Ripartire dall’Umbria anche con la prima squadra. È questa la volontà della Sulpizia in vista della stagione calcistica 2020-2021. La società di Pieve Santo Stefano è intenzionata a lasciare il campionato toscano e sta lavorando, assieme al sindaco Claudio Marcelli, per rendere definitivo il passaggio. Le formazioni del settore giovanile partecipano già da diverse stagioni ai campionati umbri e la volontà è quella di “trasferirsi” anche con la compagine maggiore nella regione confinante. La conferma arriva direttamente dal Primo Cittadino di Pieve Santo Stefano. “Ho innanzitutto chiesto informazioni e poi così come mi è stato indicato ho scritto una lettera al Comitato Regionale Toscano della Lega Nazionale Dilettanti. La richiesta – ha spiegato Marcelli – è stata subito negata e questo mi ha sorpreso perché credo che si debbano prendere in considerazione le richieste di un sindaco e di una società che come la Sulpizia si trova in un territorio di confine. Non mi pare un modo corretto di operare. Ho comunque già posto la questione all’attenzione del Presidente della Lega Nazionale Dilettanti e sono in attesa di una sua risposta, fiducioso che venga fatta una valutazione attenta”. Le motivazioni di questa intenzione sono state illustrate da Mirko Guerra, che sarà allenatore della Sulpizia anche nella prossima stagione. “Le ragioni di questa decisione sono molteplici. La prima è economica visto che partecipare al campionato umbro ci permetterebbe di abbattere i costi. Trovandoci in una zona di confine le trasferte sarebbero infatti molto più brevi e le difficoltà anche logistiche sarebbero decisamente minori. Sicuramente più semplice sarebbe anche il reperimento dei calciatori, considerando che il nostro bacino è principalmente quello della Valtiberina Toscana e dell’Alto Tevere Umbro. Ci sarebbero inoltre molti derby con squadre del territorio che aumenterebbero l’interesse verso le partite e il pubblico presente allo stadio. Ultimo aspetto, ma non certo per importanza, è che con il settore giovanile partecipiamo da diversi anni ai campionati umbri e avere la prima squadra nella stessa realtà calcistica sarebbe sicuramente più logico”.
In attesa di notizie relative a questo importante argomento, Mirko Guerra ha evidenziato la sua soddisfazione per esser rimasto sulla panchina della squadra di Pieve Santo Stefano. “Abbiamo deciso di comune accordo con la società di andare avanti insieme anche per la prossima stagione. Ringrazio la dirigenza e soprattutto il presidente Moreno Ghignoni per la fiducia e per il lavoro che da anni viene svolto. Sono molto contento di continuare, visto che il prossimo per me sarà il decimo anno da allenatore della Sulpizia. Mi sento parte del progetto e mi fa piacere che la società sia soddisfatta del mio operato. Il passaggio in Umbria sarà poi un ulteriore stimolo ed il primo passo di un nuovo progetto. Abbiamo voglia di crescere e siamo in perfetta sintonia sui passi da fare. Mi sento ormai una bandiera della Sulpizia e questo è un grande onore”. Il tecnico ha poi parlato di mercato, sottolineando l’obiettivo principale: “Stiamo lavorando per confermare la totalità dell’organico che la scorsa stagione ha ben figurato nel campionato di Seconda Categoria Toscana. I troppi infortuni sono stati l’unica nota stonata di un’annata altrimenti molto positiva. Sono soddisfatto di questo gruppo ed è con la stessa rosa che spero di ricominciare. La nostra intenzione è procedere con nuovi innesti solo in caso di partenze”. Ancora da stabilire invece la data di inizio della preparazione, in un futuro ancora da definire per ciò che concerne il calcio dilettanti. “Noi stiamo programmando pur senza conoscere bene quando e come ripartiremo. Il nostro obiettivo – ha spiegato mister Guerra – è farci trovare pronti per il via della prossima stagione, ma è chiaro che molto dipenderà dalla situazione generale e dai protocolli in tema di tutela della salute. Ci adegueremo così come faranno ovviamente tutte le altre società ed abbiamo tanta voglia di tornare alla normalità. L’emergenza Coronavirus ha cambiato le priorità di tutti noi e nella fase più drammatica il calcio era davvero l’ultimo dei pensieri. Dopo tanti mesi ora però non vedo l’ora di tornare in campo e di riassaporare il magico sapore di questo sport. Mi manca il calcio e mi manca il clima di amicizia, passione e condivisione che si respira alla Sulpizia”.