Dopo Insieme Possiamo, che pochi giorni fa con Alessio Antonelli aveva lasciato intendere l’esistenza di altre strade aperte rispetto alla ricandidatura del sindaco Mauro Cornioli, è adesso Il nostro Borgo a prendere posizione sul tema in modo inequivocabile attraverso la capogruppo Francesca Mercati. Le sue parole assumono un peso particolare se consideriamo che la lista da lei rappresentata è la compagine più numerosa in amministrazione – dove esprime cinque consiglieri e due assessori – e nel 2016 era la formazione che forse più delle altre incarnava il carattere civico del progetto guidato dall’attuale primo cittadino.
Come arriva Il nostro Borgo alla fine di questo quinquennio?
Arriva con una consapevolezza e con una identità che non aveva agli esordi. Delle tre liste che compongono l’attuale maggioranza la nostra era l’unica non formata da soggetti che provenivano da un comune percorso politico, svolto anche in partiti. Le urne hanno fornito un interessantissimo risultato poiché le persone elette della lista sono risultate personalità culturalmente ed ideologicamente similari, che pertanto hanno fatto subito squadra. Per tutti noi questa è stata la prima esperienza nella politica attiva quindi, se vogliamo, eravamo acerbi sul piano sia della conoscenza istituzionale che su quello delle dinamiche politiche. Ma abbiamo lavorato molto fin da subito, spesso in silenzio e sempre al riparo dalle dialettiche sterili e dai personalismi finalizzati esclusivamente ad ottenere consenso. Credo che molti consiglieri siano emersi per la serietà e la concretezza con le quali hanno svolto l’incarico.
Siete soddisfatti dell’operato dell’amministrazione di cui fate parte?
C’è sicuramente soddisfazione per quello che è stato fatto. Penso in primo luogo al secondo ponte sul Tevere, per il quale ad inizio legislatura, oltre allo stanziamento economico, non c’era nulla. E’ stato portato avanti un gran lavoro con serietà e determinazione ed anche gli approdi nelle aule di giustizia, capitoli che purtroppo appaiono come inevitabili in ambito di appalti pubblici nel nostro Paese, hanno confermato la correttezza dell’operato dell’Amministrazione. Penso all’edilizia scolastica, con l’imminente partenza dei lavori sul plesso della scuola secondaria di primo grado Buonarroti-Pacioli, un intervento radicale mai visto prima, con i lavori già partiti alla scuola primaria Collodi, un progetto che arriverà a fornire anche importanti strutture, come una palestra ed un auditorium, non solo per la popolazione scolastica ma per l’intera città. Penso inoltre agli importanti risultati ottenuti nell’ambito della sicurezza (primo fra tutti il ripristino della compagnia dei Carabinieri), dello sport, della cultura, con importanti mostre anche internazionali, e della salute, mai come in questo periodo tema centrale: l’amministrazione ha dialogato costantemente ed in modo costruttivo con i vertici dell’Azienda sanitaria e sono stati raggiunti gli obiettivi di far arrivare nel nostro ospedale importanti professionalità e di effettuare lavori strutturali.
Una critica che l’opposizione ripete spesso è quella di essersi soffermati solo sull’ordinario.
Nel contestare la critica mi preme evidenziare quanto sia importante una corretta ed efficiente gestione dell’ordinaria amministrazione, in passato molto tralasciata. Mi riferisco alla manutenzione dei plessi scolastici, a quella dei cimiteri ed al decoro urbano. Voglio, inoltre, ricordare che questa amministrazione si è aggiudicata molti bandi di finanziamento per altrettanti progetti, segno di un’attività costante di programmazione. C’è tuttavia la consapevolezza che tutto può essere fatto meglio e che si poteva fare di più. Semmai è mancato spesso un sano processo di autocritica che avrebbe giovato a tutta la coalizione.
A proposito di coalizione, quali sono stati durante la legislatura e quali sono ora i rapporti con le altre forze della coalizione?
I rapporti fra le varie forze di maggioranza sono stati sempre corretti e costruttivi, rivolti al bene della città. Non sono mancati momenti di confronto e di tensione che a volte sono stati superati brillantemente, mentre altre volte hanno lasciato strascichi.
Come valutate la nascita del gruppo misto?
La nascita del gruppo misto è il frutto di precisi errori politici, alcuni commessi al tempo dell’ultima tornata elettorale, altri in epoca più recente.
Che rapporti avete con la nuova consigliera?
Nel suo discorso di insediamento Simona Bartolo ha dichiarato di voler sostenere questa maggioranza e si è comportata con coerenza. Il periodo non favorisce la conoscenza ed i rapporti interpersonali ma da parte nostra c’è disponibilità al dialogo ed alla collaborazione.
Portando lo sguardo alle prossime elezioni, come vi state muovendo?
Le prossime elezioni amministrative non sono per noi una meta obbligata perché siamo un gruppo di persone che hanno vissuto questa esperienza con spirito di servizio e con l’unico intento di fornire un apporto alla Città. Ognuno di noi ha la propria piena realizzazione al di fuori della vita politica anche se è innegabile la nostra vocazione all’impegno pubblico. Certo un forte stimolo arriva dalla vecchia politica sempre in agguato, che nonostante abbia avuto un quinquennio per rinnovarsi e riflettere si ripresenta tale e quale: sempre incentrata sulle logiche spartitorie. Così si legge l’unico elemento di “novità”: il partito strutturato per antonomasia prenderà a bordo il movimento antipartitico per eccellenza.
Siete pronti a sostenere Mauro Cornioli nel caso che intenda ricandidarsi?
Dal nostro punto di vista non appaiono più sussistenti le condizioni che nel 2016 portarono alla nascita di questo progetto. È mutato anche il quadro delle motivazioni politiche che rappresentarono l’humus di questo patto civico.
Alcuni ipotizzano possibili intese tra il vostro gruppo o i suoi membri e le forze di centrodestra, è uno scenario plausibile?
È innegabile che nel nostro gruppo ci sono persone con una tradizione politica di centrodestra, in questo senso lo scenario potrebbe essere plausibile. Al momento, però, siamo focalizzati sui mesi di amministrazione che ci sono ancor davanti, sui finanziamenti che dopo i lunghi iter burocratici stanno per partire, sulle idee che possono trovare ancora attuazione.