le zone di confine. Quindi è una situazione in evoluzione che comunque cerchiamo di valutare al meglio”.

Sul tema scuola, dunque, il presidente della regione sembra aver corretto il tiro rispetto alle comunicazioni di ieri, che avevano lasciato intendere che sarebbero stati tamponati solo gli studenti provenienti dall’Umbria. Questo aveva suscitato le critiche dei sindaci dell’Altotevere umbro, che avevano sottolineato la natura discriminatoria del provvedimento.

In generale per quanto riguarda la regione Toscana, Giani ha detto che “sui contagi c’è una tendenza alla crescita, anche se graduale, e rimaniamo su livelli bassi, anche in confronto ad altre regioni, sull’occupazione della terapia intensiva. Rispetto all’Rt la tendenza è qualcosa sopra all’1. Se l’altra volta abbiamo sfiorato la zona arancione, stavolta il pericolo di andare in arancione già dalla settimana prossima è reale e oggettivo. Che avvenga domenica 14 o lunedì 15 dipenderà dal decreto del Ministro della Salute”.

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